Italia sardina, paese in barile. Che cosa c’è nel nuovo numero di Tempi
L’Italia delle sardine? Un perfetto «paese in barile» che «ama crearsi nemici immaginari per poi combatterli con tutte le proprie forze, in un inconcludente sforzo titanico che ha il solo effetto farsesco di distrarci dai problemi concreti, fattuali, precisi di cui dovremmo con maggior energia occuparci».
Per questo sulla copertina del numero di gennaio 2020 di Tempi abbiamo scelto di rappresentare un’Italia spolpata e ridotta a lisca di sardina. Perché mentre ci raccontiamo di dover far fronte con la massima urgenza a un’inesistente “emergenza fascismo” e ad altri squali immaginari, il paese viene divorato dai “soliti” problemi reali. Senza preoccuparsi nemmeno più di affrontarli.
Dall’allarmante caso del Fondo Salva Stati fino alla tragica riforma della prescrizione, tutto quello di cui bisognerebbe discutere davvero viene regolarmente ignorato nel dibattito pubblico, per inseguire l’ennesimo insensato “allarme democratico” creato ad arte per fini elettorali. Così, però, alle elezioni regionali del prossimo 26 gennaio la sinistra riuscirà magari a conservare il potere in Emilia Romagna, ma il suo scollamento dal paese reale (e dal suo stesso elettorato) non farà che aumentare.
Nel numero di Tempi di gennaio 2020, inoltre, gli abbonati troveranno una grande intervista esclusiva a Andrew Bolt, il giornalista (agnostico) più famoso d’Australia, che si è convinto – cronometro alla mano – che la condanna per pedofilia del cardinale George Pell sia un errore madornale. E una potente lezione inedita sulla crisi d’identità dell’Europa di Stanislaw Grygiel, illustre filosofo cattolico polacco, tra gli amici più stretti di san Giovanni Paolo II.
In attesa che il numero di gennaio 2020 arrivi nelle loro case, gli abbonati a Tempi possono già scegliere se sfogliare la rivista in formato digitale nell’area riservata del sito, oppure accedere online ai singoli contenuti del mensile cliccando qui o consultando il sommario qui sotto.
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Di seguito, la guida cliccabile ai contenuti del nuovo numero del mensile.
PAESE IN BARILE
Editoriale
Il paese sardina vede squali ovunque mentre abbocca svampito all’amo del potere
Di Emanuele Boffi
Quello che siamo
Spera nel futuro solo chi ha memoria di un fatto presente
Di Giancarlo Cesana
Primalinea
Qui il Verbo si è fatto amicizia
Viaggio al seguito di uno strano gruppo di imprenditori che propongono il pellegrinaggio in Terra Santa come corso di formazione. Perché la prima regola del lavoro è «stare con Cristo»
Di Rodolfo Casadei
In memoria
Tugnett, che è trascorso tra noi come un mistero
Di Emiliano Ronzoni
Il santino ambulante
Questi manettari ci fan rimpiangere il Buonanima, faro di civiltà giuridica
Di Luigi Amicone
Interni
In Emilia-Romagna non è tutto rosso quel che luccica
Emilia-Romagna contendibile? Alfredo Cazzola, l’imprenditore bolognese che osò sfidare “il Partito” nella sua roccaforte, non ne è affatto sorpreso. Da decenni i settori più dinamici dell’economia regionale si arrangiano senza la politica. E se la cavano meglio di lei
Di Pietro Piccinini
Emilia-Romagna, un voto al vento
Il 26 gennaio a Bonaccini può bastare (forse) la folata delle sardine. Ma questo per la sinistra sarà un guaio peggiore del M5s, dice il sociologo Sergio Belardinelli
Di Pietro Piccinini
Economia
Il granello di sabbia finito nel Mes
Cosa è andato storto nell’approvazione del Meccanismo europeo di stabilità. E perché, dopo le baruffe, è calato un provvisorio silenzio
Di Martino Cervo
Giustizia
Fine processo mai. La barbarie della riforma Bonafede
«L’abolizione della prescrizione è controproducente e dannosa. E colpirà i cittadini anonimi». Intervista a Gian Domenico Caiazza (Unione camere penali)
Di Ermes Antonucci
Esteri
«Ho la prova (cronometrica) dell’innocenza del cardinale George Pell»
Andrew Bolt, il giornalista (agnostico) più famoso d’Australia ci spiega perché è «impossibile» che il cardinale George Pell abbia potuto commettere gli abusi sessuali di cui è accusato. «È una caccia alle streghe in odio al cristianesimo e ai conservatori. Lui è un capro espiatorio»
Di Leone Grotti
Mio padre era un sovversivo. Perché cristiano
Quando Sang-Hwa scoprì che i genitori avevano un Bibbia, avrebbe dovuto denunciarli. Storia di una conversione nel “paradiso dei Kim”
Di Cristian Nani
Foglietto
Il dito della prescrizione e la luna della discrezionalità dell’azione penale
Di Alfredo Mantovano
Il Molokano
Il Papa condannerà il comunismo come fece Pio XI col fascismo?
Di Renato Farina
Arte
Attenzione: pittore offensivo
Monta l’ansia di censurare le opere degenerate e gli artisti secondo i valori del politicamente corretto. Ma così non si salva niente e nessuno. Il #MeToo al museo
Di Caterina Giojelli
Sgarbi: «Insensato applicare la nostra morale ad artisti vissuti in altri tempi»
Intervista al critico d’arte Vittorio Sgarbi sull’ondata di censura che colpisce artisti e opere nel nome del politicamente corretto
Di Caterina Giojelli
Canova-Thorvaldsen, scontro fra Grazie
A Milano, per la prima volta, due titani della scultura si affrontano corpo a corpo. Canova e Thorvaldsen, la sfida più creativa di sempre
Di Marina Mojana
De Nittis, la vita fotografata a pennello
Ferrara celebra Giuseppe De Nittis, il pittore pugliese che anticipò il cinema e conquistò Parigi e Londra con le sue “istantanee” pulsanti di verità
Di Marina Mojana
Ogni giorno è un Family day
I consigli di un vescovo ai cattolici in politica
Di Marco Invernizzi
Le nuove lettere di Berlicche
Ho un dubbio diabolico: e se sulla giustizia avesse ragione quel sacerdote?
Di Berlicche
Il nocciolo della questione
Senza comunione, nessuna salvezza per l’Europa
Un grande filosofo si interroga sulla crisi dell’Europa, «che non è politica o economica ma di ammirazione della Trascendenza». La via d’uscita è nella risposta alla domanda «Quid est Veritas?»
Di Stanislaw Grygiel
Lettere dalla fine del mondo
Viva il dialogo interreligioso, ma non si dimentichi il grande esempio delle Reducciones
Di Aldo Trento
Cinema
Piccoli critici crescono in casa (a Frozen 2 un misero 6)
Come mio figlio, anche io parlo di film pensando a chi mi vuol bene. Un metodo che funziona. Le recensioni del numero di gennaio 2020 di Tempi
Di Simone Fortunato
Lettere al direttore
I bei tempi del Picconatore, Fioramonti un Toninelli al cubo, le morti per disperazione in America
Bar grandi speranze
Com’è che sono finito anch’io nella cartelletta mentale con su scritto “sovranista”
Di Marco Cobianchi
Sport über alles
Vogliono farci credere che viviamo nell’Alabama razzista anni Cinquanta
Di Fred Perri
Terra di nessuno
Gennaio, il tempo dell’abbandono
Di Marina Corradi
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