Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Agosto 2022
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Agosto 2022
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Esteri

L’Iraq, la Siria e poi? Così l’esercito del terrore vuole marciare su Baghdad e portare la guerra santa in Occidente

Ora che l'armata dei terroristi islamici dell'Isil ha in mano un territorio vasto quanto uno stato può prepararsi a lanciare la sua sfida finale. A noi

Leone Grotti
22/06/2014 - 5:00
Esteri
CondividiTwittaChattaInvia

iraq-siria-califfato-tempi-copertinaQualche giorno fa, quando i terroristi islamici hanno conquistato la seconda città più grande dell’Iraq, Mosul, rubato alle banche centinaia di milioni di dollari, liberato dalle carceri 2.500 persone, confiscato i mezzi e le armi dell’esercito iracheno, almeno 500 mila cittadini sono fuggiti terrorizzati. Molti, invece, sono rimasti. Hanno lanciato pietre contro i 40 mila soldati dell’esercito iracheno che hanno battuto in ritirata dalla sera alla mattina, senza preavviso, e hanno appeso questo cartello su un ponte di Mosul: «Il governatorato di Ninive vi accoglie». A fianco sventolava il manifesto che ritrae la bandiera nera degli islamisti e la scritta: «Non c’è altro Dio al di fuori di Allah».

Il califfato islamico sognato fin dal 2006 dall’allora nascente Stato islamico dell’Iraq (Isi), oggi è realtà sotto la guida di Abu Bakr Al Baghdadi, che lo guida dal 2010 e a quel primo progetto ha aggiunto la Siria, trasformando il gruppo in Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isil). Con la presa di Mosul, l’Isil è ormai in possesso di un vastissimo territorio che si estende per almeno 500 chilometri e che va dall’Iraq alla Siria settentrionale senza soluzione di continuità: il confine nazionale tracciato da Sykes e Picot, i diplomatici inglese e francese che nel 1916 divisero il vecchio Medio Oriente ottomano in Stati arabi controllati dall’Occidente, non ha più alcun senso ed esiste soltanto sulla carta.

L’esercito jihadista, perché di vere e proprie truppe militarizzate si tratta, torna così alle origini: dall’Iraq era entrato in Siria e ora dalla Siria invade l’Iraq. Cogliendo al volo l’occasione fornita dalla cosiddetta “Primavera araba” che nel 2011 ha colpito Damasco, tramutata in guerra civile dalle tante milizie finanziate principalmente da Arabia Saudita e Qatar che vorrebbero vedere il governo filo-sciita di Assad cadere, l’Isil ha conquistato una dopo l’altra importanti città del nord come Raqqa e Deir Ezzor. Approfittando dell’immobilismo di Barack Obama, che da anni discute se armare i ribelli “buoni” dando di fatto il tempo ai terroristi di diventare ancora più forti, l’Isil ha consolidato il suo potere in Siria. E sfruttando l’incapacità di governare del premier iracheno Al Maliki, che ha favorito gli sciiti in ogni modo a danno dei sunniti, ha preso prima Fallujah, a gennaio, e ora Mosul. Esercito iracheno e jihadisti si contendono diverse città, ma questo non è che l’inizio perché già il portavoce dei terroristi Abu Mohammed Al Adnani ha promesso: «Marceremo su Baghdad».

LEGGI ANCHE:

Afghanistan talebani

Non basterà l’uccisione di Al-Zawahiri per risolvere il dramma dell’Afghanistan

3 Agosto 2022
Ayman al Zawahiri, durante un messaggio diffuso in occasione dell'anniversario degli attacchi agli Stati Uniti dell'11 settembre 2001

La morte di Al-Zawahiri, il Trotskij di Al Qaeda

2 Agosto 2022

Per sapere che cosa significhi nella realtà di tutti i giorni il califfato islamico non è necessario tornare indietro al VII secolo, ai tempi del primo califfo Abu Bakr o del quarto (primo per gli sciiti), Ali, cugino e genero del profeta Maometto. Già dal 2013, infatti, l’Isil ha trasformato in un califfato Raqqa e le testimonianze che giungono dalla città sono tutt’altro che rassicuranti. I cittadini devono rispettare un rigido decalogo islamico: le donne non possono portare i pantaloni, ma devono vestire il burqa e l’abaya. Truccarsi è vietato, fumare è vietato, esporre nelle vetrine dei negozi abiti femminili è vietato. Gli uomini non possono portare i jeans, non possono fumare sigarette, non possono acconciarsi i capelli in modo moderno, gli imprenditori che hanno assunto nel loro negozio delle donne devono chiudere. Infine, chiunque citi il nome dell’“Esercito islamico dell’Iraq e del Levante” riceve 70 frustate. La legge dello Stato viene sostituita dalla sharia, amministrata da corti islamiche. Secondo il quotidiano Al Rai Al Youm, a febbraio in città è stata lapidata a morte una ragazza: era iscritta a Facebook, un atto immorale «di grande malvagità».

iraq-siria-isil-avanzata-califfato-cartina

Il tributo umiliante
Le cose non vanno meglio per i cristiani. Come previsto dal Corano, a febbraio i terroristi hanno fatto loro questa proposta pubblicando un editto: o vi convertite all’islam o ve ne andate dal paese o pagate il tributo umiliante (gizya) per mantenere la vostra religione ed essere protetti dallo Stato islamico. Così, i più ricchi sono ora costretti a versare ai loro «protettori» 13 grammi d’oro puro (circa 400 euro), i meno abbienti 200 euro e i poveri 100. Chi non può pagare deve convertirsi, andarsene o morire. I cristiani inoltre devono evitare «di portare la croce o altri simboli legati alla Bibbia nei mercati e nelle piazze dove ci siano dei musulmani». Non possono suonare le campane delle chiese, «utilizzare altoparlanti per far sentire la preghiera» e «celebrare i loro riti fuori dalle chiese». Allo stesso modo «devono obbedire alle regole imposte dall’Isil, come a quelle legate alla discrezione nel modo di vestirsi». Infine, le chiese distrutte dagli stessi terroristi «non potranno essere restaurate». Questa annotazione finale dell’editto non è di poco conto se si considera che dal 2013 gli islamisti hanno attaccato due chiese a Raqqa, distrutto la croce che si trovava su una di queste e saccheggiato l’interno dei luoghi di culto. Inoltre, la chiesa greco-cattolica dedicata a Nostra signora dell’annunciazione è stata simbolicamente trasformata nel quartiere generale degli islamisti.

siria-isil-raqqa-crocifissione1Il califfato, però, non è un incubo solo per i cristiani ma anche per i musulmani. Almeno tre uomini, secondo quanto previsto dalla sharia, sono già stati crocifissi in piazza per avere «ucciso dei musulmani». La prima crocifissione, avvenuta a marzo, è stata giustificata così: «Giudichiamo le persone e le puniamo secondo la sharia, che ci guida nel portare la responsabilità di preservare i genuini insegnamenti dell’islam». I musulmani di Raqqa hanno descritto a un giornalista del Guardian la loro nuova vita: «Oggi viviamo in uno stato di paura e terrore. Noi siamo musulmani ma la nostra religione guida la vita delle persone, non può essere imposta con la forza». E ancora: «L’Isil ha bandito la musica, ora si può ascoltare solo il Corano. Anche le sigarette sono state bandite: se trovano un locale dove vengono vendute lo bruciano, imprigionano il negoziante e lo frustano». Anche chi non partecipa alla preghiera del venerdì viene frustato in piazza.

«Voglio diventare un mujaheddin»
Questi echi di un mondo che credevamo finito molti secoli fa non riguarda però solo la Siria e l’Iraq. I gruppi affiliati o legati ad Al Qaeda, che sembravano deboli e sconfitti fino a pochi anni fa, sono tornati in auge in tutto il mondo. Basta citare qualche nome: Boko Haram in Nigeria, Al Shabaab in Somalia e Kenya, Aqmi nel Maghreb, Ansar Dine in Mali, i talebani in Afghanistan e Pakistan. L’Isil non fa parte di questi perché si è staccato da Al Qaeda, ha rifiutato la leadership di Al Zawahiri (successore di Bin Laden) e in diverse province siriane combatte attivamente la fazione qaedista di Al Nusra. In questi scontri “fratricidi” sono già morti migliaia di miliziani.

Frizioni e divergenze tra i gruppi islamisti non fermeranno però l’avanzata di questa internazionale jihadista, perché l’obiettivo non è semplicemente Baghdad o Damasco, come dichiarato a tempi.it dal giornalista della Stampa Domenico Quirico: «Il califfato non è il frutto della visione di un imam svitato che arringa in una moschea, ma una strategia che l’Occidente non riesce a capire. Da una parte è la creazione di un vero e proprio Stato fondato sulle regole dell’islam più radicale, dall’altra una base logistica per sfidare gli Stati islamici confinanti (che loro definiscono traditori) e poi affrontare l’Occidente. Non hanno paura del confronto militare e confermano di essere in grado di porci una sfida globale». Questo è proprio quello che l’Occidente non vuole vedere: «La nuova Al Qaeda ha alzato il livello del confronto e i suoi obiettivi. Non siamo più di fronte a cellule di terroristi ma a eserciti che si muovono dal Sahara alla Mesopotamia. L’Occidente però non li capisce – continua Quirico –, non riesce a comprendere che loro non hanno interessi economici o politici. A muovere la storia infatti non c’è solo questo: c’è anche la religione. Purtroppo gli occidentali, e gli americani per primi, non vogliono capirlo».

Eppure basterebbe ascoltare le loro parole. Un religioso sunnita dell’Isil educava così i bambini della provincia siriana di Idlib nel 2013: «I cristiani sono infedeli. Obama è infedele. Chi dice che Gesù è figlio di Maria è un miscredente e va scannato». Un altro imam faceva ripetere a bambini di dieci anni: «Allah è il nostro maestro, loro invece non hanno maestri. Il loro cattivo maestro è l’America e malvagio è il loro destino. Da grande voglio diventare un mujaheddin».

@LeoneGrotti

Tags: abu bakr al-baghdadiafghanistanal malikial qaedaal shabaabal-nusraarabia sauditaassadbaghdadbashar el assadBoko HaramCaliffatodeir ezzorguerra siriaIraqisilIsisjihadjihadistikenyamalimosulNigerianiniveObamaPakistanprimavera arabaqatarraqqashariaSiriasiria guerra civilesomaliaStato islamico dell'Iraq e del LevantetalebaniTerrorismo Islamicoterroristi islamici
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Afghanistan talebani

Non basterà l’uccisione di Al-Zawahiri per risolvere il dramma dell’Afghanistan

3 Agosto 2022
Ayman al Zawahiri, durante un messaggio diffuso in occasione dell'anniversario degli attacchi agli Stati Uniti dell'11 settembre 2001

La morte di Al-Zawahiri, il Trotskij di Al Qaeda

2 Agosto 2022
La chiesa di San Francesco Saverio a Owo, Nigeria, dopo l’attentato nel giorno di Pentecoste

«Da noi i terroristi islamici non avranno la guerra che vogliono»

27 Luglio 2022
Joe Biden in Arabia Saudita

Biden sperava di creare un Medio Oriente anti Putin. Se lo ritrova anti Usa

22 Luglio 2022
Deborah Yakubu

«Mia figlia uccisa perché cristiana. Solo Dio può fare giustizia»

22 Luglio 2022
Nigeria cristiani perseguitati

Nigeria, almeno 68 cristiani uccisi in due mesi nello Stato di Benue

21 Luglio 2022
Per commentare questo contenuto occorre effettuare l'accesso con le proprie credenziali.

Video

Sylvie Menard eutanasia
Salute e bioetica

Non è l’eutanasia la risposta al dolore di chi è ammalato

Redazione
8 Agosto 2022

Altri video

Lettere al direttore

I giornalisti nella sede del PD prima della conferenza stampa per discutere i risultati delle amministrative a Roma, 13 giugno 2022

Volete un’indicazione di voto? Mai a sinistra

Emanuele Boffi
1 Agosto 2022

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    La Meloni non solo è fascista, orbanista, addirittura laziale: ora è pure draghiana
    Lodovico Festa
  • Cartolina dal Paradiso
    Cartolina dal Paradiso
    Perché abbiamo bisogno di riscoprire la contemplazione
    Pippo Corigliano
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Che cosa spinge i soldati ucraini a dare la vita in guerra?
    Rodolfo Casadei
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Si torna a votare e l’urgenza è sempre “ricominciare da Uno”
    Peppino Zola
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Volete un’indicazione di voto? Mai a sinistra
    Emanuele Boffi

Foto

Lenzuola bianche stese ad asciugare al sole
Foto

Il profumo del sole

1 Agosto 2022
Ragazza in bicicletta
Foto

Esame di maturità. Un rito di passaggio

27 Giugno 2022
Egisto Corradi
Foto

La faccia più vera

26 Maggio 2022
Foto

Il potere dei senza potere e la guerra in Ucraina

20 Maggio 2022
Foto

“Investire in educazione”. Incontro sulla mostra “Alleanza scuola lavoro”

10 Maggio 2022

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2021: euro 155.773,68. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Agosto 2022
    • Luglio 2022
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist