Tunisia. «La vera guerra oggi è interna al mondo musulmano. Una riforma dell’islam è necessaria»
«La vera guerra oggi non è tra l’islam e le altre religioni, tra Oriente e Occidente, ma all’interno dell’islam». All’indomani della strage di Tunisi, Abder Razak Sayadi, musulmano, docente di Letteratura comparata all’Università tunisina La Manouba e al Pontificio istituto di Studi arabi e islamistica, si interroga sui tanti significati di un attentato che è costato la vita a 23 persone, tra cui quattro italiani.
«JIHADISTI COME I NAZISTI». «Tunisi si è svegliata con una grande tristezza, siamo ancora sotto shock», dichiara a Radio Vaticana. «È dalla Rivoluzione del 2011 che subiamo attacchi. Ma questo è il più grave, perché è simbolico: prima hanno attaccato il Parlamento, cioè la democrazia. Questo ci dice che l’ideologia jihadista è totalitaria, sono come i nazisti».
Ancora più grave, forse, è la decisione dei terroristi di attaccare il Museo del Bardo, dopo essere stati respinti dalle guardie dell’Assemblea nazionale: «È il più importante museo del mondo arabo», spiega il docente musulmano, «e contiene la ricca storia della nostra terra: la Tunisia plurale, dei romani, dei cristiani, dei musulmani, degli ebrei. I terroristi odiano tutto questo, vogliono un paese monocromo».
ENTRARE NELLA MODERNITÀ. Ma questa riforma non può essere lasciata nelle mani della sola Tunisia, «tutto il mondo arabo si deve mobilitare. Tutti devono riflettere su come l’islam possa entrare nella modernità, nel XXI secolo». Intanto però Tunisi va aiutata, prosegue il docente musulmano, perché «in Libia c’è l’anarchia e noi, che siamo un laboratorio, possiamo mostrare al mondo che la democrazia in terra musulmana è possibile».
PRIMAVERA ARABA. Il terrorismo ha potuto infiltrarsi nella società tunisina grazie «all’assenza dello Stato negli ultimi quattro anni», dall’inizio della cosiddetta “Primavera araba”, e per l’aumento della povertà. «Ma anche nei paesi ricchi di petrolio ci sono problemi di terrorismo, quindi il fenomeno del jihadismo è più complesso da analizzare. Qui si sviluppa anche nelle moschee». Gli estremisti islamici «fanno la guerra prima di tutto ai musulmani moderati, perché per loro esiste solo un tipo di islam, quello jihadista. Ecco perché la guerra è prima di tutto interna all’islam».
Foto fiaccolata Ansa
Foto Tunisia Ansa/Ap
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5 commenti
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D’accordo Sascha,ma intanto cominciamo di li,sosteniamo questi fragili tentativi..ma deve essere un sostegno convinto e deciso non alla Obama che é timido e perplesso sul nuovo rais d’Egitto,solo perché non eletto democraticamente…fin che disquisiziamo sulle questioni a questo modo(come é stato con Gheddafi e Assad..e vediamo ora i risultati) con miopia e strabismo saranno solo guai per noi….guardare ai popoli,alle condizioni reali dei paesi e non fermarsi di fronte ai ricatti degli emiri del Golfo Persico!!!
Ma un attimo questo è un letterato, discorsi simili li aveva fatti già il presidente dell’Egitto che è un generale… tutti laici insomma, quando parlerà così un imam/mullah/ayatollah o l’università di alAzhar?
Poi bisognerebbe chiedere se sono d’accordo anche i 4000 mujahideen partiti dalla Tunisia alla volte della fertile Mesopotamia, record mondiale!
Comunque oltre la metà dei musulmani abita nel sud est asiatico: Pakistan, India, Bangladesh e Malesia/Indonesia per cui anche se il mondo arabo facesse questa “riforma” sarebbe comunque lo scisma di una parte minoritaria dell’umma.
D’accordo con Raider che l’impresa sua é come scalare d’inverno la parete nord del K2,però é l’unica strada percorribile e,di certo,va affrontata nei due ambiti,contemporaneamente.Certamente’un problema interno all’islam e quanto é successo a Tunisi lo conferma ma é anche un problema che ci riguarda molto da vicino:non solo perché l’intento jahjdista é,anzitutto,quello di creare un clima di terrore generalizzato ma anche di far credere che non sarà mai possibile uno sforzo congiunto tra le due parti perché presentate come inconciliabili (e per molti aspetti lo sono,al presente)e per sempre.É questo per sempre che va superato e sconfitto,ognuno per la sua parte…magari cominciando a fare qualcosa assieme come é ad es. il Meeting del Cairo e,magari,che questi del Cairo operino in stretto contatti con questi intellettuali tunisini..é l’unica strada possibile o il califfato davvero diventerà realtà ovunque!!
Per capire LORO non dobbiamo dimenticare che i vertici sono persone molto credenti. Tutti quelli che sono al super vertice sono credenti, probabilmente non credono al darwinismo perchè conoscono il vero calendario, parliamo del super vertice, negli altri livelli siedono anche atei, ma chi detta le linee guida sono uomini che credono a Dio come noi creadiamo all’esistenza dei nostri genitori. Avere obbligato ad insegnare la teoria di Darwin fin dalla tenera età, ha determinato non permettere mai all’essere umano di capire il vero motivo degli eventi. Avere alimentato la mente degli uomini con la teoria dell’indeterminismo, dell’evoluzionismo, non permette all’uomo di legare oggi a ieri, non riusciendo a mappare il presente, non abbiamo i collegamenti originali, anche quelli di qualche secolo fa. L’evoluzionismo, la teoria dell’indeterminazione fanno credere a tutti noi al caso. Ma la storia non è un caso, il presente non è indeterminato, è determinato ed ha una direzione. Avere annientato il Creatore dalla nostra mente, ed avere incollato la credenza che deriviamo da una combinazione chimica accidentale, ha consentito loro di avere a disposizione miliardi di idioti nei paesi capitalisti non in grado di capire che oggi è il presente, il presente è il passato, ed entrambi sono il futuro. Niente è indeterminato, non esiste l’indeterminazione, tutto è controllato, esistono sistemi nel macro e microcosmo che possiedono energia elevata che l’uomo non può controllare, ma non per questo il sistema è indeterminato, è indeterminato da nostro punto di vista, ma è determinato agli occhi del Creatore.
Chi siede al super vertice possiede la vera mappa della vita, la vera origine dell’uomo, tutte le sue mosse sono “determinate”, adesso non è un caso, tutto quello che succede segue un percorso, lo stesso non iniziò da un errore della natura, ma tutto iniziò con un primo uomo e una prima donna.
LORO hanno a disposizione credenti in Medio Oriente, e milioni di atei in Occidente. Ai primi incollano nella mente la teoria della guerra santa, agli occidentali la teoria del Darwinismo. In Oriente il risultato estremo è L’ISIS, in Occidente la creazione di alieni, o meglio esseri umani non identificabili, ibridi. Pensiamo per un attimo che gioco diabolico è alimentare questi 2 gruppi o culture contrapposte, cosa accadrà quando i religiosi verranno lanciati contro gli atei, contro gli occidentali infedeli. Il piano è diabolico perchè gli stessi che detengono il potere e hanno obbligato di insegnare il Darwinismo nelle scuole, alimentano e creano i gruppi estremisti religiosi. La verità e che sia gli estremisti religiosi per il rispetto di schemi rigidi, sia gli uomini estremisti non religiosi per una vita senza schemi, contro la famiglia naturale, sono solo pedine senza anima nelle mani del potere, sono uomini pronti a sacrificarsi gli uni per DIO, gli altri per l’IO. Ma da entrambi i gruppi l’essere umano è fuggito via.
Al docente universitario, della cui buonafede non c’è motivo di dubitare, rimane solo da indicare da dove cominciare:
– se dalla teologia, con la pretesa islamica che la sacralità del Corano è data dall’essere questo non ‘un’ libro, cioè, ‘il’ Libro divinamente ispirato o solo umanamente trascritto sotto dettatura (e già così, la questione è complicata: chi ha l’autorità per stabilire qual è lettura giusta o più giusta?): o se si tratta, come sostengono gli islamici, anche quelli moderati, di un attributo divino, ragion per cui il Corano non può essere interpretato né adattato a tempi e sensibilità, ma solo applicato ‘alla lettera’; e fatto questo, rinunciare alla pretesa che l’Islam sia la “religione naturale dell’umanità”;
– o dalla storia, con la pretesa islamica di rappresentare una civiltà luminosa che, da un certo momento in poi, per colpa degli Ebrei e degli Occidentali, è entrata in crisi e in una fase di ristagno, prima e di arretratezza, poi, concetti che alimentano le frustrazioni revansciste (e il complottismo atavico) degli islamici di tutte le gradazioni.
I due aspetti, peraltro, sono collegati: il ‘revisionismo’ telogico implicherebbe una revisione della storia islamica, uno choc culturale semplicemente impensabile e intollerabile per i’ veri credenti.’
Comunque, un mole enorme di lavoro, prof. Sayadi. Auguri. Specie se dovrà farlo tutto da solo. Sempre che i suoi correligionari glielo pemettano.