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Il leader supremo dei talebani, Hibatullah Akhundzada, ha diffuso un messaggio in cui sfida le democrazie occidentali, dichiarando che in Afghanistan verranno reintrodotte la fustigazione e lapidazione pubblica per le donne adultere. «Potete definirla una violazione dei diritti delle donne quando le lapidiamo o le fustighiamo pubblicamente per aver commesso adulterio perché sono in conflitto con i vostri princìpi democratici […] ma io rappresento Allah e voi rappresentate Satana». Definirlo lapidario non è solo un’amara ironia.
Per quanto orrendo, è uno dei molti esempi possibili per suggerire che esiste una fetta di mondo clamorosamente più ampia dell’area geografica definita a grandi linee come “l’Occidente” che si basa sulle “cose”. Fruste, sassi, cadaveri. Per gran parte del mondo vale – anche con conseguenze terribili – ciò che i latini riconoscevano come evidente, «nomina sunt consequentia rerum». Significa che l’albero la cui fioritura genera un grande spettacolo in Giappone ...
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