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Casca il mondo

Parole contro pietre

Di Annalisa Teggi
08 Aprile 2024
I talebani reintroducono la lapidazione per le donne colpevoli di adulterio. Ci basterà ribattezzarlo “non monogamia etica” per cavarcela?
Una donna coperta dal burqa per le strade di Kabul, Afghanistan, agosto 2023
Una donna coperta dal burqa per le strade di Kabul, Afghanistan, agosto 2023 (foto Ansa)

Il leader supremo dei talebani, Hibatullah Akhundzada, ha diffuso un messaggio in cui sfida le democrazie occidentali, dichiarando che in Afghanistan verranno reintrodotte la fustigazione e lapidazione pubblica per le donne adultere. «Potete definirla una violazione dei diritti delle donne quando le lapidiamo o le fustighiamo pubblicamente per aver commesso adulterio perché sono in conflitto con i vostri princìpi democratici […] ma io rappresento Allah e voi rappresentate Satana». Definirlo lapidario non è solo un’amara ironia.

Per quanto orrendo, è uno dei molti esempi possibili per suggerire che esiste una fetta di mondo clamorosamente più ampia dell’area geografica definita a grandi linee come “l’Occidente” che si basa sulle “cose”. Fruste, sassi, cadaveri. Per gran parte del mondo vale – anche con conseguenze terribili – ciò che i latini riconoscevano come evidente, «nomina sunt consequentia rerum». Significa che l’albero la cui fioritura genera un grande spettacolo in Giappone ...

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