Lee Cheuk-yan, testimone di piazza Tienanmen, all’incontro di Tempi

Di Emanuele Boffi
22 Novembre 2019
A causa del pestaggio subito, Albert Ho non sarà presente. Al suo posto un altro personaggio eccezionale per capire la situazione di Hong Kong
lee cheuk yan
Al centro della foto, Lee Cheuk Yan. Il secondo da destra è Albert Ho

Venerdì 29 novembre all’incontro “La libertà è la mia patria. Da Piazza Tienanmen a Hong Kong” (Milano, Teatro Pime, via Mosè Bianchi, ore 21.00) parteciperà Lee Cheuk-yan, che era in piazza Tienanmen trent’anni fa, dove fu arrestato e poi rilasciato.

IL PESTAGGIO DI ALBERT HO

Al convegno organizzato da Tempi, cui parteciperà anche il missionario del Pime padre Gianni Criveller, avrebbe dovuto partecipare Albert Ho, avvocato e politico, direttore del “Museo 4 Giugno” a Hong Kong. Purtroppo, nei giorni scorsi, Ho è stato aggredito da uomini incappucciati che lo hanno malmenato. Inizialmente, Ho aveva assicurato la presenza al convegno, ma la sua situazione si è aggravata e, dunque, per motivi di salute, non potrà essere a Milano con noi.

CHI È LEE CHEUK-YAN

Al suo posto ci sarà, appunto, Lee Cheuk-yan, altro eccezionale testimone per comprendere sia quanto accadde a Tienanmen sia la situazione attuale della città autonoma. Dopo esserne stato presidente, attualmente Lee è segretario generale dell’Alleanza democratica a sostegno dei movimenti democratici patriottici in Cina, che organizza l’annuale veglia di Victoria Park, l’unico posto in cui la tragedia del 4 giugno 1989 è riconosciuta su suolo cinese.

Lee è anche segretario generale della Confederazione dei sindacati di Hong Kong ed ex parlamentare (è stato nel Consiglio legislativo di Hong Kong tra il 1995 e il 2016). È co-fondatore e vicepresidente del Partito laburista.

HONG KONG NEL CAOS

La situazione a Hong Kong rimane esplosiva. Come racconta oggi a tempi.it
il cardinale e arcivescovo emerito di Hong Kong Joseph Zen, «la protesta era pacifica, ma l’arroganza del governo e gli attacchi dei poliziotti, diventati belve, hanno fatto disperare i giovani». Finora sono circa 5.000 le persone arrestate. Il 24 novembre si vota per eleggere i 452 membri dei 18 consigli distrettuali. La Cina è sempre più minacciosa e non va dimenticato che, durante una visita in Nepal, il presidente Xi Jinping ha mostrato il volto feroce del regime: «Chiunque si azzardi a dividere qualsiasi regione dalla Cina morirà: i loro corpi saranno distrutti e le loro ossa maciullate e polverizzate».

IL MODO PER SOSTENERCI

Come abbiamo già scritto, Tempi ama la libertà e dunque gli uomini liberi. Il nostro intento è capire (e sostenere) le ragioni che hanno spinto degli uomini a scendere in piazza Tienanmen, trent’anni fa, e per le vie di Hong Kong, oggi, mettendo a repentaglio la propria vita e incolumità. Se volete darci una mano, potete fare una donazione al Fondo Più Tempi, lo strumento che abbiamo creato per organizzare questa e altre iniziative legate alla vita del nostro giornale.

Foto Ansa

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