Hong Kong. L’assalto finale del Partito comunista alla memoria di Tienanmen
Dopo aver cancellato le libertà civili nell'isola, il regime condanna gli abitanti di Hong Kong all'oblio: oscura il sito del Museo virtuale del 4 giugno
Dopo aver cancellato le libertà civili nell'isola, il regime condanna gli abitanti di Hong Kong all'oblio: oscura il sito del Museo virtuale del 4 giugno
Non è uno scherzo, ma l'ultima conferma sulla paranoia del Partito comunista. Il governo vuole impedire agli attivisti democratici incarcerati di ricevere «tavolette» dietro le sbarre: «Potrebbero usarle per far accrescere la propria influenza»
Il discorso davanti al tribunale e alla storia di Albert Ho, attivista democratico a Hong Kong accusato di aver partecipato alla veglia del 4 giugno bandita dal governo. «Siamo testimoni del massacro e abbiamo il dovere di dire la verità al mondo»
La polizia della città, ormai saldamente nelle mani del regime, ha arrestato quattro membri dell'Alleanza che organizza l'evento di commemorazione della strage, tra i quali la vicepresidente Chow Hang-tung
Nuovi arresti di attivisti, associazioni civili e sindacati sciolti, libri per bambini sottoposti a censura, leggi assurde, test di patriottismo. E a dicembre arrivano le elezioni più pilotate della storia
Lee Cheuk-yan, Albert Ho e altri otto attivisti sono stati condannati stamattina a pene impensabili per aver organizzato «manifestazioni non autorizzate». In aula hanno gridato: «Non dimenticate la strage di Tienanmen!»
Jimmy Lai, Albert Ho, Lee Cheuk-yan e altri attivisti di nuovo alla sbarra per una manifestazione non autorizzata. E all'editore sequestrano anche i beni
La scandalosa serie di soprusi inflitti all’ex colonia britannica dal regime cinese sotto gli occhi del mondo. La città ormai è un lager dove è reato perfino invitare a votare scheda bianca per protesta. Parlano due tra i pochi leader del dissenso non ancora incarcerati
Albert Ho, uno dei nove leader democratici condannato ieri a Hong Kong: «Sentenza inimmaginabile. La giustizia è ormai uno strumento di oppressione del governo. Continuerò a battermi per la verità»
È la scandalosa decisione del giudice, che ha condannato per una protesta pacifica i leader democratici, incluso l'attivista che nel 2019 partecipò all'incontro di Tempi a Milano. «Qui c'è il virus della dittatura»
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