Il mistero gaudioso del sesso. Ecco come e perché Dio ha creato il mondo nell’amore tra maschio e femmina
Stamattina voglio cominciare la nostra conversazione raccontando la storia della più bella idea nella storia della civiltà: l’idea dell’amore che porta nuova vita nel mondo. Ci sono molti modi di raccontarla. Per me è una storia fatta di sette momenti chiave, ciascuno dei quali sorprendente e inatteso.
Il primo, secondo un articolo scientifico apparso di recente, ebbe luogo 385 milioni di anni fa in un lago della Scozia. Fu allora, secondo la recente scoperta, che due pesci si unirono per realizzare il primo esempio di riproduzione sessuale noto alla scienza. Fino ad allora la vita si era propagata in modo asessuato, per divisione cellulare, gemmazione, frammentazione o partenogenesi: tutte forme più semplici e più economiche della divisione della vita in maschio e femmina, ciascuno dei due con un ruolo diverso nella creazione e nel sostentamento della vita. Quando consideriamo quanto sforzo ed energia richiede la congiunzione del maschio e della femmina nel regno animale – in termini di esibizione, rituali di corteggiamento, rivalità e violenze – è stupefacente che la riproduzione sessuale abbia cominciato a esistere. I biologi non sono sicuri del perché. Alcuni dicono che era funzionale alla protezione dai parassiti, o all’immunizzazione da malattie. Altri dicono semplicemente che l’incontro di opposti genera diversità. Ma in tutti i modi, quei pesci in Scozia scoprirono qualcosa di nuovo e magnifico, che da allora è stato copiato virtualmente da tutte le forme di vita evolute. La vita comincia quando il maschio e la femmina si incontrano e si abbracciano.
Il secondo inatteso sviluppo fu la sfida unica posta all’Homo sapiens da due fattori: assumemmo la posizione eretta, che compresse il bacino della femmina, e ci trovammo con cervelli più grandi (un aumento del 300 per cento), il che volle dire teste più grandi. Il risultato fu che i cuccioli degli umani cominciarono a venire al mondo più prematuramente di quelli di qualunque altra specie, e così si trovarono ad avere bisogno della cura parentale per un tempo molto più lungo. Ciò rese l’accudimento genitoriale più esigente fra gli umani che fra qualunque altra specie, opera di due persone anziché di una sola. Da qui il fenomeno – molto raro fra i mammiferi – del legame di coppia, diversamente dalle altre specie nelle quali il contributo del maschio tende a concludersi con l’atto della fecondazione. Fra la maggior parte dei primati, i padri nemmeno riconoscono i loro figli, oltre a non prendersi cura di loro. Nel resto del regno animale la maternità è quasi universale, ma la paternità è rara. Perciò quello che emerse insieme alla persona umana fu l’unione della madre e del padre biologici per prendersi cura del figlio. Fin qui la natura, ma poi venne la cultura, e con lei la terza sorpresa.
Pare che fra i cacciatori-raccoglitori il legame di coppia fosse la norma. Poi sorsero l’agricoltura e i surplus economici, le città e la civiltà, e per la prima volta stridenti ineguaglianze cominciarono a emergere fra ricchi e poveri, potenti e senza potere. I grandi ziggurat della Mesopotamia e le piramidi dell’antico Egitto con la loro base larga e la cima stretta erano affermazioni monumentali di pietra di una società gerarchica nella quale i pochi avevano potere sui molti. E la più ovvia espressione di potere fra i maschi alfa, sia umani che primati, è di dominare l’accesso alle donne fertili e così massimizzare la trasmissione dei propri genî alla generazione seguente. Da qui la poligamia, che esiste nel 95 per cento dei mammiferi e nel 75 per cento delle culture studiate. La poligamia è l’espressione ultima della diseguaglianza, perché significa che molti maschi non avranno mai la possibilità di avere una moglie e un figlio. E l’invidia sessuale è stata, per tutta la storia, fra gli animali come fra gli umani, un fattore primario di violenza. È questo che rende così rivoluzionario il primo capitolo della Genesi, nella sua affermazione che ogni essere umano, indipendentemente dalla classe, dal colore della pelle, dalla cultura o dal credo, è fatto a immagine e somiglianza di Dio stesso.
Sappiamo che nel mondo antico a essere considerati a immagine di Dio erano i governanti, i re, gli imperatori e i faraoni. Quello che la Genesi dice è che siamo tutti di stirpe reale. Abbiamo tutti la stessa dignità nel regno della fede sotto la sovranità di Dio. Da ciò consegue che ciascuno di noi ha un uguale diritto a sposarsi e ad avere figli, ed è per questo che, a prescindere dall’interpretazione che diamo della storia di Adamo ed Eva, la norma presupposta da quella storia è: una donna, un uomo. O, come la Bibbia dice, «per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una carne sola». La monogamia non divenne immediatamente la norma, nemmeno in ambito biblico. Ma molte delle sue storie più famose, come quella della tensione fra Sara e Agar, o di Lea e Rachele e i loro figli, o di Davide e Betsabea, o delle molte mogli di Salomone, sono tutte critiche che puntano in direzione della monogamia.
E c’è una profonda connessione fra il monoteismo e la monogamia, come ce n’è una, nella direzione opposta, fra idolatria e adulterio. Il monoteismo e la monogamia riguardano la relazione totale fra un io e un Tu, fra me stesso e un altro, sia esso umano o divino. Ciò che rende insolito l’apparire della monogamia è il fatto che normalmente i valori di una società sono imposti dalla classe dominante. E la classe dominante in ogni società gerarchica ha da guadagnarci dalla promiscuità e dalla poligamia, entrambe le quali moltiplicano le possibilità dei miei genî di essere trasmessi alla generazione successiva. Con la monogamia i ricchi e potenti ci perdono, mentre i poveri e i senza potere ci guadagnano. Il ritorno della monogamia andava contro la normale direzione del cambiamento sociale e rappresentò un vero trionfo per l’uguale dignità di tutti. Ogni sposo e ogni sposa sono di stirpe reale; ogni casa è una reggia quando vi abita l’amore.
Un patto è come il matrimonio
Il quarto importante sviluppo fu il modo in cui questo trasformò la vita morale. Il lavoro dei biologi con le loro simulazioni al computer e il loro ricorso al “dilemma dei prigionieri” per spiegare perché fra tutti gli animali sociali esista il comportamento altruistico reciproco, ci sono diventati familiari. Noi ci comportiamo con gli altri come vorremmo che gli altri si comportassero con noi, e rispondiamo loro come vorremmo che loro rispondessero a noi. Come ha sottolineato C. S. Lewis nel suo libro L’abolizione dell’uomo, la reciprocità è la regola d’oro comune a tutte le grandi civiltà. Ciò che di nuovo e notevole presentava la Bibbia ebraica, era l’idea che l’amore, e non semplicemente la giustizia, è il principio guida della vita morale. I tre amori: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente»; «Ama il prossimo tuo come te stesso»; «Ama lo straniero perché sai come ci si sente a essere uno straniero». O, detto in un altro modo, come Dio ha creato il mondo naturale nell’amore e nel perdono, così noi siamo incaricati di creare il mondo sociale nell’amore e nel perdono. E quell’amore è una fiamma che viene accesa nel matrimonio e nella famiglia. La moralità è l’amore fra il marito e la moglie e fra il genitore e il figlio, estesi verso l’esterno a tutto il mondo.
Il quinto sviluppo ha caratterizzato l’intera struttura dell’esperienza ebraica. Nell’antico Israele una forma di accordo originariamente secolare, chiamata patto, fu presa e trasformata in un nuovo modo di pensare la relazione fra Dio e l’umanità, nel caso di Noè, fra Dio e un popolo nel caso di Abramo e più tardi degli israeliti al Monte Sinai. Un patto è come un matrimonio. È un impegno di lealtà reciproca e di fiducia fra due o più persone a lavorare insieme per ottenere insieme ciò che da solo nessuno dei due potrebbe ottenere. E c’è una cosa che nemmeno Dio può ottenere da solo: vivere nel cuore umano. Per questo ha bisogno di noi. Perciò la parola ebraica “emunah”, erroneamente tradotta come fede, in realtà significa fedeltà, lealtà, costanza, non abbandonare quando si fa dura, avere fiducia nell’altro e onorare la fiducia dell’altro verso di noi. Ciò che il patto operò, come vediamo in molti profeti, fu di far comprendere la relazione fra noi e Dio nei termini del rapporto fra sposo e sposa, fra moglie e marito. L’amore divenne non solo la base della moralità, ma anche della teologia. Nell’ebraismo la fede è un matrimonio. (…)
Questo ci conduce a una sesta idea: che la verità, la bellezza, la bontà e la vita non esistono in nessuna persona o entità a sé stante, ma nel “fra”, ciò che Martin Buber ha chiamato l’interpersonale, il contrappunto del parlare e ascoltare, del dare e ricevere. Attraverso tutta la Bibbia e la letteratura rabbinica, il veicolo della verità è la conversazione. Nella rivelazione Dio parla e ci chiede di ascoltare. Nella preghiera noi parliamo e Dio ascolta. Non c’è mai una voce sola. Nella Bibbia i profeti discutono con Dio. Nel Talmud i rabbini discutono fra di loro. In effetti a volte io penso che Dio abbia scelto il popolo ebraico perché Gli piace discutere. (…) Il profeta Malachia dice che «le labbra del sacerdote dovrebbero custodire la conoscenza e dalla sua bocca uno dovrebbe cercare la legge». Il libro dei Proverbi della donna di valore dice che «apre la sua bocca con sapienza, e sulla sua lingua c’è la legge della bontà». È questa conversazione fra voci maschili e femminili, fra verità e amore, fra giustizia e misericordia, legge e perdono, che caratterizza la vita spirituale. Nei tempi biblici ogni ebreo doveva dare un mezzo siclo al Tempio per ricordarci che siamo solo una metà. Ci sono culture che insegnano che non siamo nulla. Altre che insegnano che siamo tutto. Il punto di vista ebraico è che siamo una metà e che dobbiamo aprirci a un altro se vogliamo diventare un intero.
Tutto questo ha portato al settimo risultato, e cioè che nell’ebraismo la casa e la famiglia divennero la scena centrale della vita di fede. Nell’unico verso della Bibbia nel quale si spiega perché Dio scelse Abramo, il Signore dice: «Io l’ho prescelto perché ordini ai suoi figli, e alla sua casa dopo di lui, che seguano la via del Signore per praticare la giustizia e il diritto». Abramo non fu scelto per governare un impero, comandare un esercito, compiere miracoli o pronunciare profezie, ma semplicemente perché fosse un genitore. In uno dei più famosi passaggi dei testi ebraici, Mosè ordina: «Insegnerai queste cose ripetutamente ai tuoi figli, parlandone quando siedi a casa o procedi per la strada, quando ti corichi e quando ti alzi». I genitori devono essere educatori, l’educazione è la conversazione fra le generazioni, e la prima scuola è la casa. Perciò noi ebrei siamo un popolo intensamente orientato alla famiglia, ed è questo che ci ha salvato dalla tragedia. Dopo la distruzione del Secondo Tempio nell’anno 70, gli ebrei si dispersero in tutto il mondo, ovunque una minoranza, ovunque privi di diritti, e soffrirono alcune delle peggiori persecuzioni mai conosciute da un popolo. E tuttavia gli ebrei sopravvissero come popolo perché non persero mai tre cose: il loro senso della famiglia, il loro senso della comunità e la loro fede. (…)
Il matrimonio e la famiglia sono il luogo dove la fede trova la sua casa e dove la Divina presenza vive nell’amore fra marito e moglie, genitore e figlio. Cos’è cambiato, allora? (…) Ciò che ha reso la famiglia tradizionale un’opera d’arte religiosa, è ciò che essa ha unito insieme: attrazione sessuale, desiderio fisico, amicizia, compagnia, affinità emotiva e amore, generazione dei figli e loro protezione e cura, loro prima educazione e immissione in un’identità e in una storia. Raramente un’istituzione ha riunito insieme così tante pulsioni e desideri diversi, ruoli e responsabilità. Ha dato senso al mondo e gli ha dato un volto umano, il volto dell’amore. Per una grande varietà di ragioni, alcune delle quali hanno a che fare con sviluppi medici come il controllo delle nascite, la fecondazione assistita e altri interventi genetici, altre con cambiamenti morali come l’idea che siamo liberi di fare tutto quello che vogliamo se non danneggia altri, alcune con il trasferimento di responsabilità dall’individuo allo Stato, e altri più profondi cambiamenti nella cultura dell’Occidente, quasi tutto ciò che il matrimonio una volta aveva riunito insieme, ora è stato separato.
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Il Papa fa il Papa, e ragiona e scrive da Papa.
Ci sono giornali, chissà perché dici “di lor signori”, che ci informano su quello che Francesco fa, ragiona e scrive, di ciò che succede nel mondo e pure di ciò che succede in Italia e che tocca la gente comune (corruzione, scandali, malapolitica, utilizzo di associazioni religiose o pseudo tali per propri tornaconti di interesse politico ed economico), e ci sono giornali che quando il Papa fa, ragiona e scrive di cose scomode preferiscono non parlarne. Non la Domenica ma neppure il Lunedì.
Francesco piace istintivamente alla gente comune perché parla il loro linguaggio e fa capire di avere a cuore i loro problemi.
Magari i giornali “di lor signori” ci informano che la gente comune è molto più preoccupata dalla disoccupazione e dalle delinquenze e corruzioni, che di ciò che tiene in piedi le sentinelle che, non avendo quei problemi così plebei come tirare la fine del mese, preferiscono pensare ad altro.
Caro Perplesso, le chiacchiere stanno a zero : l’articolo sul Papa in Turchia c’era e c’era nel giorno giusto.
Magari, la prossima volta cerca di argomentare non a cavolo, se ci riesci.
Secondo me, tu in vita tua, proprio non hai mi letto un solo discorso del Papa , che non sia il taglia e cuci dei giornali per allocchi come te.
Per quanto riguarda i giornali di lorsignori, non c’è giorno che non ci propinino articoli su quanto è bello essere gay, su quanto siamo incivili a non permettere a due uomini di sposarsi tra loro, su quanto sia contento un bambino a crescere senza mamma, su quanto sia bello e buono e bravo chiunque si dichiari a favore di queste belle cose ecc ecc. E ti preoccupi di un piccolo Tempi, che risponde come può a questa valanga di quotidiani e settimanali e home page del tutto allineati ? Persino su Grazia , questa settimana, o la scorsa, l’ho letto dal dentista, ben due servizi, gli ennesimi, su quanto sia giusto che due donne si comprino un bambino ! E si trattava di editoriale dopo la copertina e primissime pagine !
( questa figuraccia che hai fatto , e di cui hai l’aria di non esserti reso conto, tantomeno hai l’aria di scusarti di una sparata ridicola, è una delle più gustose che abbia letto qui: ricordati…oggi siamo il 30, ieri eravamo il 29..l’altro ieri il 28… 🙂 )
ciao! prima E ULTIMA volta che scrivo qui. Tutte le volte che leggo PER SBAGLIO i commenti agli articoli mi sale una gran tristezza nel vedere che noi cristiani cattolici, che leggiamo le parole del Papa e difendiamo questo o quel (giustissimo) diritto non ammettiamo che chiunque abbia idee diverse dalle nostre si azzardi a contraddire. appena qualcuno osa anche solo criticare lo attacchiamo e lo invitiamo “gentilmente” a seppellirsi o a leggere il diario delle GM perchè di più non potrebbero capire. Ma ringraziamo che questi articoli vengono letti e ringraziamo che c’è qualcuno che ci contraddice e ci costringe a richiederci a cosa crediamo noi. e si può anche dialogare senza minacciarsi di morte. non so se il mio piccolo pensiero verrà mai preso in considerazione ma ci tenevo a condividerlo
Cara Giovanna, non è questione di Domenica o Lunedì o Martedi.
E’ un fatto che, quando il Papa partecipa a manifestazioni contro la corruzione, o la malapolitica o la mercificazione dei sentimenti o le male piante affaristiche o parla per l’ amore universale, perfino oltre le Religioni o dice che la povertà e l’ ingiustizia alimentano le violenze, beh, per Tempi è sempre Domenica. Poi, dato che il giorno dopo è Lunedì, preferisce parlare di qualcos’altro.
E poi sarei io a dover scender dal pero.
Chissà se ti sei mai accorto che il papa, oltre a partecipare a manifestazioni contro la corruzione e tutto quello che riportano i giornali di lor signori, fa anche il papa e ragiona e scrive da papa.
Segui il consiglio di Giovanna, smetti di bearti del papa creato dal “taglia e cuci” mediatico e leggiti il papa effettuale, così capisci quanto sono infondate tue speranze che il Francesco I finisca per non piacere a quello o quell’altro.
È un articolo molto interessante. Oggi si vuole negare le cose più ovvie per imporre una rivoluzione antropologica: il sesso deve essere soltanto un momento ludico sia omo che eterosessuale assolutamente no procreazione. Questo per due motivi tra loro diversi:
-non offendere chi ha rapporti omosessuali facendoli venire il sospetto che siano contro natura
-controllare la crescita della popolazione diminuendo il numero di figli per donna in modo da compensare l’alto tasso di fertilità in Africa e in Asia
L’ultimo è il fine principale e fondamentale: vogliono infatti gestire la riproduzione attraverso tecniche artificiali (fecondazione assistita) e controllare così la crescita della popolazione. Questo si combina con la promozione dell’aborto. La selezione eugenetica della specie, già in atto con l’eliminazione di down e “malati genetici” si approfondisce impedendo a certi individui di riprodursi anche se sani in modo da migliorare il genere umano. Controllate i criteri per vendere sperma in molte aziende: peso, altezza, titolo di studio, quoziente intellettivo: qui si sta già tentando di creare l’oltre-uomo!
Riflettete
Per il Pensiero Unico, la natura fa le cose perbene e merita rispetto e la scienza è indiscutibile solo quando si presume dia ragione ai gay e al genderismo assortito: sennò, si sprecano le ironie, anche dalle persone che meno umorismo e rispetto, prima che di natura e scienza, dimostrano verso chi ha opinioni diverse dalle loro e vuole manifestarle, sia pure in silenzio.
Trovo molto bello e significativo il discorso del rabbino, come quelli di qualunque uomo di fede, vera e profonda e vissuta in semplicità. Chiunque può riconoscere nell’ebraismo, mettendo fra parentesi filiazioni, fratellanze e altre parentele, una sapienza che si tramanda da parecchi millenni, la più antica di tutte. E si può ascoltare quello che ci viene detto da chi rappresenta questa esperienza dell’umanità, come di chi è uomo da più tempo di altri o della maniera di essere uomini da parte di un popolo che ha resistito alle violenze della storia, senza dover polemizzare ogni volta e per forza per le ragioni o i torti più vari. La stessa ricchezza umana che ritrovo nei “Racconti dei hassidim” trascritti da Martin Buber.
Raider, questa non è scienza e il pensiero unico questa volta non c’entra una beata mazza.
E’ teologia: è valida nella misura in cui ci credi.
Non mi riferivo al discorso del rabbino, ma a quelli che lo contestano, Non mi pare di avere detto nulla che mettesse in discussione la validità teologica del discorso e mettesse in discussione la fede di non so chi. Non capisco l’appunto che mi muovi, Andrea UDT o (UDT), né perché; direi che, sbagliando, prendi beatamente a colpi di mazza me come ritieni che, sbagliando, abbia fatto io.
Oh Giannino, vieni giù da pero!
Tempi ha relegato un articolato sul Papa datato 28 novembre dopo 23 articoli che parlano di tutto, dal Real Madrid a Saviano, dalla RAI al Nord Corea.
E ditelo che questo Papa non vi piace e abbiate il coraggio di ammettere il perché!
Si come no? diccelo tu il perché! Forse siccome questa notizia è stata riportata dappertutto qui si cerca di raccontare altri fatti meno noti o di approfondire certi temi?
Ma naturalmente per te tempi ce l’ha con il papa per la storia della (inesistente) apertura ai matrimoni gay se ho capito bene?
Caro Perplesso, mettiti in coda, sei solo l’ultimo arrivato ( o sei sempre la stessa mente geniale ?? ) che il sabato o la domenica fa questa lamentela, non avendo capito sia che nel fine settimana su Tempi non appaiono mai articoli di stretta attualità, sia che gli articoli scorrono secondo il giorno, dai controlla, dal fondo si parte da 27 nove, poi 28 nov, poi 30 nov …su, su , non sembra difficile ! Non ci crederai, ma domani di sicuro, per primo, apparirà un articolo datato 1 dicembre, pensa che robba !
Ti piacerebbe tanto, ma tanto, ma tanto che noi non si amasse il Papa, vero ? 🙂
Chiunque, in buona fede, può constatare che sono decine e decine ogni mese gli articoli che Tempi dedica al Papa, con una particolarità, però, che per il 99,99 %, al contrario degli altri giornali, riporta le parole precise dei suoi discorsi !
Che vuoi fare, qui sono un po’ strani !
E allora, ti do un consiglio : perché non cominci, per la prima volta in vita tua, a leggere qualche articolo non “sul” Papa, ma “del ” Papa? Intendo, dire, oltre al titolo e alla data di pubblicazione !
Se qualcuno pensa che Papa Francesco affermi convinzioni e idee diverse o contrarie a quelle che sostiene Tempi, si vada a rivedere e ascolti con attenzione, l’intervento del Santo Padre al Parlamento Europeo di Strasburgo.
Con stupore si accorgerà che su tutti i temi sensibili le posizioni coincidono perfettamente, e così spero che anche “Perplesso” si convinca che il tentativo, peraltro non nuovo, di dividere artificiosamente il fronte dei Cattolici fedeli a Santa Romana Chiesa non ha alcuna possibilità di passare, almeno attraverso le pagine di Tempi.
Questo articolo scardina tante delle cazzate che gli ideologi moderni attribuiscono alla Chiesa.
Dall’evoluzione delle ere geologiche alla famiglia come cellula sociale fin dal Paleolitico superiore, e forse pure prima.
E’ facile anche per somari tuttologi, attribuire alla Chiesa sui forum opinioni e dichiarazioni e credenze che non hanno luogo nella realtà, in assenza di un contraddittorio.
Tante volte è stata attribuita alla Chiesa l’opinione che il mondo si formò effettivamente nell’arco di sette giorni prendendo alla lettera le parole tal quali ‘Antico Testamento.
In tal modo si mira a creare l’opinione che se sei cristiano non puoi studiare geologia dove si fa uno studio approfondito della catena evolutiva nelle ere geologiche.
Tentativo misero e meschino, giusto per i boccaloni.
Il fatto, poi, che la famiglia uomo-donna-figli, sia il nucleo di base della specie umana, e che più ceppi famigliari formino unità tribali fin ALMENO dal Paleolitico Superiore, ma assai probabilmente, fin dal Paleolitico Medio (assai anteriore all’ultima glaciazione e con parte della penisola italiana sconvolta da una serie di manifestazioni vulcaniche), mi fu riferito da un docente ad un corso di archeospeleologia la scorsa primavera, rispondendo ad una domanda che posi al docente in una cavità utilizzata come rifugio (era la Grotta Nera, vicino alla famosa Foiba di Basovizza, sul Carso Triestino).
Per l’occasione uno speleo mi parlò anche delle foibe, e disse che la maggior parte delle foibe fu riempita nei 40 giorni seguenti il 25 aprile 1945, fino a giugno, dunque a guerra finita. E’ in quelle sei settimane dopo la fine delle ostilità che i titini buttavano giù italiani a più non posso.
Durante il corso visitammo varie cave e grotte dell’entroterra triestino, e mi dissero che quasi tutte le cave di pietrisco furono utilizzate in quei giorni per fucilare chi non era riuscito a nascondersi o fuggire.
Chi più, chi meno, ma quasi tutte quelle cave avevano visto gente comune condotta lì e fucilata, e i corpi venivano gettati nelle foibe, assieme ai vivi.
Scusate il piccolo OT, ma quel corso, interessantissimo e spiegato da un docente coi controcazzi, mi ha fatto ricordare anche questo: vederle quelle spianate, con quelle pareti lisce di calcare con chiazze di alabastro, e sapere che proprio lì davanti a quelle pareti tante persone con le mani legate col fil di ferro sono state ammazzate, fa impressione. E’ toccare con mano la storia vissuta da chi è nato prima di noi.
“Ecco come e perché dio ha creato il mondo nell’amore tra maschio e femmina”
Risposta: perché gli animali (te a cui l’uomo) si possano proteggere dai parassiti e dalle malattie create ds dio stesso… per avere più speranze di sopravvivere!
… e il tutto MINIMO 385 milioni di anni fa quindi MOLTO prima che esistesse l’uomo sconfessando totalmente la teoria del peccato originale (per non parlare della genesi..)!
… gaudioso direi!
Inoltre ha creato la vita basata non su fonti liberamente disponibili (idrogeno, luce solare, ecc), ma….
sulla catena alimentare, inducendo gli animali a predarsi e a uccidersi l’uno con l’altro, noi compresi!
Risultato: con questo articolo Tempi ha dimostrato che dio non è onnipotente, non è certo misericordioso e quindi NON esiste!
È ovvio che siete su un binario morto!
@ Shiva 101 …. non prendertela con le FS
Ed il tuo post ha dimostrato come al solito che in testa ti circola aria viziata. Perché solo la mancanza di ricircolo poi portare a deduzioni che come le tue.
Ti ho mille volte detto che P.O. e Genesi non sono argomenti che puoi trattare leggendo il manuale delle giovani marmotte (che poi non sei neppure riuscito a leggerlo tutto)
Te lo ripeto, non è un binario morto… hai perso tutti i treni e non lo capisci. Torna a casa e vai a dormire.
Shiva101…l’alieno (scusa Toni, ma non ho saputo resistere 🙂 ).
Perché, tu non sei composto anche da idrogeno, carbonio, zolfo ecc…, cioè elementi comuni nella crosta terrestre e, più in generale, nell’intero sistema solare? Il glucosio alla basa del tuo metabolismo non è stato, in origine, sintetizzato da qualche pianta a partire da luce solare, acqua e diossido di carbonio? Sei una entità extraterrestre o un essere umano, con una chimica basata sul carbonio ed una fisiologia umana? No, perché a leggere i tuoi interventi talvolta il dubbio viene.
Inoltre, se ti può interessare, la vita pluricellulare esiste da almeno 600 milioni di anni, quindi neanche su questo ci hai azzeccato, con i primi predatori inconfutabilmente tali risalenti al Cambriano medio (circa 545 milioni di anni fa). Ma questo non sminuisce la bontà della Creazione (la quale in sé è cosa buona, ma corrotta dal peccato), né è senza risposta da parte della teologia cattolica (tra l’altro, l’autore del brano è un rabbino ebraico, non certo un cristiano). Poi è chiaro che voialtri neognostici riteniate la carne e la natura un orrore, ma le cose non stanno proprio così.
E piantala con ‘sto binario morto, sembri un pappagallo: ripetitivo e palloso.
Caro EquesFiidus
togli a Schiva101 il binario morto … cosa le resta?
Poi ha trovato il modo di realizzare una sua piccola rivincita…. perché toglierla? Da piccolo, me l’ha confidato in un passato post, gli avevano regalato un trenino…. quando gli sembrava di aver finito di montarlo…. non partiva … arrivò al punto di soffiargli …. ma nulla. Immagina le frustrazione. La cosa peggio ……… non capì mai, che le pile non erano pezzi che avanzavano.
Se la presa con i binari.
Shiva 101 …tvb … nonostante tutto.
State ignorando la storica visita del Papa in Turchia.
Per voi sono iù importanti i pesciolini rossi.
E questo sarebbe un giornale Cristiano e Cattolico???
Ecco un altro perplesso che rimprovera Tempi di non essere abbastanza “Cristiano e Cattolico” (sic!) in quanto non si occupa della visita del papa in Turchia.
E ciò senza neanche aver letto tutto il sommario.
Un grande.
Perplesso è il classico che guarda il dito del saggio invece della luna.
Il mistero gaudioso del sesso. Dall’abbraccio di pesce maschio e pesce femmina al matrimonio indissolubile di Santa Madre Chiesa. Dall’incontro carnale ittico al “non lo fo per piacere mio ma per dare un figlio a Dio”.
Proporrei questa lettura come educazione sessuale nelle scuole con annesso delirio sessuale mistico del docente da trattare successivamente con TSO.
…siamo così sicuri che quei pesci siano maschio e femmina? Fossi una sentinella, eviterei di far vedere quella foto ai bambini.
Da trattare con TSO sei tu con tutti i tuoi alter ego, che nell’ansia demenziale di voler sputare la tua bile quotidiana sulla Chiesa Cattolcia non ti sei manco accorto che l’intervento riportato qua sopra lo ha scritto un rabbino.
Quando si dice una figura di cacca…
@Giannino
Il pensiero assolutistico moralista e bigotto è tipico di tutte le religioni, quindi che parli un Rabbino, il Papa o un Imam, non cambia nulla. La figura di caccia è la tua che non vai oltre al tuo naso.
PS puoi risparmiarsi la scarica di insulti che risponderai,unica cosa che sai fare, perché non li leggerò!
Francamente sono indeciso se sia da considerare più patetico il tuo tentativo di sortire dal bottino buttandola in caciara oppure la tua ridicola ostentazione dell’atteggiamento da essere superiore a cui il guano scivola addosso come la pioggia sulle penne dell’anatra.
Ai posteri l’ardua sentenza.
@ Filomena , ricorri sempre ad accusare di “pensiero assolutistico moralista”, ed è una cosa che onestamente mi lascia perplesso. Il capisco che quando leggi il pensiero del rabbino ne deduci che vi prende a pesci in faccia. Che in effetti ti sussurra che la tua concezione del sesso è banale, a tratti umiliante per l’essere umano, e che per quanto la sperimentata e la propagandate come felice è spensierata …. alla fine emerge in tutto il suo fallimento. Comprendo che ti dia fastidio. Ma perché è ……..assolutista? Il rabbino ti punta la pistola in testa per importi qualcosa? Io credo che dovresti smetterla con questa patetica tiritera. Nulla ti impedisce di gustarti il tuo “prodotto a buon mercato”, trovo più fastidioso che pensi che sia l’unica risposta umana valida (addirittura lo vuoi come materia di insegnamento) e che cerchi di offendere chi ha una proposta certo più difficile ma che consente a chi ha la fortuna di scoprirla…. a ignorarvi .
Ma stai tranquilla il “tuo tesssoro” nessuno te lo tocca.
H solo fatto una battuta – chemmefrega chi lo ha scritto!
E poi, la foto di quei due uomini che si tengono per mano, uno con la gonna e uno barbuto, è così tenera!
Burgio, non sei più divertente delle idiote che ieri hano imbrattato di bestemmie le aule di catechismo del mio paese.
Ma non avete ancora capito che è inutile discutere con filomena? E’ qui solo per sputare bile appunto, mi pare da pollastri darle filo.. così se la mena 🙂
filome’, almeno stavolta ci hai risparmiato la SUMMA del tuo di delirio.
Capisco il tuo punto di vista, ed il tuo legittimo risentimento, non hanno dato il giusto peso, ovvero non hanno “incluso”, il pornazzo che volete fare ingurgitare dappertutto (in primis alle scuole) come giusto punto d’arrivo dell’evoluzione culturale umana.
Cara Filomena, non so da quale tipo di esperienza familiare sociale e personale tu provenga, ma certo credo sarebbe più corretto che il tuo commento cercasse di fare riferimento al contenuto specifico dell’articolo, evitando di riferirsi a questioni fuorvianti e francamente prive di qualsiasi elemento oggettivo per poter sviluppare un confronto sereno e realmente costruttivo. Tentare di screditare le altrui convinzioni attraverso affermazioni virgolettate non rende giustizia dell’impegno e della passione con cui la Chiesa guarda all’Umanità e al suo destino. Prova a leggere le ultime Encicliche sulla Vita Umana e sulla Famiglia: è il mio consiglio!