Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Salute e bioetica

Il New York Times aggiorna lo storytelling progressista sulla surrogata: «Salva la vita»

Ennesimo surreale reportage dall'Ucraina in guerra per elogiare la Biotexcom che continua a sfornare e vendere neonati. Abbandonata la retorica sull'amore, ora si ammette e giustifica che chi affitta l'utero «ha bisogno di soldi»

Caterina Giojelli
18/10/2022 - 6:25
Salute e bioetica
CondividiTwittaChattaInvia
Surrogata Ucraina New York Times
La copertina del lungo reportage del New York Times sulla surrogata in Ucraina


«Con l’aiuto della maternità surrogata ho salvato la mia famiglia». La donna che parla sotto anonimato al New York Times ha 30 anni, e se si trova con la sua famiglia a Kiev e non a Melitopol, nell’Ucraina meridionale occupata dalla Russia, è merito del suo datore di lavoro: un’agenzia che le ha trovato un appartamento nella capitale per garantire la sua sicurezza e quella del bambino che porta in grembo. Un bambino prezioso da consegnare dopo il parto, e poi? Viktoria, un’altra mamma che ha lasciato Kharkiv è contentissima di essere “al sicuro”, «Non me ne sarei andata se la clinica non mi avesse convinto», ma come spiega al quotidiano «non è affatto chiaro» dove finirà una volta che si sarà ripresa dal cesareo programmato e avrà consegnato il bambino alla coppia di “genitori biologici” cinesi.

«La guerra non ha sminuito il fascino della surrogata»

Da giorni Kiev è sotto attacco, le stazioni della metropolitana sono state riadibite a rifugi, cadono i missili, e il New York Times pubblica un surreale reportage con le interviste ai vertici della Biotexcom, colosso dell’utero in affitto in Ucraina. «Non abbiamo perso nessuno», «Siamo riusciti a far uscire tutte le nostre madri surrogate dall’occupazione e dai bombardamenti», ad agosto tutti i bambini del bunker «erano tornati a casa» e dall’inizio di giugno «l’azienda ha iniziato almeno 15 gravidanze», «La guerra non ha sminuito il fascino della maternità surrogata per le coppie disperate di avere figli», «Hanno fretta. Spiegare “Abbiamo una guerra in corso” non funziona».

Lo storytelling nella capitale europea dell’utero in affitto – perché di questo si tratta, imborghesire e normalizzare la compravendita di bambini e la messa a reddito della vita umana – è cambiato. I lampadari di cristallo e gli orsacchiotti dell’hotel Venezia, l’hotel stellato dove 46 neonati, giuridicamente figli di nessuno e agghindati come balocchi, aspettavano a maggio 2020 che ai committenti venisse accordato un permesso speciale in deroga alle regole del lockdown per il ritiro, hanno lasciato il posto a febbraio alle luci a neon e i fornelletti a gas di un bunker malandato arredato a mo’ di supermercato sotto terra.

Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome
PUBBLICITÀ

I viaggi in auto «per non interrompere le consegne»

La pandemia aveva intralciato il commercio incontrollato dei bambini e alla Biotexcom si accendevano le telecamere, «I vostri bambini sono monitorati giorno e notte dalle nostre babysitter nella stanza materna. Ogni giorno le tate passeggiano con loro all’aria aperta e li lavano», la guerra scoppiava in Ucraina e dalle stesse telecamere si rassicurava l’Occidente attento alla protezione del suo mercato, «qui ci sono tutti i comfort, non possiamo fornirvi un servizio vip, una cucina da chef e letti morbidi, ma possiamo garantirvi la sicurezza in qualsiasi situazione».

Poi, l’eroismo: per settimane i giornali hanno documentato quello delle coppie americane ed europee che «hanno rischiato la vita» per recuperare i figli commissionati, nonché quello delle surrogate che «hanno rischiato la vita» per consegnare questi bambini. Sullo sfondo, gravidanze portate avanti in scantinati, bombe, posti di blocco, parti in emergenza, viaggi in auto «per non interrompere le consegne», una copertura mediatica tutta foto ai pargoletti e passaggi di port enfant tra lacrime e applausi per trasfigurare in desiderio un’ossessione: ritirare la merce, liquidare la madre usa e getta.

Surrogata non per amore o libera scelta, ma per denaro

E ancora, il denaro. Dello storytelling progressista intorno alla scelta libera, amorosa, consapevole che aveva dato vita ai neonati stoccati nei bunker di Kiev all’inizio dell’invasione, non era rimasto che questo dopo sei mesi di guerra: un mercato più agile, un processo di “ritiro” dei figli più rapido, semplice ed economico e neanche lo sforzo di infiocchettarlo: «Le madri surrogate hanno semplicemente bisogno di soldi», spiegano candidamente le cliniche, «Mi servono soldi per comprare una casa per me e mio figlio», «Lo faccio per soldi, perché no? Godo di buona salute e posso aiutare le persone che hanno soldi e vogliono figli». Infine, il pezzo del New York Times che chiude il cerchio: la surrogata salva la vita.

«Con l’aiuto della maternità surrogata ho salvato la mia famiglia», «la guerra ha reso più urgente il bisogno di sicurezza economica»: le surrogate come Viktoria assicurano di esser motivate «dal denaro, dall’amore per i propri figli e dal desiderio di tenerli al sicuro». Con i soldi della Biotexcom hanno potuto essere «trasferite dalle città in prima linea e dalle regioni occupate dalla Russia a luoghi più sicuri, come Kiev», «la vita nell’Ucraina occidentale e centrale si è ampiamente stabilizzata nonostante i combattimenti nelle regioni meridionali e orientali e i continui rischi di attacchi missilistici a lungo raggio», spiega il Nyt con le immancabili fotografie: non più eleganti lampadari, cullette trasparenti e copertine pastello, emblema di una generosa libertà ed espressione di tanta autodeterminazione adulta, consapevole e consenziente; non più freddi neon, plaid di ogni forma e colore ad avviluppare in cuccette da accampamento i bambini nel bunker.

Non più bimbi, ma “consegne” da fare ai “clienti”

Non c’è l’eleganza, l’eroismo, c’è la fotografia della surrogata che salva la vita e le famiglie: ci sono i figli biologici delle surrogate che giocano con camion o fanno le bolle di sapone fuori dalla clinica, ci sono i medici in sala parto, le mamme in coda per gli esami. C’è la figlioletta della signora Burkovska sdraiata sullo stesso copriletto tigrato sul quale ma mamma adagia bambini di ogni dimensione per mandare le foto ai loro genitori: Burkovska è proprietaria di una piccola agenzia e nei primi mesi di guerra si è trovata in casa sette neonati, ritirati in ospedale dalle surrogate dopo il parto e custoditi nella sua abitazione fino all’arrivo dei genitori biologici.

Alcuni vengono prelevati dopo molto tempo, il cinese Zhang Zong ha ritirato il suo alla Biotexcom solo di recente, «quando crescerà potrò raccontargli questa storia», dice, sollevando in braccio orgoglioso un bambino di sei mesi. Ci voleva una pandemia, una guerra, l’umanità che rischia la pelle e la morale del salvataggio vite per poter pubblicare la foto di un bambino di sei mesi a corredo di un articolo che annuncia che «l’industria ucraina della maternità surrogata» non rischia il collasso, «le madri surrogate e le agenzie sono riuscite a continuare le consegne e i clienti stanno tornando a prendere i loro figli». Ci voleva la chiusura del cerchio degli storytelling per arrivare a usare con noncurante disinvoltura le parole “industria”, “consegne”, “clienti” mostrando parti e bambini di sei mesi.

Tags: biotexcomguerra ucrainanew york timessurrogataUcrainaUtero in affitto
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Milizie russe pro Ucraina in azione

Ucraina, la controffensiva «inizia» tra incursioni e propaganda

6 Giugno 2023
Il candelliere tedesco Olaf Scholze e il presidente americano Joe Biden alla Casa Bianca, Washington, 3 marzo 2023 (Ansa)

Il ridimensionamento economico della Germania è iniziato, e non si sa dove si fermerà

3 Giugno 2023
Manifestazione contro la maternità surrogata e l'utero in affitto

Utero in affitto. «I figli non si comprano, non si vendono e non si donano»

1 Giugno 2023
Un drone utilizzato dalla Russia per attaccare l'Ucraina

La Russia ha imparato la lezione del primo anno di guerra in Ucraina

31 Maggio 2023

La disputa della Trinità di Rublev

29 Maggio 2023
Manifestazione delle Famiglie Arcobaleno a Roma a favore della maternità surrogata

Maternità surrogata. Mirabelli: «Non è dalla committenza che può nascere il diritto»

26 Maggio 2023

Video

Eugenia Roccella
Video

“Una famiglia radicale”. Eugenia Roccella si racconta

Redazione
15 Maggio 2023

Altri video

Lettere al direttore

Un momento del voto per le elezioni amministrative nel seggio in Piazza del Collegio Romano, Roma, 05 giugno 2016.

Non è il “vento della destra”, è il vento della realtà

Peppino Zola
6 Giugno 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    L’impossibilità di un macronismo italiano (al netto delle liti tra i capponi Renzi e Calenda)
    Lodovico Festa
  • Tentar (un giudizio) non nuoce
    Tentar (un giudizio) non nuoce
    Come invertire la rotta radical ambientalista dell’Unione Europea
    Raffaele Cattaneo
  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    Così per tanti cattolici la fede ha smesso di comunicare con la politica
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Il mio battesimo nell’alluvione, tra piadine e fango
    Marianna Bighin
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Gli innumerevoli tratti che dimostrano la parentela tra sinistra e fascismo
    Rodolfo Casadei

Foto

Foto

A cosa serve la scuola?

25 Maggio 2023
Foto

Il sistema dei media nel pensiero di Antonio Pilati

25 Maggio 2023
Un missile russo colpisce una casa a Odessa
Foto

L’impegno per un cessate il fuoco immediato

25 Maggio 2023
Marcello Pera, filosofo e senatore
Foto

Dialogo a Roma tra Pera e Camisasca (e sant’Agostino)

16 Maggio 2023
Foto

“Una famiglia radicale”. Presentazione del libro di Eugenia Roccella a Milano

11 Maggio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Via Traù, 2 – 20159 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Via Traù, 2 – 20159 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist