
Disastro Macron alle elezioni: la Francia è «ingovernabile»

I peggiori incubi di Emmanuel Macron si sono materializzati dopo il secondo turno di domenica delle elezioni legislative in Francia. La coalizione del presidente (Ensemble!) non è riuscita a ottenere la maggioranza assoluta ma con 246 seggi si è fermata a ben 43 seggi da quella relativa e il suo quinquennio rischia così di «essere morto ancora prima di cominciare», nota Le Figaro. Il rischio ora per la Francia è di risultare «ingovernabile».
Batosta netta per Macron
La batosta per Macron è netta e senza appello: è il primo presidente da trent’anni a non godere dell’«effetto amplificatore» che l’elezione alla presidenza aveva sempre garantito. Per i prossimi cinque anni, il suo partito dovrà costantemente trattare con l’estrema sinistra di Jean-Luc Mélenchon (che con la coalizione Nupes ha ottenuto 142 seggi) e con la destra di Marine Le Pen (89 seggi) e dei Repubblicani (64). Il rischio, molto concreto, è che la Francia nel prossimo futuro non riesca ad approvare alcuna riforma.
Nonostante un sistema elettorale che aveva sempre garantito stabilità, la Francia si ritrova in una situazione molto simile a quella italiana, compiendo un vero «salto in territorio sconosciuto». Il grande vincitore del «voto anti-Macron» è il Rassemblement National della Le Pen, che lascerà la presidenza del partito per dedicarsi alla guida del gruppo parlamentare che finalmente potrà creare all’Assemblea nazionale dopo non esserci riuscita cinque anni fa.
«Girone infernale» per la Francia
Come ha fatto la Francia a finire in questo «girone infernale», come lo chiama Le Monde, secondo cui tra un anno il Parlamento potrebbe essere sciolto per indire nuove elezioni? Innanzitutto a causa dell’astensione, che ha sfiorato il 54% degli elettori, i quali non sono andati a votare «sempre più persuasi che il loro voto non conti nulla», nota tristemente Libération. Per la prima volta, davanti allo spauracchio Mélenchon, è anche venuto meno lo sbarramento repubblicano che ha sempre impedito alla Le Pen di guadagnare seggi.
C’è infine la pessima performance di Macron, i cui alleati e ministri non sono stati rieletti. Come scrive lo Spectator, il presidente è stato «umiliato dagli elettori»: «Il super-presidente aveva l’ambizione di guidare l’Europa e invece non sarà in grado neanche di guidare la Francia». Con un’aula a maggioranza euroscettica, è difficile che Macron possa riformare l’Unione Europea. Già riformare la Francia, con questo parlamento, sarà un’impresa.
Foto Ansa
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