Demonizzare i combustibili fossili mentre il mondo ne è ancora dipendente non poteva che portare a questi prezzi stellari. Non stupisce che le economie emergenti non ci seguano
No. L'iniziativa green di Berlino ha avuto successo ma non ha prodotto una riduzione del trasporto stradale. E la (poca) CO2 risparmiata è costata tantissimo
Anche il Consiglio europeo approva lo stop alla vendita di auto nuove a benzina e diesel a partire dal 2035. Fallisce la mediazione italiana, quella tedesca sarà inutile. A rischio 600 mila posti di lavoro. Esulta solo la Cina
È chiaro che la tattica di “punire” economicamente l’uso dei combustibili fossili è fallita e si sta ritorcendo contro di noi. È ora di rivoluzionare le politiche ambientali
I rappresentanti dei produttori di automobili a Berlino e Parigi sul piede di guerra: la direttiva che impone solo la vendita di auto elettriche nuove dal 2035 causerà «la distruzione industriale» europea senza portare vantaggi all'ambiente. Basta guardare a cosa accade oggi in Cina
«Nulla dimostra che l’addio al motore endotermico abbatterà le emissioni di Co2. Abbiamo lanciato il cuore oltre l’ostacolo, ora verifichiamo che non sia insormontabile». Roberto Zucchetti, docente della Bocconi, mette in fila tutti i problemi della rivoluzione green approvata a Strasburgo
L'eurodeputato Massimiliano Salini (Fi-Ppe) spiega perché lo stop alla vendita di auto a benzina e diesel è «una follia che va bloccata». «Letta e il Pd, sempre più populisti, l'hanno approvato: pensavo avessero a cuore i lavoratori»
Il Parlamento europeo ha approvato lo stop alla vendita di auto a benzina e diesel a partire dal 2035 in una giornata convulsa dove è successo di tutto. Tra riforme saltate e altre approvate, l’unica certezza è che la sbornia green ci costerà carissima
Il Nyt propone di abbandonare la lotta ai cambiamenti climatici per sostituirla con quella all'inquinamento dell'aria. Il giornale liberal intende solo modificare il vocabolario dell'emergenza, ma sarebbe da prendere sul serio