Purgato il ministro della Difesa: Xi Jinping stravolge l’esercito in Cina

Di Leone Grotti
16 Settembre 2023
Li Shangfu, sparito da settimane, è sotto indagine per corruzione. Verrà rimosso come il ministro degli Esteri Qin Gang. Li è solo l'ultimo dei responsabili dell'esercito fatti fuori da Xi negli ultimi mesi: non sono buone notizie per Taiwan
Il ministro della Difesa Li Shangfu, purgato in Cina

A poco più di un mese dalla clamorosa rimozione del ministro degli Esteri e consigliere di Stato Qin Gang in Cina, Xi Jinping ha purgato un nuovo ministro: Li Shangfu, titolare della Difesa, nonché uno dei cinque consiglieri di Stato (carica più importante di quella di ministro). La notizia, che circolava da settimane, è stata confermata al Washington Post da due funzionari americani, secondo i quali il ministro Li si trova sotto indagine per corruzione. Li è stato visto l’ultima volta in pubblico il 29 agosto. In precedenza si era recato in Bielorussia e Russia, dove aveva partecipato a un vertice con il suo omologo Sergej Shoigu.

Purgato anche il ministro Li Shangfu

Non è ancora chiaro di che cosa sia accusato Li. Secondo diverse voci non confermate il figlio sarebbe al centro di uno scandalo di corruzione all’estero, ma la rapida caduta del ministro potrebbe essere legata anche ad altri fattori.

Infatti, otto funzionari del Dipartimento per lo sviluppo dell’equipaggiamento della potente Commissione militare centrale, guidato da Li dal 2017 al 2022, sono stati arrestati poco dopo il ministro.

Xi Jinping stravolge l’esercito della Cina

La caduta di Li è l’ultimo indizio non solo della violenta lotta di potere all’interno del Partito comunista cinese, dopo che Xi Jinping è riuscito per la prima volta dai tempi di Mao Zedong a farsi rieleggere per un terzo mandato a capo del Pcc nel novembre 2022 e alla presidenza del paese nel 2023, ma anche dello stravolgimento dei vertici dell’esercito.

Ad agosto i media statali in Cina hanno battuto la notizia della nomina di un nuovo comandante delle Forze missilistiche, Wang Houbin, senza spiegare che fine abbia fatto il precedente comandante, Li Yuchao, nominato soltanto l’anno scorso. Insieme alla rimozione del comandante, sono stati purgati altri 10 alti funzionari delle Forze missilistiche, che sono responsabili dei programmi missilistico e nucleare dell’esercito cinese.

La purga all’interno dell’esercito non si limita ai generali e ai ministri. Negli ultimi mesi sono stati arrestati diversi responsabili dell’industria militare cinese: Liu Shiquan, presidente della China North Industries Group Corporation, Yuan Jie, presidente della China Aerospace Science and Industry Corporation, Chen Guoying, direttore generale della China North Industries Group Corporation, e Tan Ruisong, presidente della Aviation Industry Corporation of China.

«La mossa inusuale» preoccupa Taiwan

La mossa del cambio al vertice delle Forze missilistiche non ha lasciato indifferente Taiwan, non solo perché è verso l’isola che sono puntati la maggior parte dei missili cinesi. Xu Xisheng, il nuovo commissario delle Forze missilistiche, incaricato di rappresentare il Partito comunista all’interno del ramo dell’esercito, era il vicecommissario del Commando del teatro meridionale, il cui principale incarico è di monitorare il Mar cinese meridionale e di assistere il Commando del teatro orientale in una eventuale invasione di Taiwan. Il nuovo comandante, invece, era il vicecomandante della Marina cinese.

«La mossa è inusuale», ha commentato alla Cnn Neil Thomas, esperto di politica cinese all’Asia Society Policy Institute. «Solitamente non vengono nominati alle Forze missilistiche degli “esterni” né vengono rimpiazzati nello stesso momento sia il comandante che il commissario politico».

Oltre 100 generali purgati in Cina

Da quando è stato nominato ministro della Difesa, Li si è sempre rifiutato non appena di incontrare ma anche di parlare con il suo omologo americano, Lloyd Austin. Non solo, il ministro Li era stato sanzionato nel 2018 dagli Stati Uniti per aver trattato con Mosca l’acquisto di aerei da guerra Su-35 e di missili S-400.

Da quando ha conquistato il potere l’Imperatore Xi, che è anche a capo della Commissione militare centrale, ha già fatto fuori più di 100 generali dell’esercito. A quelli rimasti continua a ripetere che devono «essere pronti a combattere e a vincere una guerra».

@LeoneGrotti

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