Il coraggioso discorso con cui papa Francesco, il 12 aprile, ha denunciato nella basilica di San Pietro il «genocidio del popolo armeno» davanti a tutte le più importanti autorità religiose e civili armene, non doveva avere luogo fino a due giorni prima. A svelarlo è stato Raphaël François Minassian, arcivescovo dei cattolici armeni in Europa orientale. L’alto prelato è intervenuto il 14 maggio al Centro culturale di Milano in occasione dell’incontro “Identità, testimonianza, martirio: cosa significa essere un popolo“. Ha dichiarato:
«Dovete sapere che una certa corrente voleva mettere in primo piano il conferimento del titolo di dottore della Chiesa a san Gregorio di Narek e sfumare invece la cosa del genocidio. Noi, 48 ore prima della Messa in San Pietro, abbiamo fatto un appello rivolgendoci direttamente al Papa. Poi il programma è cambiato. Continuare a dire la verità, nonostante tutte le difficoltà. Questo è il compito della Chiesa cattolica».