L'Azerbaigian, sostenuto da Turchia e Russia, prosegue la sua politica per distruggere l'Armenia. Oltre a minacciare l'invasione, Baku cancella il patrimonio storico-culturale armeno in Artsakh
Camera e Senato hanno chiesto che sia riconosciuto il genocidio dei kulaki imposto da Stalin contro i kulaki, ma continua l’inerzia oscena sull’assedio degli armeni in Nagorno-Karabakh
Come non capire che l’asse tra azeri e turchi, constatata la cedevolezza occidentale, inghiottirà l’anomalia di questo popolo cristiano, estendendo la scimitarra ottomana fino a tutta la Libia?
Iniziato nel 1915 per mano dei Giovani turchi, portò alla morte un milione e mezzo di armeni. Nel 1939 il Fuhrer chiedeva: «Chi ne parla ancora?». È domanda che brucia anche oggi
La Turchia si rifiuta di riconoscere il genocidio del 1915 e aiuta l'Azerbaigian a invadere Erevan. Eppure l'Armenia ha riaperto il confine chiuso da 30 anni per spedire aiuti ad Ankara
Sotto gli occhi di una Europa affamata di gas azero, Aliyev ha rotto gli indugi. L’Arsakh non gli importa più: punta diretto sull’Armenia. Risposte dall’Ue? Nessuna
Credo che gli armeni portino con sé il destino del popolo cristiano (oltre che di quello molokano). Non vincono mai, ma restano invitti come Gesù che li custodisce appeso a una croce
Sempre sull’orlo della dissoluzione e sempre risorgente. Ecco il segreto della permanenza di questo popolo: non la politica o astuzie levantine, ma la presenza di santi martiri
I ministri italiani hanno stretto fiduciosi la mano al padre-padrone di Baku: sarà il gas azero a sostituire quello russo. L’aggressione del Nagorno-Karabakh è già stata dimenticata