La Curia di Milano contro Pisapia: «Il registro delle unioni civili? Operazione d’immagine»

Di Redazione
22 Luglio 2012
La Curia di Milano, per voce di Alfonso Colzani, si è espressa contro la giunta Pisapia: «Inefficace il registro, aiutiamo piuttosto le famiglie».

«Introdurre un registro comunale delle unioni civili è un’iniziativa inefficace, forse solo un’operazione d’immagine. È invece la famiglia, che ha un ruolo sociale e civile evidente e riversa positivamente sull’intera società il suo benessere complessivo, a richiedere sostegno in questa fase di crisi economica». Così la Curia di Milano, per voce di Alfonso Colzani, responsabile del Servizio per la famiglia della Diocesi, si è espressa contro la giunta Pisapia, che sta per istituire il registro delle unioni civili.

«Abbiamo davanti l’esperienza di quanto è accaduto nelle altre città – continua Colzani – dove questo registro è poco utilizzato e non comporta nessun vantaggio concreto alle coppie conviventi. Questi temi vanno affrontati con calma dal Parlamento e non da un singolo Comune».

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7 commenti

  1. Tiro Diritto

    Ma lo sapete voi che ancora oggi, anno 2012, in questo Paese i figli di coppie non sposate sono legalmente considerati figli naturali e non leggittimi? E lo sapete voi che questo significa che non sono legalmente tra di loro fratelli? E lo sapete voi che questi figli non sono legalmente considerati nipoti dei loro nonni? E le conoscete voi le consegue legali di queste cose? Continuate a difendere l’unico modello di famiglia che conoscete non capendo che là fuori ci sono famiglie che svolgono altrettanto “un ruolo sociale fondamentale” ma semplicemente lo fanno in modo diverso. Diverso, non sbagliato. Diverso, non inferiore al vostro. Vi preoccupate tanto della vita al suo inizio e alla sua fine, e non vi fate scrupolo (voi e tutti i cattolici che siedono in Parlamento, compresi quelli che di famiglie ne hanno più di una perché la prima l’hanno cambiata come si cambia una macchina usata) di impedire di viverla come meglio credono a quanti la pensano diversamente: perché, se non sono sposato, ma vivo sotto lo stesso tetto e con un progetto di vita condiviso con il mio/la mia compagno/a, non devo poterlo/a sostenere nel momento del bisogno? Perché le mie scelte di adulto consapevole devono ricadere sui diritti dei miei figli, considerati dalla legge diversi e di serie B? Perché quando c’è da pagare le rette scolastiche, o del nido, o bisogna concorrere in qualche graduatoria, siamo considerati una famiglia (leggi cumulo del reddito. leggi disponibilità di tempo del genitore per accudire i figli) ma non lo siamo quando si parla di diritti? Appena si parla di vita o di famiglia in termini che non sono i vostri vi appellate alla Costituzione e a ciò che non vi è espressamente scritto, ma per imporre (sì: imporre) il vostro modello di vita e di famiglia non vi fate scrupolo di impedire che sia pienamente realizzato ciò che è espressamente scritto nella Costituzione (articolo 2: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità…). E sempre, non appena si parla di riconoscimento delle unioni civili (sì, anche quelle tra persone dello stesso sesso), riducete tutto subito alla dimensione della procerazione e della sessualità non capendo che là fuori ci sono coppie (etero ma anche omosessuali. Sì, anche omosessuali) per le quali è semplicemente una questione di non veder ostacolati i propri legami di affetto, solidarietà, sostegno, e il proprio progetto di vita.

    1. alessandra piccinini

      Signor Tiro Dritto, tiri dritto, guardi e passi. Se vuole trovare un po’ di senso cristiano della vita, cioè di tolleranza, solidarietà, e anche spirito di fratellanza tra esseri umani -di qualsiasi orientamento essi siano- non è in questo sito che la troverà.

    2. gmtubini

      Se ci tieni tanto che i tuoi figli siano considerati “leggittimi”, te ne vai in comune e ti sposi.
      Facile la vita con la botte piena e la convivente ubriaca!

  2. Pisapia vuole introdurre a Milano il registro delle unioni civili: sapete che in Italia solo 300 coppie si sono iscritte? Questa è una crociata che interessa pochi. Si lavori per garantire diritti civili a tutte le persone e aiutare concretamente la famiglia che in un momento di crisi come questo svolge sempre di più un ruolo sociale fondamentale. Leggi di più qui http://bit.ly/M4nD79

  3. Robert Benson

    Il registro delle coppie di fatto è il solito feticcio ideologico dietro al quale si nasconde il nulla programmatico… se riuscissero a portare a casa i risultati della loro lotta per “i diritti civili” (e quanto aveva ragione chi aveva profetizzato che dalla lotta di classe si sarebbe passati al radicalismo di massa dei diritti civili) diventerebbe evidente che al di fuori dell’affermazione di questo o quel capriccio del singolo non hanno più nulla da dire a questo popolo.

  4. Mappo

    Nelle varie amministrazioni di centro sinistra la fissa del registro delle unioni civili ha lo stesso valore di quando una trentina di anni fa all’apice della crisi degli euromissili all’ingresso di ogni città o villaggio governato dalla sinistra facevano bella mostra di sé cartelli con scritte idiote tipo “Città denuclearizzata” “Comune portatore di pace” ed altre demenziali amenità del genere. Poi è andata come è andata, gli euromissili sono stati installati, hanno contribuito alla pace in Europa molto più di qualunque marcia della pace ad Assisi e quei cartelli sempre più sverniciati e storti, fanno ancora triste mostra di sé all’ingresso di qualche territorio comunale così come triste mostra di sé danno i tanti (semivuoti) registri delle unioni civili adottati ormai da diversi anni in tante amministrazioni di centro sinistra. Una squallida battaglia ideologica avulsa dalla realtà.

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