Lettere al direttore

Opposizione desaparecida, Perri e Cate sul kytesurf e piccoli Corradi crescono

Silvio Berlusconi, Matteo Salvini, Giorgia Meloni sul palco di un comizio elettorale

Articolo tratto dal numero di novembre 2020 di Tempi. Questo contenuto è riservato agli abbonati: grazie al tuo abbonamento puoi scegliere se sfogliare la versione digitale del mensile o accedere online ai singoli contenuti del numero.

Egregio direttore, la mia questione è molto semplice (da esporre): dove è finita l’opposizione in Italia?
Stefano Cicardi via email

Facciamo che chi la trova per primo telefona all’altro per avvisarlo.

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Gentile direttore, Alessandro Zan ha dichiarato al Foglio: «Se dici che una donna trans non è donna è come se dicessi a una persona che non è cattolica». Ma se il transessualismo è una religione, allora la legge Mancino non ha bisogno di alcuna “estensione”.
Gianni Brasani via email

Zan dice che la sua legge «serve a instillare un atteggiamento di rispetto». Una legge? E chi decide se sei “rispettoso”? «Il giudice», risponde Zan. In base a cosa, però, non si sa, visto che il testo non definisce l’omofobia. Tutti noi abbiamo già capito come andrà a finire.

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Caro direttore, mi è apparsa bella la sua risposta alla lettera che parla delle unioni gay e del Papa, ma quello che mi sembra l’aspetto più grave è che con la famosa frase sulla promozione delle unioni civili il Papa (e mi sembra che sul contenuto ci sia stato poco da manipolare) contraddice il magistero precedente della Chiesa espresso in un documento ufficiale della Congregazione per la dottrina della fede del 2003.
Alessandro Pacini via email

Il problema, come abbiamo scritto, è che tutta la vicenda, al di là delle intenzioni, ha generato confusione. E come sentii dire una volta dal cardinale Caffarra, «anche i teologi devono tenere sempre conto della fede dei semplici».

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In questa tempesta abbattutasi sul nostro paese a causa del Covid fa male vedere come, a causa dell’incompetenza dei nostri governanti, non si sia stati capaci di riorganizzare la sanità sul territorio, sprecando i mesi estivi di tregua senza mettere in atto nessuna misura per ampliare i posti letto degli ospedali, assumere medici e infermieri, ben sapendo che le previsioni davano per certo un peggioramento della pandemia in autunno (e lo dico a ragion veduta. Mio fratello, neurologo in uno dei maggiori ospedali di Torino, mi testimonia una situazione critica penosa di assenza di posti letto/presidi medicali e risorse, cui nessuno ha pensato di porre un argine in estate). Poi però questa classe politica imbelle e incapace abbatte la scure sui lavoratori in proprio chiedendo sacrifici, mettendo a rischio di fallimento interi settori commerciali, sempre nascondendosi dietro l’alibi della tutela della salute, cui non hanno minimamente pensato però quando il Covid ci aveva donato dei mesi di tregua… un mantra ormai indegno, utile solo a mascherare l’incapacità e incompetenza nella gestione del paese di un governo (loro sì dal reddito garantito) che non ha mai avuto una visione e un progetto per far risorgere il nostro paese.
Stefano Viviani via email

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Carissimo Fred, appena ho ricevuto Tempi sono corso a leggere il tuo pezzo sollecitato anche da mia moglie. Oggi in via straordinaria l’ho letto al posto della meditazione quotidiana. L’ho trovato un concentrato del nostro carisma (del Gius) in chiave allegra e umoristica come un’ottima spremuta di arancia bevuta in un caldo giorno d’estate. Ci siamo molto divertiti e ci hai fatto ridere in più di un passaggio. Non so se mi capiterà di leggerti un’altra volta al posto della meditazione. Ma mi hai sollevato l’anima.
Pietro Brivio via email

Ho detto a Perri e Caterina che, visto il successo (persino spirituale) dei loro pezzi, ora alziamo il livello di difficoltà. La prossima estate facciamo fare loro un giro in kytesurf sul Lago di Como.

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Carissimi amici ed amiche di Tempi, un caro saluto e mentre continuo a complimentarvi con voi tutti per la testimonianza che date mi preme sottolineare, nel numero di ottobre 2020, l’articolo della carissima Marina Corradi. Come sempre pesca nel fondo di ogni questione e fa emergere la realtà di vita di fede: questa è una grazia e un dono. Io ho cinque nipoti che vanno dai 12 anni ai 4 mesi e ho vissuto tutte le volte quasi come ha esposto l’autrice nel suo articolo (certo con meno sensibilità di mia moglie perché le donne sanno condividere in fondo avendo provato prima loro). Auguro alla cara Marina di provare altre volte queste ansiose ma gioiose notti e mattinate.
Stefano Ferrando Treviglio (Bg)

Le dico solo che nelle scuole elementari delle mie parti fanno leggere ai bambini gli articoli di Marina per insegnare loro come si scrive e come si può guardare la realtà, anche quella che abbiamo sotto gli occhi e non sappiamo vedere. Piccoli Corradi crescono.

Foto Ansa

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