Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Giustizia

Ora l’ex Ilva rischia davvero di chiudere e i giudici hanno le loro colpe

I magistrati condannano i Riva e non lo Stato proprietario dell'acciaieria fino al 1994. I sindacati non vogliono che si brucino oltre 10 mila posti di lavoro, ma nessuno risponde alla domanda: «Chi compra una acciaieria confiscata»?

Leone Grotti
02/06/2021 - 3:00
Giustizia, Interni
CondividiTwittaChattaInvia
Una protesta contro l'Ilva a Roma

L’ex Ilva potrebbe anche chiudere i battenti per sempre. Un epilogo che si rivelerebbe disastroso tanto per i suoi 10.700 operai diretti, quanto per l’indotto e tutto il paese. Dopo la mostruosa e scellerata sentenza di ieri, che ha disposto la confisca degli impianti e oltre 20 anni di carcere per i Riva, il percorso giudiziario dell’ex polo siderurgico più importante d’Europa non è ancora finito.

Il Consiglio di Stato fa saltare tutto?

Come racconta Repubblica, infatti, «nel giro di qualche giorno il Consiglio di Stato deciderà se confermare o meno l’istanza del sindaco di Taranto che ha chiesto (e ottenuto) dal Tar lo spegnimento degli altiforni delle Acciaierie d’Italia», come si chiama oggi l’ex Ilva dopo l’ingresso dello Stato al fianco di ArcelorMittal.

Il progetto del governo non è cambiato: nel 2022 Invitalia diventerà socio di maggioranza in Acciaierie d’Italia con l’obiettivo di produrre 8 milioni di tonnellate annue di acciaio nel 2025 (oggi sono 3) e assorbire tutta la forza lavoro dell’ex Ilva. Lo farà accelerando sulla transizione ecologica, prima con il mix altiforni-forni elettrici e poi con l’idrogeno.

LEGGI ANCHE:

Mario Draghi

La chance Draghi per il Quirinale

19 Novembre 2021
Christine Lagarde e Mario Draghi (foto Ansa)

Le potenziali minacce per l’economia italiana che arrivano dall’Europa

12 Novembre 2021

«Se bisogna chiudere, si chiude»

Ma in attesa della sentenza del Consiglio di Stato, e dopo quella di ieri della Corte d’Assise di Taranto, il progetto potrebbe non vedere mai la luce, come ha dichiarato ieri al Fatto Quotidiano il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani: «Il processo di transizione, anche a farlo in fretta, un po’ di anni richiede. Io ora non so se valga la pena di fare la transizione. Uno deve anche capire quale sia il rapporto tra il tempo da aspettare per fare la transizione e la salvaguardia della salute». La transizione si può ancora fare ma

«solo se governo e opinione pubblica sono d’accordo a proseguire nella direzione di salvaguardare dei posti di lavoro. Se però ci fosse per esempio il ministero della Salute che bussa e mi dice “guarda che lì la situazione è insostenibile”, allora io ho finito il mio lavoro. Se bisogna chiudere, si chiude. Io non lo so se la situazione non è riparabile. Faccio quello che posso con le informazioni che ho al momento. Certo questa è una sentenza che fa riflettere molto, ha delle proporzioni colossali.».

L’inquinamento pubblico è buono?

Se l’Ilva chiudesse, i giudici sarebbero riusciti nell’incredibile impresa, iniziata nel 2012, di distruggere l’1% del Pil italiano e oltre diecimila posti di lavoro. Non è chiaro però perché a pagare per disastro ambientale dovrebbero essere soltanto i Riva, dal momento che dal 1960 al 1994 l’allora Italsider è stata proprietà dello Stato. Lo sottolinea oggi Paolo Bricco sul Sole24Ore:

«Perché nessuno ricorda mai le responsabilità di chi ha scelto di raddoppiare il siderurgico negli anni Settanta, di chi negli anni Ottanta ha fatto crescere a dismisura il quartiere di Tamburi a ridosso dell’acciaieria, di chi negli anni Novanta ha tollerato nella fabbrica la presenza di aziende di clan mafiosi, di chi non si è mai interessato al potere inquinante della allora Italsider? L’inquinamento pubblico era buono? La linea è stata tirata. Ma tante cose rimangono al di fuori».

La Fiom-Cgil non vuole neanche pensare alla possibile chiusura dell’ex Ilva: «Sarebbe una beffa insopportabile». Ma come nota ancora Repubblica, anche se la confisca degli impianti richiesta dalla Corte di Taranto si verificherà soltanto se la sentenza sarà confermata in terzo grado, «non si può fare finta di niente: nulla sarà più come prima».

Il nodo Recovery Fund

Di mezzo c’è anche il problema del Recovery Fund. Come spiega ancora il ministro Cingolani:

«Attenzione, io ho un mandato specifico dalla Commissione Europea su settori come quello dell’Ilva. Io poi devo rendicontare alla Commissione europea se ho speso un miliardo su un forno di un’azienda su cui peseranno sentenze o altre decisioni. La sentenza mi spinge ad andare a chiedere: scusate ora che succede?».

A che titolo i giudici «trattano»?

Anche i giudici e la Procura di Taranto, insomma, dovranno prendersi le loro responsabilità. Scrive ancora Bricco sul Sole:

«Comprare una acciaieria confiscata è un controsenso logico. A meno che l’acquirente non negozi da subito con la magistratura di Taranto un nuovo mix produttivo che essa – non si capisce bene con quali competenze – giudichi idoneo a non inquinare come ha fatto finora il ciclo integrale».

@LeoneGrotti

Foto Ansa

Tags: arcelor mittalIlvarecovery fundtaranto
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Mario Draghi

La chance Draghi per il Quirinale

19 Novembre 2021
Christine Lagarde e Mario Draghi (foto Ansa)

Le potenziali minacce per l’economia italiana che arrivano dall’Europa

12 Novembre 2021
Mario Draghi arriva a Bruxelles per il Consiglio europeo

L’Italia è indietro sul Pnrr. Draghi potrebbe non bastare

24 Ottobre 2021

Recovery Gump

17 Ottobre 2021
La sede della Banca centrale europea a Francoforte

Che intenzioni ha la Bce con l’Italia?

6 Settembre 2021
Il Parlamento Ue condanna la legge anti Lgbt dell’Ungheria di Viktor Orban

L’Europa viola i diritti dell’Ungheria

12 Luglio 2021

Video

Caorle 2023
Video

Chiamare le cose con il loro nome. Tutti a Caorle a giugno

Redazione
6 Marzo 2023

Altri video

Lettere al direttore

Un fermo immagine tratto dalla trasmissione Rai mostra Lucia Annunziata e Eugenia Roccella durante Mezz'Ora in Più su Rai3, 19 marzo 2023 (Ansa)

Utero in affitto. La fiera dei corpi e dei sentimenti è più volgare di una parolaccia

Emanuele Boffi
21 Marzo 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Non esiste un’Unione Europea unita contro un’Italia isolata
    Lodovico Festa
  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    Arringa cristiana e popolare per il «diritto dei turchi a restare turchi»
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Ribadiamo: l’inchiesta di Bergamo sulla pandemia ha solo «valore catartico»
    Emanuele Boffi
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Caso Cospito. Ritorneranno gli anni di piombo?
    Rodolfo Casadei
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    La vita «ordinaria, tragica e bella» di Elena Bonner
    Angelo Bonaguro

Foto

Foto

Cura: quale integrazione tra territorio e domicilio?

22 Marzo 2023
Foto

“Bisogna pur aver fiducia di qualcuno”. Il concorso dei Nonni 2.0

13 Marzo 2023
Foto

Cosa c’è di allegro in questo maledetto paese?

10 Febbraio 2023
8/2/2014 Milano Giornata Banco Farmaceutico
punto raccolta farmaci presso Farmacia Foglia C.so di Porta Romana 56
Iconphotos/Paolo Bonfanti
Foto

Inizia oggi la Giornata di raccolta del farmaco: ecco come e perché aderire

7 Febbraio 2023
Benedetto Antelami, Deposizione dalla croce, Duomo di Parma
Foto

Davanti alla Deposizione di Antelami. Quello che non avevo mai “visto”

3 Febbraio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist