Il galletto Tsipras ha fatto la figura del pollo
CRAVATTE E CAMICIE. Quei giorni però sembrano lontani un secolo, erano pieni di belle speranze e dichiarazioni forti. Tsipras gongolava spiegando ai giornalisti in estasi di tutto il mondo che si sarebbe messo «la cravatta solo quando avremo dato un taglio al debito greco». Allo stesso modo, il suo ministro delle Finanze «marxista», Yanis Varoufakis, girava per l’Europa con la camicia dentro e fuori dai pantaloni paragonando gli accordi presi dal precedente governo con la Troika «criminale» a un «waterboarding fiscale», strumento di tortura usato a Guantanamo.
PROMESSE DI TSIPRAS. I due principi azzurri greci, o meglio rossi, hanno esaltato il popolo greco annunciando le seguenti misure dal costo totale (dichiarato) di 11,4 miliardi: sanità gratis per i più poveri, aumento del salario minimo di circa 400 euro, ritorno alla tredicesima per stipendi e pensioni fino a 700 euro, annullamento e rinegoziazione degli accordi con la Troika, cancellazione del 50 per cento degli attuali 317 miliardi circa di euro di debito pubblico greco e fine delle politiche di austerità, 10 miliardi di euro aggiuntivi di spesa pubblica per rialzare il salario minimo e aumentare lo stipendio della funzione pubblica e l’assegno dei pensionati.
IL MURO EUROPEO. Fin qui le promesse. Dopo neanche un mese di bluff, minacce, paroloni sprecati, giocate al rialzo e bugie, Tsipras ha capito che nessun leader europeo, tanto meno Matteo Renzi, avrebbe appoggiato la sua causa sfidando Bruxelles. Anche perché l’eventuale taglio del debito l’avrebbe pagato pure l’Italia, che vanta crediti con Atene per circa 20 miliardi. Davanti ai “niet” di Troika, Eurogruppo, Commissione Europea e Angela Merkel, snocciolati uno dopo l’altro, il galletto greco dal bel sorriso, idolo dell’italiana Brigata Kalimera, ha dovuto abbassare la cresta.
IL DOCUMENTO UFFICIALE. Così, dopo un convulso weekend fatto di colloqui, telefonate disperate ed email allarmate, il Nostro ha inviato stamattina a Bruxelles una lista di riforme che dovrebbero garantire ad Atene l’estensione del programma di salvataggio da 240 miliardi che scade questo sabato. Il governo greco ha proposto di tassare i più ricchi con una patrimoniale per raccogliere 2,5 miliardi. Altri 2,5 verranno recuperati incassando le tasse arretrate in comode rate, 2,3 miliardi dalla lotta al contrabbando e 2,5 all’anno dalla lotta all’evasione fiscale. I ministeri saranno poi ridotti da 16 a 10, sarà realizzata una spending review e rivista l’Iva. Le concessioni televisive ai privati saranno fatte pagare davvero e le privatizzazioni già partite verranno rispettate. Le esenzioni fiscali verranno eliminate ma i più poveri avranno accesso a energia, buoni pasto e sanità gratuiti. Il salario minimo sarà aumentato dopo aver «consultato le istituzioni europee». Le eventuali misure per contrastare la «crisi umanitaria» non «avranno effetti fiscali negativi».
DUBBI SULLA FATTIBILITÀ. Nel documento non è presente neanche un numero: quelli sui miliardi che verranno guadagnati con tasse e lotte a evasione e contrabbando sono solo ipotesi dei giornali. Gli esperti si sono finora dimostrati molto scettici sulla fattibilità di queste cose: molte tasse arretrate, ad esempio, sono ormai inesigibili perché le aziende sono fallite. I capitali da tassare con la patrimoniale, poi, stanno fuggendo (o sono già fuggiti) all’estero con grande rapidità.
«ILLUSIONE» TSIPRAS. Guardando il pacchetto di misure proposto da Tsipras, che Bruxelles ha dichiarato di voler limare, cioè rendere più duro, si capisce perché l’eroe della resistenza ellenica Manolius Glezos, membro di Syriza, ha dichiarato riferendosi al suo leader: «Non è possibile che ci sia un patto fra tiranno e schiavo, quindi chiedo scusa ai greci per questa illusione alla cui nascita ho contribuito anche io».
ADDIO VECCHIO PROGRAMMA. Perché Tsipras sarebbe un’illusione? Perché ha in sostanza ceduto su quasi tutto il suo programma: non si parla più di tredicesima, di cancellazione del debito o di fine delle politiche di austerità. Le privatizzazioni già partite resteranno, nonostante la promessa di bloccare tutto. I buoni pasto gratis sostituiranno solo le precedenti esenzioni. L’unico punto del programma rispettato per gentile concessione di Bruxelles potrebbe essere l’aumento del salario minimo, ma per questo si dovrà «consultare le istituzioni europee». Cioè elemosinare il permesso. Tutto il resto era già stato concordato con la Troika dai precedenti due governi, che Tsipras il rivoluzionario chiamava con i peggiori appellativi. Ma da quei giorni sembra passato un secolo.
Foto Tsipras da Shutterstock
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14 commenti
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La guerra all’austerità è appena iniziata! Tsipras ha dovuto fare dei compromessi, vero, perché finora è stato solo spalleggiato da Italia e Francia. Ma se ne riparla quando Podemos vincerà in Spagna e il Fronte Nazionale in Francia, manca solo l’Italia è la Germania è circondata!
Sascha, se non stai facendo dell’ironia, ti consiglierei di scendere dal fico, rimetti i piedi per terra!!!!
Puoi fare tutti i proclami del mondo, ma se hai a che fare con una dittatura coloniale come quella che la Germania esercita tramite quel fantoccio chiamato Europa nessuna idea può avere la meglio. Qui c’è da intervenire con le armi.
Ma come si fa a criticare Tsipras, ha perfino “abolito” la troika! D’altra parte era ovvio che finisse così: provi a non pagare il debito, poi vedremo lui e i suoi ministri in carrozzina come Schaeuble…
Certo c’è il pericolo che in questo modo la Grecia si metta nelle braccia di Putin, ma sarebbe una scelta molto miope e penso poco sostenibile nel lungo periodo.
Non puoi nemmeno strangolarla la Grecia.
Alla fine uno sconto sul debito dovrà essere concesso: già ora una grossa fetta di popolazione rovista nella spazzatura per arrivare a fine mese.
Se pretendi che restituiscano tutto e in tempi brevi li costringi a fallire e uscire dall’euro. A quel punto i tedeschi se la pigliano in quel posto (65 miliardi di crediti), francia e italia seguono a ruota (45 e 40 miliardi).
E’ vero che i tedeschi stanno facendo la figura degli strozzini, ma l’entusiasmo di Sel, Lega e certa parte di PD non si capisce: pure noi avanziamo soldi.
Almeno Renzi ha avuto il buon gusto di tenere un basso profilo sulla vittoria di Tsipras.
@Andrea UDT
Ritengo che la Grecia sia un paese strutturalmente incapace di restare nell’Euro, non avrebbe mai dovuto entrarci. Ma ormai la frittata è fatta e alla Grecia costerebbe molto anche uscire, e infatti Tsipras non chiede la Grexit. Tuttavia la Grecia non può pensare di restare nell’Euro a spese degli altri senza in cambio mettere in atto una strategia credibile di rilancio: il problema è che uno sconto sul debito alla Grecia è stato già fatto, ma non è servito a nulla. Concedere tempo a un moribondo significa soltanto aumentarne l’agonia se non gli si fanno assumere medicine adeguate. Ormai si è giunti a un punto in cui la scelta tra entrare o uscire dall’euro potrebbe essere equivalente per le conseguenze che può avere in termini di numero di persone che rovistano nella spazzatura.
La solita sinistra velleitaria, caciarona ma alla fine imbelle. Non anno mai avuto gli attributi per cambiare il mondo perchè dopo tutto la vita comoda e il denaro piacciono anche a loro.
Eppure io non me la sento troppo di criticare Tsipras. C’era pure da aspettarselo che quando sarebbe arrivato il momento di entrare in azione, i fatti difficilmente avrebbero rispettato le promesse (perchè tutti i politici sparano paroloni solo per convincere gli elettori, e forse il giovane leader greco si è pure un pò illuso sulle sue effettive possibilità d’azione) però come dice anche l’articolo, la Grecia si è trovata contro praticamente tutti (e una economia riparte non solo lavorando sulle condizioni interne, ma anche sui rapporti con gli altri). Si poteva comunque fare meglio? Può darsi, però in una situazione come quella, fare il ‘supereroe’ che sconfigge ‘i cattivi’ non è certo facile, e forse neppure possibile.
Mi scusi ma chi gli aveva chiesto di fare il supereroe ? .., Aristotele sembra veramente molto lontano… Churchill purtroppo molto più vicino
Mi riferivo al fatto che, come si evince già dalla frase di apertura dell’articolo, Tsipras preannunciava di compiere una impresa titanica. Paroloni da campagna elettorale appena vinta, certo, ma il successo che ha avuto dimostra che i greci speravano di avere qualcuno che sarebbe riuscito a cambiare non dico tutto, ma almeno qualcosa. Quando fame e disperazione si mescolano, la fiducia viene spesso accordata a tutti quelli che almeno appaiono forti, anche quando all’inizio sono solo parole. Sul dopo non dico niente perchè la vicenda è ancora in corso
Non so se corrisponda a verità ma un tale W. Churchill pare abbia detto dei greci: Dio ha creato la Grecia affinche’ gli italiani potessero dire che qualcuno era peggio di loro…
Caro Geppo, io personalmente sono fiero di essere Italiano, nonostante l’infelice battuta di Churchill !
E Dio ha creato anche gli inglesi, sir Winston.
E quell’Impudente lo ha fatto senza chiedervelo.
E voi, a un certo punto, offesi a morte per questa iniziativa non concordata, vi siete proclamati razza imperiale.
Dimostrando l’abisso insuperabile del cinismo, della menzogna, dell’ipocrisia, del calcolo, della fellonia, dell’arroganza, dell’avidità e della ferocia a cui possono giungere gli uomini quando si separano dalla Chiesa Cattolica e mettono dei re o delle regine sanguinarie a capo della Chiesa riformata e di un impero costruito nei secoli sulla prepotenza, l’assassinio e il furto.
Normalmente a spese dei più deboli, ovvio.
Complimenti, sir !
E dimenticavo: tanti sinceri auguri per la sua sorte nell’aldilà, dove ora si trova.
Eeehhh …!
Quando si ha a che fare con qualche insigne esemplare di razza imperiale, non riesci mai subito a dire tutto quel che si merita.
Da tanto sei intimorito dalla sua figura e dai suoi magniloquenti giudizi.