Così lo Stato islamico ha raso al suolo la grandiosa moschea del profeta Giona a Mosul [link url=www.tempi.it/cosi-lo-stato-islamico-ha-raso-al-suolo-la-grandiosa-moschea-del-profeta-giona-a-mosul]Video[/link]

Di Leone Grotti
25 Luglio 2014
Il video della distruzione dell'edificio religioso, diventato per il califfo «luogo di apostasia». E Sako scrive all'Onu: «Fermate la pulizia etnica dei cristiani»

Dopo aver occupato e distrutto chiese e moschee sciite, costringendo migliaia di persone alla fuga, lo Stato islamico ha raso al suolo uno dei simboli di Mosul, la moschea del profeta Giona (Nabi Yunis). Dopo aver costretto ieri i presenti in moschea a lasciare l’edificio, l’hanno fatto saltare in aria. La grandiosa moschea posta sulla collina di Al Tauba, dove si crede sia sepolto il profeta Giona, la cui tomba era già stata distrutta a mazzate dai terroristi, era secondo gli islamisti «diventata un luogo di apostasia e non di preghiera». Ora della moschea rimangono solo macerie.

iraq-mosul-moschea-giona-videoVELO INTEGRALE PER LE DONNE. Lo Stato islamico, intanto, continua nella sua imposizione di una rigida versione della sharia a Mosul. Un imam ha dichiarato oggi a Reuters che i terroristi hanno obbligato tutte le donne a uscire di casa solo se accompagnate, con le mani, i piedi e il volto interamente coperti. «Non è una restrizione della loro libertà – ha scritto in un messaggio lo Stato islamico – ma un modo per impedire che vengano umiliate e che siano uno spettacolo per gli occhi di chi le guarda. Chiunque non rispetterà questo dovere sarà ritenuto responsabile e verrà severamente punito per proteggere la società dal male e perseguire gli obblighi della religione, proteggendola dalla dissolutezza».

«FERMATE LA PULIZIA ETNICA DEI CRISTIANI». Davanti a questi ultimi fatti assume ancora più valore l’appello che il patriarca caldeo Louis Raphael Sako ha rivolto all’Onu scrivendo una lettera al segretario generale Ban Ki-moon: «Non si può rimanere fermi ed essere semplici osservatori delle continue atrocità commesse contro i cristiani». Bisogna «fare pressioni su tutte le parti in causa per fermare questo massacro». I cristiani stanno andando incontro a «una pulizia etnica», mentre i fondamentalisti «continuano a bruciare chiese e antichi monasteri. Sarà difficile ricostruirli», soprattutto se l’Onu non sviluppa «con urgenza una strategia per proteggere e preservare il nostro patrimonio, colpito e dato alle fiamme dai militanti».

@LeoneGrotti

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7 commenti

  1. Alessandro Boggian

    Chi ancora crede che il cosiddetto califfato ISIS abbia ancora qualcosa a che fare con l’Islam e’ servito. L’Islam proibisce la distruzione di luoghi sacri e proibisce la guerra durante il Ramadan che e; ancora in corso. Il califfato e’ un prodotto di una grande potenza, non dei paesi arabi che invece la stanno combattendo.
    In Egitto, dove vivo, le autorita’ religiose (che sono le piu’ autorevoli del mondo islamico) hanno gia’ ufficialmente “scomunicato” i combattenti dell’ISIS, mentre quelle saudite vietano a loro i luoghi sacri dell’Islam come la Mecca e Medina.
    Questo combattenti sono stati creati artificalmente con lo scopo di terrorizzare non solo il mondo arabo, indurre l’Iran di entrare in guerra e screditare l’Islam agli occhi del mondo.

    1. Sebastiano

      “Il califfato e’ un prodotto di una grande potenza, non dei paesi arabi che invece la stanno combattendo.”

      E cioè? Chi gli fornisce le armi? Chi li appoggia e gli fornisce i soldi? Quali sarebbero i PAESI arabi in lotta? E gli islamici “moderati”, soprattutto quelli di casa nostra, cos’hanno detto finora?

      Sta a vedere che dietro a loro c’è la CIA o il Vaticano….

    2. michele

      Però è ciclico nei musulmani distruggere i loro stessi santuari per impedire idolatriai. È succeso anche a Medina.

  2. giuliano

    quando si tratta di Cristiani crocefissi, derubati, esiliati dai meravigliosi paese islamici, nessun diplomatico, nessuna TV progressista, nessun beota di sinistra con la bandiera “boicotta Israele” si da da fare per promuovere un “cessare il massacro”: sono tutti a GAZA preoccupati dell’esaurimento della scorta di missili dei terrorristi di Hamas loro amico e protetto. I rossi sono vermi come ho sempre pensato, ma forse sono anche peggio

  3. MARCO

    Come mai degli integralisti di fede islamica radono al suolo propio una moschea???? Esiste il problema islam nel mondo? Si, eccome, ma esiste anche il problema sionismo che domina il mondo occidentale mass media e banche e politici, e domina i paesi islamici piu integralisti —IL PIANO DI ISRAELE È FARSI PASSARE PER VITTIMA

    ISRAELE (E U.S.A.) ESERCITANO MILITARMENTE I TERRORISTI DEL NUOVO STATO ISLAMICO DEL LEVANTE ISIS COME ANCHE I DISUMANI TERRORISTI MANDATI CONTRO LIBIA E SIRIA, PERCHÈ?

    CUANDO CONQUISTERANNO I TERRITORI DI SIRIA IRAK CHE FANNO PARTE DI ERETZ ISRAEL, OVVERO IL PIANO ESPANSIONISTA ISRAELIANO DICHIARATO, SARANNO DEI TERRORISTI SPIETATI SUL SERIO A GOVERNARE QUELLO STATO E ISRAELE FARÀ DA VITTIMA MI VOGLIONO UCCIDERE MI VOGLIONO OLOCAUSTEARE, ECC E ALLORA USERÀ TERRIBILI ARMI DI DISTRUZIONE CHE NEMMENO GLI U.S.A. SANNO E CONQUISTERÀ I TERRITOI DICHIARATI PRECEDENTEMENTE DI ERETZ ISRAEL COME VINCITORE DALLA PARTE DEI BUONI IN QUESTO MODO SI ASSICURERÀ LA REGIONE E TERRÀ PRESI PER LA GOLA EUROPA OCCIDENTALE DIPENDENTE DAL PETROLIO MEDIORIENTALE PERCHÈ INTANTO LA NATO DICHIARERÀ LA RUSSIA NEMICO E I PAESI NATO NON POTRANNO USUFRUIRE DEL PETROLIO RUSSO.

    Quello è il piano? Sì, propio quello.

    1. Mappo

      Marco, ora magari ci tirerai fuori anche i Protocolli dei saggi di Sion, no? Che mucchio osceno di idiozie che hai scritto.

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