Ci mancava l’ansia da asteroide che “sfiora la Terra”

Di Paolo Galati
25 Marzo 2023
Breve guida per sopravvivere alla psicosi da impatto imminente e all'annuncio dell'ennesimo masso spaziale che oggi sfreccerà "vicino" al nostro pianeta
Asteroide Nasa
Foto Ansa/EPA/NASA/JOHNS HOPKINS APL/STEVE GRIBBEN

Che palle l’ansia da asteroide, ci mancava pure questa. Molto meglio non leggere l’ultimo dei recenti sondaggi, tipo quello sulle volte in cui un americano ha paura di trovarsi un frammento di meteorite sul pavimento o quello sulla probabilità di essere raggiunto da un’onda anomala causata da un mega asteroide nel bel mezzo dell’oceano Atlantico. La psicosi da impatto imminente non ci avrà. I titoloni da armageddon sono da evitare da quando l’asteroide Chicxulub con i suoi 10 chilometri di diametro ha causato l’estinzione dei dinosauri. Non vogliamo sentire numeri del tipo: passerà a 187mila km dalla terra ad una velocità di 25 km al secondo. L’ultimo annuncio è per oggi, sabato 25 marzo: l’asteroide 2023 DZ2 «sfreccerà sulla Terra a una distanza pari alla metà di quella che ci separa dalla Luna nella serata di sabato 25 marzo, alle 20:52 ora italiana. L’asteroide passerà vicino al nostro pianeta a una velocità di 28mila km/h». Ma cosa sfiori la Terra, che ti denunciano.

La cover della Terra che ci ripara dai meteoriti

Son passati più di 200 anni da Cerere, il primo asteroide scoperto da Padre Piazzi a Palermo. Prima che i telescopi diventassero via via più grandi e sensibili, a questi oggetti del cielo fu attribuito il significato di essere un “fake”: asteroide significa “brillare come una stella”.

Da Cerere ad oggi ne sono stati identificati più di 200 mila di diverse forme, dimensioni e composizione chimica. Sarebbero addirittura più di un miliardo quelli con dimensioni massime di un metro di diametro.

E che sarà mai? Sotto il metro di diametro non fanno nulla alla Terra, non devono far paura, come il tocco di una piuma sul braccio. Anche perché, grazie al cielo, la Terra ha una cover, l’atmosfera, che fa il suo dovere da più di 4 miliardi di anni, ci protegge come una mamma farebbe col suo bambino: distrugge, polverizza, disintegra, frulla da sempre qualsiasi oggetto che tenti di oltrepassarla. E se un meteorite è quel che resta di un asteroide quando raggiunge la superficie, sapete quanti raggiungono la terra in un anno? In media 5 meteoriti all’anno. Sassi, asteroidi e polvere celeste venite pure!

Non siamo ancora in guerra contro gli asteroidi

Miliardi di esseri umani sono pronti ad esprimere altrettanti desideri seguendo la vostra scia luminosa o a postare su TikTok il ballo dell’asteroide che non ce l’ha fatta a diventare meteorite. Tra l’altro proprio l’anno scorso la NASA ha completato con successo la prima missione di alterazione del periodo orbitale di un asteroide (Dimorphos): l’idea è quella di colpire l’asteroide e anche se di poco modificarne velocità e caratteristiche orbitali. Con una corsa folle a 24 mila km/h la NASA ha compilato il primo cid spaziale con torto: è stata la prima volta in cui l’umanità ha modificato il moto di un corpo celeste.

Calmi quindi, non stiamo ancora combattendo una guerra contro gli asteroidi; seppur primitiva la nostra difesa planetaria è già realtà e si sta muovendo a livello globale. E poi studiamo anche il nostro nemico. A proposito perché non citare le sonde automatiche progettate per portare sulla terra materiale proveniente da un asteroide? La sonda giapponese Hayabusa e quella NASA Osiris-Rex: quest’ultima, proprio a settembre del 2023, porterà sulla terra un campione di roccia prelevato dall’asteroide Bennu. Bennu, la metà dell’empire state building, con i suoi 4 miliardi di anni è stato un testimone oculare della formazione del sistema solare. Il materiale prelevato potrebbe aver conservato la composizione della nuvola molecolare: come entrare in una biblioteca oppure come aver trovato una vecchia chiavetta usb con le foto di quando eravamo piccoli.

Titoli allarmistici? Caduta massi spaziali? Sfioramenti senza tocco? Lasciate perdere, questi hanno un asteroide al posto del cuore. Guardatevi La Strada, un vecchio film in cui Fellini fa dire a un suo personaggio: «Non lo so a cosa serve questo sasso qui ma a qualcosa deve servire, perché se questo è inutile, allora è inutile tutto. Anche le stelle».

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.