Scienza e fede, Big Bang e Genesi e il “mito sbagliato” su Galileo. Intervista a Guy Consolmagno, l’astronomo del Papa, che studia i meteoriti come se fossero «le reliquie di un santo». «Il mio lavoro mi ha fatto capire la necessità della Chiesa: non posso trovare Dio da solo»
L'ammasso globulare Omega Centauri. Sono circa 300 mila stelle (foto Ansa)
Come abbiamo già avuto modo di notare, la più bella intervista dell’estate 2023 l’ha rilasciata Guy Consolmagno a Repubblica. Consolmagno è il direttore della Specola vaticana, uno degli osservatori astronomici più antichi del mondo, fondata nella seconda metà del XVI secolo, è astronomo e gesuita e studia, in particolare, i meteoriti. Oltre a essere un grande scienziato e un’autorità nel suo campo (esiste un asteroide, il 4597, che porta il suo nome), Consolmagno è un uomo di fede e, fatto ancor più sorprendente, un uomo per cui scienza e ragione non sono nemiche di quello in cui lui crede, anzi. Per questo, ogni sua lezione sulle stelle diventa anche un’occasione per interrogarsi sull’origine e il fine delle cose, sulla loro relazione con noi, su Dio. Lo ha spiegato efficacemente lui stesso in quell’intervista a Repubblica: «Scienza e fede sono buone compagne. A volte quando passo le giornate ad analizzare meteoriti, rompendomi la testa, r...