
Benvenuti a Civita di Bagnoregio, il comune che ha tagliato la Tasi (e l’anno prossimo abolirà del tutto l’Irpef)

Eliminata la Tasi, l’anno prossimo verrà cancellata anche l’Irpef. A Civita di Bagnoregio, piccolo e meraviglioso borgo medievale arroccato sui colli della provincia di Viterbo, i cittadini ormai sono abituati ad andare controcorrente. Il sindaco Francesco Bigiotti, amministratore super efficiente, cinque anni fa ebbe un’idea semplice e funzionale: introdurre un ticket d’ingresso per i turisti che si recavano nel borgo di 1,50 euro a persona. A inizio anno, il primo cittadino aveva dichiarato a tempi.it che «Civita quest’anno ha introdotto il rimborso del 50 per cento di tutte le imposte comunali per chi apre una seconda attività in centro, e del 100 per cento per chi ne apre una nuova. Tutte le aliquote sono state ridotte al minimo. L’addizionale Irpef è passata dallo 0,6 allo 0,2». Nemmeno sei mesi dopo, Bigiotti ora ha varato l’abolizione completa della Tasi e non intende fermarsi.
Signor sindaco, come è riuscito a cancellare la tassa sugli immobili?
È stato possibile grazie al risparmio e all’ottimizzazione dell’energia elettrica dell’amministrazione comunale. Penso che ogni provvedimento sia possibile, soprattutto se si vuole stare attenti ai propri cittadini. A Civita penso siamo stati poi particolarmente bravi: abbiamo tagliato la Tasi anche se quest’anno intanto abbiamo avuto un taglio di trasferimenti dallo Stato di 300 mila euro. L’anno scorso ci arrivavano 400 mila euro, tre anni fa ben 900 mila e ora solo 100 mila. Un taglio di 800 mila euro in tre anni incide molto su un bilancio comunale da 3 milioni di euro.
E nonostante questo avete risparmiato sull’energia al punto da tagliare un’altra tassa?
Sì. Il risparmio dell’energia annuale è stato nel 2015 di circa 240 mila euro. La tasi nel bilancio precedente “cubava”, come in gergo si dice, 225 mila euro: perciò l’abbiamo completamente coperta con i fondi risparmiati.
E come siete riusciti a risparmiare?
Ci siamo affidati ad un nuovo operatore, che ci ha aiutato a ridurre drasticamente i costi: prima spendevamo 360 mila euro, ora soltanto 120 mila. Non abbiamo fatto alcun miracolo.
[pubblicita_articolo allineam=”destra”]Quindi la vostra ricetta potrebbe essere replicata da qualsiasi altro sindaco?
Sì, se ci si danno delle priorità come abbiamo fatto noi perché non si dovrebbe replicare? Noi negli ultimi cinque anni di mandato non avevamo contratto mai mutui, e ciò ci aveva fatto risparmiare a monte una considerevole cifra, dato che i mutui dragano di solito molto della spesa di un comune. A Civita però siamo dell’idea che i conti si ottimizzano tagliando le spese in eccesso, non i servizi. Chiaramente la Tasi è solo un’ennesima ciliegina. Prima abbiamo tagliato le addizionali Irpef, abbiamo potuto offrire alcuni servizi del tutto gratuiti, come lo scuolabus o i parcheggi, e abbiamo dimezzato i costi dell’acqua per i cittadini residenti, oltre che ridurre al minimo i costi delle mense scolastiche. La nostra priorità è quella di non gravare sui nostri cittadini.
E adesso quale sarà il prossimo passo?
Dall’anno prossimo contiamo di essere del tutto autosufficienti a livello finanziario rispetto allo Stato, anche rispetto a quel trasferimento di 100 mila euro. Nel 2016 sarà abolita definitivamente l’addizionale Irpef e questo in buona parte grazie all’ottimizzazione del turismo nella nostra città. Dall’introduzione del ticket turistico non solo i turisti non sono diminuiti, ma sono aumentati e con essi il gettito per le casse del nostro comune, che ora ammonta a 350 mila euro l’anno. Inoltre, per molti lavori di manutenzione cittadina, abbiamo attinto ad un bacino di lavoratori segnalati al comune dai servizi sociali. Questo ci ha permesso di creare occupazione e al contempo di risparmiare. Così abbiamo liberato numerose risorse dal bilancio. Adesso le ridistribuiamo al nostro territorio eliminando le tasse.
Signor sindaco, non ha mai pensato di candidarsi a premier?
Buona questa, ma per il momento resto a Civita con i piedi per terra, a lavorare.
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2 commenti
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Perché non presentate il vostro progetto al comune più indebitato d’Italia (Torino)? Magari si inizierebbe a risolvere un po’ di robe…Ah giusto, non si può fare: e come si fa poi a sfamare tutti quei dipendenti che altro non sono se non serbatoi di voti?
è rincuorante poter leggere una così bella testimonianza!
Abbiamo tutti un gran bisogno di poter conoscere tante, ma tante notizie buone come questa e sperare che esperienze così positive aumentino, si moltiplichino sempre più, diventino davvero situazioni all’ordine del giorno.
Provate ad immaginare di andare una mattina in edicola e vedere che tutti i giornali riportano sulla prima pagina solo questo articolo scritto in grande con la foto di Civita di Bagnoregio. Molte persone si meraviglierebbero, molti cuori ricomincerebbero a battere un pò più forte, tanti ritroverebbero una speranza quasi assopita dal dilagare di notizie brutte e cattive.
Grazie a Tempi per averci dato questa opportunità che possiamo far conoscere a tante altre persone.
amelia