Tormentato commento di un orso sensibile circa l’uccisione accidentale di un uomo che voleva solo proteggere i suoi cuccioli
Franco non ce l’ha fatta. La sua lunga fuga nella natura ha avuto una fine tragica, forse inevitabile, sicuramente straziante. Gli è stato fatale il tentativo estremo, disperato, di difendere i suoi due cuccioli aggredendo l’orso che gli si era improvvisamente parato dinanzi minacciandoli. Franco non ha avuto un attimo di esitazione nell’anteporre la tutela della vita dei suoi piccoli al rischio di perdere la propria. Sulle prime ha funzionato: l’orso, intimorito dalla sua reazione imprevista, è fuggito. Ma allora si è subito scatenata la caccia all’uomo.
È tanto necessario quanto doloroso interrogarsi sulle responsabilità dell’accaduto. La morte di Franco è colpa dell’anonimo orso che l’ha minacciato lasciando poi perdere le proprie tracce senza nemmeno lasciare l’impronta di una zampa né un ciuffo di pelo identificativo né il riferimento di un albero presso cui rinvenirlo in futuro? O è forse colpa del dottor Bruno Marsicano il quale, nonostante la specializzazione in uomologia conseguita con un apposito stage nell’Artico, non ha saputo calibrare adeguatamente la dose di sedativo da iniettare nell’uomo tramite una cerbottana da lunga distanza per essere sicuri che nessun orso si facesse male nella colluttazione?
«È stata una fatalità», ripete incessantemente l’uomologo. «La cerbottana conteneva il Calmidol, un sedativo in largo uso fra uomini che praticano un qualsiasi mestiere dal nome inglese che tradotto in italiano non significa nulla. Posso tutt’al più riconoscere una mia leggerezza nel non notare che dagli scaffali avevo preso una confezione specificatamente pensata per gli organizzatori di Expo 2015».
La triste fine di Franco deve essere l’occasione per riflettere seriamente sul rapporto fra uomo e orso. Siamo abituati a vedere nelle nostre strade uomini portati al guinzaglio da cani, donne rinchiuse in casa da gatti, bambini trascinati dove non vogliono da pony imbizzarriti. Le associazioni per la tutela e la salvaguardia dell’uomo hanno pubblicato foto scioccanti di decine e decine di uomini di ogni specie in fila per ore all’ingresso di uno zoo, al solo scopo di venire osservati da animali nullafacenti e nutriti a spese dello Stato.
E i cuccioli usciranno dalla foresta?
D’altro canto ormai sempre più orsi stanno rigettando l’idea antiquata e barbara di mangiare gli uomini. Solo una minoranza di gourmet un po’ snob insiste che l’uomo in fricassea è una prelibatezza, e chiunque l’abbia provata – compreso chi scrive – è pronto a giurare che la carne di un bambino di due o tre anni, adeguatamente stufata e condita con un pizzico di aromi a piacimento, è di una tenerezza celestiale, seconda forse solo al piacere che può dare un tritato crudo: ma chi non soffrirebbe al pensiero dello sguardo di un uomo ancora vivo e piangente mentre gli viene infilato un braccio nel macinino? Chi non è mosso da fremiti d’orrore alla vista di carni umane dilaniate da artigli che scavano nelle interiora sporcando di sangue le radici che solcano i nostri boschi?
I cuccioli di Franco, di sette e cinque anni rispettivamente, sono rimasti senza la protezione del padre che li ha amorevolmente nutriti e accuditi fino a ora. Usciranno vivi dalla foresta? Riuscirà l’uomo a sopravvivere alla follia dell’orso?
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14 commenti
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polemiche a parte… l’articolo è penosetto anzichèno..
Perché odiate cosi tanto gli animali?
Perché questa propaganda, ignobile come tutte le altre che fate, perfino contro le creature più deboli?
Fate solo ribrezzo.
@ Shiva101
Una sensibilità come la tua mi commuove (parlo sinceramente … credici) , quanto sarebbe bello se tu potessi esprimere la tua solidarietà direttamente agli orsi, abbracciandoli, e dicendogli quanto, pure loro, sono discriminati. Te ne sarebbero grati.
Vai nel bosco…. oppure allo zoo….. ed entra in gabbia.
cara/o Shiva101 l’articolo non sta parlando male degli animali non li odia nè li sbeffeggia, l’articolo è rivolto alle persone che hanno perso il contatto con la realtà, ti prego rileggi con calma e senza pregiudizio.
Pretendi veramente troppo, leggere senza pregiudizio ? Ma come fa, poveretto………. il suo disturbo ossessivo-compulsivo nei confronti del cattolicesimo, che si ostina a non curare, non può permetterglielo………
perchè, quel coso sarebbe pure curabile? Forse,ma la cura è una ed una soltanto.
tutta la vostra cultura è contro gli animali, contro la vita che va dominata e soggiogata…
“riempite la terra;
soggiogatela e DOMINATE
sui pesci del mare
e sugli uccelli del cielo
e su OGNI ESSERE vivente”
la cultura cattolica è sinonimo di inciviltà.
“la cultura cattolica è sinonimo di inciviltà”
A te infatti piacerebbe vivere nella giungla. Tra amici.
Ci sei ricascato, non ti devi mettere a scrivere prima di prendere le pastiglie, lo sai che hai quel disturbo, su, te lo diciamo per il tuo bene…………
Shiva 101 , mi hanno (forse) censurato un post, dove lodavo la tua esegesi biblica. Giusto quando ti volevo dare ragione…. ci fanno questo torto. Tempi cattivi!!!
Uno non odia gli animali, se dice che non é normale che si condanni pubblicamente una persona che ha avuto la sfortuna di cercare funghi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Come non odia gli animali se ritiene ridicolo che ci siano persone che trovano che un gatto valga come un figlio. O che diano da mangiare al cane le meglio
Ragazzi , ma un uomo dall’umanità così ridotta, simile ad una bestia, è scontato che ami le bestie più degli uomini, no ?
Di cosa vi meravigliate ?
Vi ricordate le minacce recapitate a quella ragazza malata che difendeva la ricerca ?
Sono persone pericolose e cattive, compiaciute della loro umanità ridotta.
Trovo che l’unica “umanità ridotta” sia quella di chi restringe l’orizzonte dei diritti e della sofferenza alla sola specie umana, ignorando la legittimità dell’essere di tutti gli altri viventi che a pieno titolo popolano il pianeta. Oltretutto gestendoli come fossero marionette al solo servizio della “specie superiore”, da mettere e togliere a capriccio (o a tornaconto) a seconda degli interessi economici e di visibilità del momento. Chi allora ha una visione “ridotta”?
E cosa è normale? E secondo chi? E/o secondo quale scienza? Inoltre chi ha invocato una gerarchia nell’importanza da attribuire agli individui? E chi invece rifugge da ogni tipo di approfondimento e dalla ricerca di consapevolezza per rifugiarsi nei più rassicuranti luoghi comuni?