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Se non si piega finalmente l’aspettativa contraria del mercato, i liquidi di Francoforte tutelano le banche, ma non gli Stati, precipitati intanto in deflazione per l’austerity senza piani di ritorno alla produttività. Pubblichiamo l'articolo di Oscar Giannino che appare sul numero 07/2012 di Tempi in edicola
«Io avevo una Fiat 850, il mio titolare una Citroen Pallas "squalo"». Ecco come iniziò il presidente di Banca Mediolanum: l'incontro con Berlusconi a Portofino, la mamma angelo custode e i calli del falegname. «Quando ho iniziato ho fatto lo stesso ragionamento di Steve Jobs». E, oggi, con trent'anni di esperienza, ha un paio di idee «per i due SuperMario».
Se per certi versi lo spread è paragonabile a quello che prima dell’euro era il rapporto di cambio lira/marco, la beffa, per le aziende italiane, è che questa volta non ci sono neanche i risvolti positivi sul lato esportazioni della svalutazione della liretta… Pubblichiamo l'editoriale finanziario di Alessandro Frigerio (RMJ Sgr) che compare sul numero 46/2011 di Tempi, da oggi in edicola
Secondo il professore Luigi Campiglio i trattati sono chiari: non sarà la Bce il prestatore invocato da tutti. E un divorzio monetario metterebbe a rischio l’esistenza stessa della valuta unica. Pubblichiamo l'intervista al prorettore dell'Università Cattolica di Milano che appare sul numero 45 di Tempi in edicola
Ecco cosa cambia per famiglie e imprese. Fortis: «Ma i Paesi in difficoltà finanziaria, tra cui l'Italia, devono darsi maggiormente da fare per risolvere i loro problemi». Bechis: «L'aiuto non può andare avanti all'infinito». Ecco perché non siamo la Grecia e non rischiamo il default. Leggi gli articoli