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Storie da Torino Comics

Di Amedeo Badini
16 Aprile 2014

98e0cdd4e0bdb1a2d8e1cded7f0b007c_GenericDurante il ventesimo Torino Comics è stato possibile osservare il fumetto e la fantasia prendere vita. I cosplayers che animavano il panorama e gli autori che camminavano tra il pubblico intrattenendo e chiacchierando amabilmente, con naturalezza. Era dunque facile vedere un mostro sacro come Ivo Milazzo giganteggiare con la sua presenza sardonica, dispensando aneddoti su Ken Parker o sulla sua breve esperienza disneyana. Oppure incrociare il fondatore della mostra, Vittorio Pavesio, sfrecciante per i lunghi corridoi del Lingotto Fiere e passare da una foto ad un incontro, da una conferenza ad una premiazione. Di grande impatto, poi, la fila di tavoli inclinati cui valenti fumettisti, in erba e non, reinterpretavano il mito blu di Lupo Alberto in occasione dei suoi 40 anni.

Così, solo a Torino Comics può esserci l’occasione di assistere ad una conferenza dedicata a Indiana Pipps e ai suoi 26 anni di vita (e non 20 come erroneamente indicato). Insieme al suo creatore, Bruno Sarda, erano riuniti al tavolo ben nove Disney italiani. Da Gigi Piras e Valerio Held al giovanissimo e assai promettente Stefano Zanchi, dalle star Silvia Ziche,  Paolo Mottura e Fabio Celoni agli sceneggiatori sabaudi Giorgio Figus, Massimiliano Valentini e Marco Bosco, oltre al fondatore di afNews Gianfranco Goria. Quasi tutti riuniti dall’aver incrociato la strada dell’archeologo avventuroso e strampalato lontano cugino di Pippo.

croppedimage318436-indianapippsinteraMolto interessante è stato conoscere l’origine del personaggio. Sarda si ispirò a Martin Mystère per quello che riguardava i misteri, dal potere ipnotico delle sette note a perdute città di ghiaccio sull’Hymalaya, mentre per l’abbigliamento e il nome la matrice originaria è chiaramente quella di Indiana Jones. Poi c’è il lato puramente disney, quindi le gag, le manie bizzarre, i nemici un po’ buffoneschi ma non troppo, come il dottor Kranz, oppure le Negritas, liquirizie terribili che piacciono solo a lui. E, aspetto molto meno disneyano, appare molto importante il lato romantico del personaggio. Capace di collezionare parecchie fidanzate, in primis Giada la fata, Indiana Pipps ha molto anche di James Bond come ascendente femminile. Dopo la falsa partenza nella sua prima storia, sarà il grande autore Massimo De Vita a definire al meglio il design del personaggio, rendendolo più accattivante ed energico. Così Indiana piacque molto, tanto da far interessare molti altri sceneggiatori e disegnatori nel rappresentarlo, in primis Figus, con molte storie a quattro mani. Come hanno commentato loro, più le bottiglie sono buone, meglio vengono le storie.

Indiana è stato capace di segnare anche la vita di molti autori. Un divertito e assai divertente Piras ha raccontato del legame tra casa sua e Bruno Sarda, bancario della stessa banca che gli concesse il mutuo per comprare casa a Torino, mentre proprio di Indiana Pipps furono le prime tavole di prova che Zanchi realizzò per entrare in Disney. Goria ha raccontato come una sceneggiatura possa cambiare, anche in meglio per capacità di sintesi, descrivendo le vicissitudini della bellissima vicenda del Sigillo Vallindo. Per Fabio Celoni la sua prima storia con Topolino aveva proprio Indiana come protagonista, mentre Mottura, durante la sua leva militare, trovò proprio in questo personaggio, forte e volenteroso, il coraggio nel continuare la sua grande passione artistica. In caserma cominciò a realizzare vari lavori per i commilitoni, assai apprezzati.

E proprio di Mottura, su testi di Figus, è stata presentata un’inedita iniziativa molto interessante, perché permette di realizzare un’informazione automobilistica nuova in maniera innovativa e divertente. Su Autoappassionati.it  sarà AutoComics a spiegare il mondo a quattro ruote. Un’altra interessante declinazione del fumetto, vera arte universale. E ora tocca alla prossima mostra scaldare i motori. Appuntamento a Napoli Comicon, dal 1 al 4 Maggio.

@Badenji

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