
Siria, si chiude il primo round di colloqui a Ginevra II tra governo e ribelli: come previsto, fallimento totale
Oggi si chiude il primo round di colloqui di Ginevra II tra il governo siriano, l’opposizione dei ribelli e i rispettivi principali sponsor politici. Il risultato è quello ampiamente annunciato alla vigilia dell’apertura degli incontri: niente di fatto.
DIVISIONE SU TUTTO. A marzo la guerra entrerà nel suo terzo anno e ha già causato la morte di oltre 100 mila persone. La prima settimana di colloqui, però, non è servita a niente e non ha risolto i principali nodi da affrontare: gli aiuti umanitari (un piccolo passo avanti si è fatto per la città di Homs), il cessate il fuoco e la transizione politica.
Anzi, non è stato neanche stabilito l’ordine degli argomenti: i ribelli vorrebbero partire dalla transizione politica e non cominceranno neanche a discutere se Assad non accetterà a farsi da parte. Il governo, che non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro da questo punto di vista, vuole partire a discutere il problema del “terrorismo”.
I PROBLEMI PRINCIPALI. Come ricordava tempi.it proprio all’apertura dei lavori, uno dei principali problemi di Ginevra II è la scarsa rappresentatività della Coalizione nazionale siriana sul campo, che conta al massimo 20 mila combattenti sul campo sui 100 mila presenti. Il secondo problema è la difficoltà di mettere d’accordo Arabia Saudita, Turchia, Stati Uniti, Unione Europea, Russia, Iran e Turchia.
I colloqui ripartiranno il 10 febbraio, nella speranza che siano più costruttivi dei primi.
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