Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Esteri

«Se vincerà Putin, la Chiesa ortodossa avrà più spazio. No alla rivoluzione appoggiata dagli Usa»

Intervista a Kirill Frolov, giovane presidente dell'Associazione degli Esperti ortodossi, che appoggia Putin: «Difenderà i nostri interessi nazionali e il patriarca Kirill compirà la rinascita spirituale della Russia».

Rodolfo Casadei
27/02/2012 - 16:01
Esteri
CondividiTwittaChattaInvia

Kirill Frolov (foto a fianco) è il giovane presidente dell’Associazione degli Esperti ortodossi, una delle entità che compongono l’Unione dei Cittadini ortodossi: un gruppo di opinione che sostiene con toni entusiastici Vladimir Putin e il suo partito Russia Unita e mostra il massimo di antagonismo nei confronti dell’opposizione. Ha rilasciato un’intervista a Tempi ben consapevole che si tratta di un settimanale di ispirazione cattolica, congratulandosi del fatto che la sua proprietà sia indipendente dalla Chiesa.

Signor Frolov, come valuta la situazione politica della Russia alla vigilia delle elezioni presidenziali?
La cosa principale è dire di no alla rivoluzione arancione che vogliono imporci i manifestanti anti-Putin. Questi rivoluzionari vogliono farci rivivere le calamità del 1917: gridano “via il sovrano” come fu fatto allora, col risultato che allo zar ortodosso succedette un malvagio governo pagano. E noi ortodossi rispondiamo con l’inno della Russia imperiale: «Dio, custodisci lo zar». Non possiamo amare questa gente che si inginocchia davanti all’ambasciatore americano, sono sicuro che nemmeno voi italiani avreste stima di oppositori politici che visitano una potente ambasciata straniera. Loro dicono di rappresentare il popolo, e noi ci ribelliamo a questo scippo della rappresentanza. A radio Eco di Mosca i giornalisti che simpatizzano con loro ci definiscono “acciughe” e “lumpen” (con riferimento alla parola tedesca “lumpenproletariat”, cioè sottoproletariato – ndr), ma più ci disprezzano, più noi siamo decisi a non lasciarli salire al governo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è la dichiarazione di Alexei Navalny: ha detto che il risultato che uscirà dalle urne il 4 marzo non lo considererà legittimo. Sono seguiti altri interventi scandalosi, come quello di Stanislav Belkosky (un analista politico in passato vicino al governo, oggi simpatizzante dell’opposizione – ndr) che su Moskovsky Komsomolets ha attaccato il patriarca Kirill. Per questo chiediamo ai cattolici italiani di appoggiarci come noi ortodossi vi abbiamo appoggiato davanti alla Corte europea nella difesa dei crocefissi nelle scuole. Vi chiediamo di espellere dall’Italia il rivoluzionario Stanislav Belkovsky, che ha preso casa a Venezia, e che è l’ideologo della “rivoluzione della palude” (“bolot” in russo significa “palude”, è un’allusione alla manifestazione anti-Putin di piazza Bolotnaya – ndr).

Perché siete così preoccupati di un indebolimento di Vladimir Putin?
Perché sarebbero messi in pericoli i germogli positivi che sono spuntati in Russia in questi anni. L’8 febbraio Putin ha incontrato il patriarca Kirill e tutti i leader religiosi russi: ha confermato l’insegnamento del cristianesimo nelle scuole e ha auspicato una maggiore presenza della Chiesa alla televisione. Se la rivoluzione vincesse, questi accordi sarebbero compromessi. Se la Chiesa avrà più spazio nelle scuole, nelle forze armate e alla televisione, riusciremo a salvare il nostro popolo dalla droga, dall’alcolismo, dalla distruzione delle famiglie, riusciremo a farlo rialzare in piedi. Quelli della Bolotnaya sono sostenuti da un importante giornalista televisivo come Vladimir Posner; noi proponiamo che al patriarca Kirill sia concesso uno spazio alle 9 della sera, come a Posner, per poter parlare direttamente ai russi. Il Patriarca sta creando decine di nuove diocesi perché tutte le parrocchie del territorio russo possano essere visitate e incoraggiate da vescovi, perché ogni cittadino sofferente o nel bisogno possa sentire l’influenza di un vescovo anche nelle località più disagiate. Ha avviato un piano per la creazione di 200 nuove parrocchie a Mosca, per arrivare a ogni cittadino della capitale. Perché questi progetti si realizzino è necessaria un’alleanza fra Putin e Kirill. Il presidente favorirà la crescita economica e difenderà i nostri interessi nazionali, il patriarca compirà la rinascita spirituale della Russia mettendo la Chiesa in grado di raggiungere ogni cittadino russo.

Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome
PUBBLICITÀ

Di cosa ha bisogno il sistema politico russo oggi? Di una riforma che lo trasformi o di conservarsi così com’è?
Ha bisogno di una controrivoluzione, di un governo forte e stabile. Ai rivoluzionari rispondiamo con le parole di Pyotr Stolypin (il primo ministro zarista riformista ucciso da un attentatore rivoluzionario nel 1911 – ndr): «Voi volete grandi disagi, noi vogliamo la grande Russia». Questa nuova rivoluzione sarebbe la fine della grande Russia. Non a caso i nazionalisti ucraini hanno espresso la loro solidarietà ai manifestanti della Bolotnaya, e hanno ripetuto che l’unità della grande Russia è una chimera. Quello che per loro è una chimera, per noi è l’ideale che ci muove.

Lei teme che l’unità della Russia sarà in pericolo se Putin non sarà eletto presidente o se si ritroverà debole?
Il pericolo di perdite territoriali da parte della Russia si sarebbe concretizzato se nel 2000 non fosse salito al potere Putin: i wahabiti stavano conquistando il Daghestan. Il pericolo si riproporrebbe se vincesse la rivoluzione arancione sponsorizzata dagli Usa. La Carta Atlantica del 1941 contiene il principio di autodeterminazione dei popoli, e gli Stati Uniti hanno intenzione di usarlo per favorire l’indipendenza dei popoli del Volga, degli Urali, del Caucaso, delle regioni abitate dai cosacchi. All’università di Irkutsk all’interno di un programma di cooperazione russo-americana è stato svolto un seminario sul distacco della Siberia dalla Russia. E il senatore McCain ha minacciato la ripetizione dello scenario libico in Russia! Immaginatevi cosa sarebbe successo se un senatore russo avesse minacciato uno “scenario libico” per Washington. Queste sono affermazioni che non possiamo tollerare. Come non possiamo tollerare che l’ambasciatore Usa Michael McFaul riceva i leader dell’opposizione: se fosse una persona onesta, dovrebbe dire loro di rivolgersi alle legittime autorità russe per discutere i problemi politici, non dovrebbe discutere con loro di difesa antinucleare come se fossero loro a governare la Russia. Anche l’incontro dell’ambasciatore italiano con esponenti della “palude” ha dato fastidio a un gran numero di russi. Ma le dichiarazioni di McCain o gli incontri dell’opposizione con gli ambasciatori stranieri sortiscono l’effetto opposto a quello desiderato: la gente respinge il parallelo fra Tripoli e Mosca, non vuole alcuna cooperazione fra Nato e Russia, respinge la destabilizzazione. Putin ormai è diventato il simbolo della lotta della Russia per la sua sovranità.

Quale sarebbe il sistema politico ideale per la Russia, secondo lei?
In questo momento storico c’è bisogno di un consolidamento dei poteri del capo dello Stato, perché si tratta di far fare al paese un passo decisivo nell’ambito della nuova industrializzazione e delle nuove tecnologie. Il sistema deve restare multipartitico, con partiti di destra e di sinistra più autorevoli di quelli attuali, ma deve esserci l’unanimità sui valori e sulle questioni di fondo: le divisioni devono riguardare i dettagli. Come ha detto il patriarca Kirill, è giusto che i partiti abbiano idee diverse sui temi di secondo piano, ma deve esserci unità sulle questioni di fondo. Tutte le forze politiche dovrebbero mostrare rispetto verso i valori ortodossi, promuovere lo sviluppo economico, onorare la gloria della Russia. E la libertà dovrebbe essere intesa nel senso storico cristiano. Questo significa che deve essere sempre riconosciuto il diritto alla proprietà privata, ma non vogliamo parate gay nel nostro paese, né altre manifestazioni in contraddizione coi nostri valori ortodossi. Dovrà essere vietato anche il finanziamento di organizzazioni politiche russe dall’estero.

L’intervista televisiva del patriarca Kirill del 6 gennaio è stata intesa come una messa in guardia al governo, perché ascolti chi lo critica.
L’intervista del patriarca va interpretata nel contesto di tutte le interviste che ha rilasciato sui temi di rilevanza pubblica. In tutte le interviste Kirill si pronuncia contro scenari rivoluzionari e invita il governo ad ascoltare il popolo. Ma chi l’ha detto che quelli di piazza Bolotnaya rappresentano il popolo? Tutto quello che sono stati capaci di fare è stato di chiamare noi “acciughe” e “lumpen”, ma queste acciughe sono state molto più numerose di loro quando si sono riunite al Parco della Vittoria! Gli esponenti ultraliberali che hanno parlato in piazza Bolotnaya sono dei noti anticlericali. Invece Putin ha invitato la Chiesa a rendersi più presente sui media televisivi pubblici, perché rappresenta la maggioranza del popolo russo.

Tags: ChiesaElezioniortodossiRivoluzioneRussiaUSAvladimir putin
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Il candelliere tedesco Olaf Scholze e il presidente americano Joe Biden alla Casa Bianca, Washington, 3 marzo 2023 (Ansa)

Il ridimensionamento economico della Germania è iniziato, e non si sa dove si fermerà

3 Giugno 2023
Soldati della Nato proteggono con il filo spinato i municipi nel nord del Kosovo

Le mosse di Cina e Russia per approfittare degli scontri in Kosovo

1 Giugno 2023
Un drone utilizzato dalla Russia per attaccare l'Ucraina

La Russia ha imparato la lezione del primo anno di guerra in Ucraina

31 Maggio 2023
Pedro Sanchez sotto attacco in Spagna

Non c’è da stupirsi se la Spagna non vuole più Sanchez

31 Maggio 2023

La disputa della Trinità di Rublev

29 Maggio 2023
Il premier dell'Armenia, Nikol Pashinyan

Non è Pashinyan, ma l’Occidente che ha tradito l’Armenia

27 Maggio 2023
Per commentare questo contenuto occorre effettuare l'accesso con le proprie credenziali.

Video

Eugenia Roccella
Video

“Una famiglia radicale”. Eugenia Roccella si racconta

Redazione
15 Maggio 2023

Altri video

Lettere al direttore

Giardino esterno di un asilo nido a Milano

Denatalità, le due “s” che stanno insieme: servizi e speranza

Emanuele Boffi
31 Maggio 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • Tentar (un giudizio) non nuoce
    Tentar (un giudizio) non nuoce
    Come invertire la rotta radical ambientalista dell’Unione Europea
    Raffaele Cattaneo
  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    Così per tanti cattolici la fede ha smesso di comunicare con la politica
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Cari costano alla Germania opportunismo merkelliano e fanatismo green
    Lodovico Festa
  • Tentar (un giudizio) non nuoce
    Tentar (un giudizio) non nuoce
    Natalità: una questione politica e di speranza
    Raffaele Cattaneo
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Il mio battesimo nell’alluvione, tra piadine e fango
    Marianna Bighin

Foto

Foto

A cosa serve la scuola?

25 Maggio 2023
Foto

Il sistema dei media nel pensiero di Antonio Pilati

25 Maggio 2023
Un missile russo colpisce una casa a Odessa
Foto

L’impegno per un cessate il fuoco immediato

25 Maggio 2023
Marcello Pera, filosofo e senatore
Foto

Dialogo a Roma tra Pera e Camisasca (e sant’Agostino)

16 Maggio 2023
Foto

“Una famiglia radicale”. Presentazione del libro di Eugenia Roccella a Milano

11 Maggio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Via Traù, 2 – 20159 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Via Traù, 2 – 20159 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist