Prove di sviluppo in un’Italia che, a sorpresa, cresce – RS
L’economia italiana cresce. Lo dicono rapporti mentre la maggioranza discute di come realizzare il dl sviluppo: “Le bozze del decreto includono la garanzia dello stato per i mutui alle giovani coppie, le pagelle solo on line dal 2013, i biglietti dei bus elettronici per combattere l’evasione sui mezzi pubblici. E soprattutto il silenzio assenso a costruire «se non viene espresso motivato diniego entro 90 giorni», esclusi i casi di vincoli ambientali, paesaggistici o culturali. C’è la vendita a riscatto degli immobili degli enti previdenziali pubblici, a prezzo scontato fino al 20 per cento del valore catastale. E un drastico taglio alla burocrazia per far partire le opere pubbliche, che, assicura il governo, sono già finanziate e pronte al via. Al momento misure che sembrano più indirizzate alla gente che non alle imprese. E che avrebbero sollevato qualche perplessità da parte di Giulio Tremonti. «Senza Eurobond la dimensione della crisi può diventare catastrofica», ha detto il ministro dell’Economia all’inaugurazione dell’anno accademico della Finanza” (Foglio, p. 1).
Intanto l’economia cresce. Secondo l’Istat, “le cifre destagionalizzate mostrano aumenti del 4 per cento su luglio e del 12 su base annua. Merito non solo dell’export: le vendite interne registrano un più 3,8, con una ripresa dei beni di consumo del 2,7 per cento, il 7,8 tendenziale. Il fatturato cresce a doppia cifra sia in Italia sia nell’export. La prima a registrare questo trend era stata Nomura, prevedendo (controcorrente) un terzo trimestre di moderata crescita per l’Italia” (Foglio, p. 1).
Secondo uno studio di Intesa Sanpaolo, che mette a confronto Italia e Germania, “nei primi sette mesi 2011 l’export italiano è aumentato del 14,6 per cento, e quello tedesco del 12,4. Ieri, infine, il confindustriale Sole 24 Ore anticipava il Global report di Credit Suisse dal quale emerge che il nostro paese, in quanto a ricchezza, “si conferma ai vertici grazie al boom delle proprietà immobiliari”. “E se la ricchezza totale è più alta in Germania e Francia – spiegava il quotidiano diretto da Roberto Napoletano – in realtà la ricchezza a livello pro capite consente all’Italia (211 mila dollari) di surclassare Germania (163 mila dollari), Regno Unito (197 mila), Spagna (104 mila)” (Foglio, p. 1).
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