
Anche la parità scolastica ce la chiede l’Europa (perfino le laicissime Spagna e Francia finanziano le scuole cattoliche)
L’autrice di questo articolo, Anna Monia Alfieri, è presidente della Federazione istituti di attività educative (Fidae) Lombardia.
La scuola è un bene comune. Un diritto di ciascun cittadino e un dovere per lo Stato. Per il ministro Giannini, «garantirlo a tutti alle medesime condizioni e senza distinzioni, è il segno più convincente della libertà di educazione». Dunque, non sarebbe ora che l’Italia diventasse “europea” anche quando va a scuola?
Bizzarro: mentre sul palcoscenico italiano il dibattito ideologico tiene ancora banco, in Europa, ad eccezione di Grecia e Scozia, è previsto, secondo forme e criteri diversi da paese a paese, il finanziamento pubblico della scuola non statale o delle famiglie, a garanzia del diritto di scelta della scuola da parte dei genitori, in un contesto di pluralità e di libertà di offerta formativa. Per esempio, paesi che hanno fatto della laicità la propria bandiera, come Francia e Spagna, ritengono di dover sostenere con fondi adeguati anche la scuola non statale, compresa quella cattolica, assumendosi senza batter ciglio i costi del personale e, in alcuni casi, anche del funzionamento e rendendo, in questo caso, davvero simbolico il pagamento di una retta. E ancora: i paesi dell’Unione Europea che vantano i minori tassi di abbandono scolastico sono quelli postcomunisti, nei quali la parità è stata introdotta in modo pieno.
Il caso dei paesi del Nord
D’altronde è proprio nella libertà scolastica che l’Europa ha fissato il criterio per valutare l’importanza della cultura nei paesi membri: Slovenia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia. Nessuna scelta confessionale: per esempio la Repubblica Ceca, come è noto, è definito il paese più ateo del mondo. Ma i genitori cattolici sono liberi di scegliere. In Francia, contrariamente ai luoghi comuni, le pubbliche non statali, per la maggior parte cattoliche, sono custodite e valorizzate proprio dalla laïcité, grazie al riconoscimento del diritto d’insegnamento privato come “principio fondamentale” di civiltà. Gli insegnanti sono pagati dallo Stato, come nella scuola pubblica statale, mentre gli enti locali coprono una parte degli altri costi, permettendo così ai singoli istituti di proporre rette accessibili per i genitori. Questa forte garanzia costituzionale suscita ormai un largo consenso repubblicano ed è contestata solo dall’estrema sinistra, tacitata dalla minaccia di milioni di francesi in piazza… A favore della scuola pubblica non statale.
Ma la scuola europea, purtroppo, non fa scuola. Infatti, assistiamo all’importazione tout court di princìpi europei chiaramente in dissonanza con la realtà italiana. Un esempio per tutti. Sulla base di un regolamento europeo le scuole pubbliche statali non sono tenute al pagamento dell’Imu; le scuole pubbliche paritarie – «se non erogate a titolo gratuito o con un prezzo simbolico», secondo il principio contenuto nel regolamento Ue 200/2012 – devono versare l’Imu. È chiaro il paradosso: il principio europeo, fatto proprio dal governo Monti e dal Consiglio di Stato italiano, non prende in considerazione un particolare molto importante: in Italia la parità scolastica è solo sulla “carta” (lo Stato spende per un allievo della scuola paritaria 500 euro annui contro i 7.319,00 per un allievo della scuola statale). Al contrario, le scuole pubbliche paritarie, nei diversi paesi europei, possono tranquillamente applicare il regolamento Ue 200/2012 perché godono di un finanziamento pubblico e quindi si trovano nella fortunata situazione di non dover richiedere alcuna retta, oppure di applicarne una di tipo puramente simbolico ad integrazione del contributo statale.
Conclusione: l’Italia applica in modo erroneo i princìpi europei al contesto della nostra parità scolastica. Ma è semplicemente un “errore” o è qualcosa di ben più grave l’atto con cui il governo italiano, da una parte nasconde una illegittima forma di aiuto statale (nessuna Imu alle scuole già totalmente finanziate dallo Stato), dall’altra contraddice le sue stesse leggi (vedi legge sulla parità scolastica 62/2000), ribadendo così una disparità di trattamento e, dunque, continuando a perpetrare una ingiustizia sociale? Da ciò ne consegue una libertà non liberata. Unici in Europa, gli italiani che vogliono esercitare il diritto alla libertà di scelta di istruzione e di educazione garantiti dalla Costituzione italiana e riconosciuti dalle leggi italiane sono costretti a pagare allo Stato tre tasse: quelle che finanziano la gratuità completa della scuola pubblica statale; quelle per la scuola pubblica paritaria; quelle congiunturali a cui la scuola pubblica paritaria viene sottoposta a causa della crescita della spesa pubblica e del debito di bilancio dello Stato.
Non è una battaglia di parte
Perché non si vuole riflettere e agire di conseguenza davanti a una realtà di scuole pubbliche paritarie che fanno risparmiare oltre 6 miliardi di euro all’anno allo Stato italiano e accolgono oltre un milione di studenti studenti, pari al 12 per cento dell’intera popolazione scolastica? Si abbia perciò il coraggio di guardare alla realtà in cui siamo. L’Italia, paese dove, per prima cosa: una persona non può esercitare il più elementare e naturale dei diritti, la libertà di scelta educativa; secondo: lo Stato non rispetta le sue proprie leggi, né i diritti che in via teorica riconosce. In conseguenza di ciò l’Italia è un paese dove il diritto alla libertà di insegnamento è sempre più compromesso con il progressivo collasso del pluralismo educativo; b) il collasso delle scuole pubbliche paritarie produce via via ogni anno un appesantimento dei conti pubblici, poiché via via le scuole paritarie chiudono, lo Stato deve sostituirsi ad esse pagando un prezzo altissimo.
È necessario fare in fretta
Non c’è più tempo: se non si vuole che la scuola trascini a picco se stessa e l’intero sistema Italia occorre fare in fretta. Fare in fretta per fare cosa? Per fare – né più, né meno – quanto lo stesso presidente del Consiglio Renzi ha prefigurato dal primo giorno in cui è salito al vertice di Palazzo Chigi dicendo che la scuola «è un punto di partenza» per le riforme. Parole che sono state poi confermate dalle dichiarazioni inequivocabili del ministro all’Istruzione Stefania Giannini: «È fondamentale garantire la libertà di scelta educativa», «valorizzare l’autonomia delle scuole», «riconoscere piena dignità alla paritaria», «considerare le spese per l’istruzione non come costi ma come investimenti in capitale umano».
Dunque, se queste non sono solo parole come crediamo e, come ha detto Matteo Renzi all’indomani del trionfo alle europee, «ora non ci sono più alibi, bisogna correre per fare le riforme», per far ripartire la scuola e, con essa l’Italia, basta fare poche cose, buone e già riconosciute dalla legislazione italiane. Basta completare la Legge 62/2000 su all’autonomia scolastica e individuare il costo standard per studente, affinché lo Stato risparmi in spesa pubblica e alle famiglie italiane sia data (sotto forma di bonus, detrazioni di imposta o qualunque altra formula) l’effettiva possibilità di scegliere tra buona scuola pubblica statale e buona scuola pubblica paritaria.
Articoli correlati
60 commenti
I commenti sono chiusi.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!
Se la scuola fornisce gli strumenti perché lo studente si formi una sua idea dopo averne confrontate di diverse si tratta di indottrinamento, se gli si mostra un’unica realtà dicendogli che quella è la verità indiscutibile allora è fare il suo bene. Certo che siete strani, avete la capacità di stravolgere i concetti e tutto per arrivare a dire tutto dipende da Dio.
La solita sparata del solito “FilomenO“…
Chi ha detto che “se gli si mostra un’unica realtà dicendogli che quella è la verità indiscutibile allora è fare il suo bene”. Se studiassi veramente, e non avessi preso il tuo diplomino facendo okkupazioni alla scuola statale sapresti che c’e’ una ragione LOGICA e RAZIONALE per ogni argomento come l’aborto, il matrimonio indissolubile, ecc ecc, diversamente da voi ateoni e trolloni trinariciuti che vi bevete acriticamente tutto quello che il Partito e la vostra associazione di riferimento vi dice di “pensare”… Almeno fino al “contrordine, compagni!”.
Dare spazio a tutte le convinzioni senza privileggiarne una sola non è una pericolosa dittatura del nulla, ma rispettare il fatto che ognuno ha il diritto di ragionare con la propria testa e formarsi un’idea dopo aver ascoltato diverse idee altrui, messe tutte sullo stesso piano. Questa dovrebbe essere la scuola che educa, non una che indirizza verso una sola verità assoluta. Così si toglie la possibilità di ragionare perché le risposte sono già belle e pronte calate dall’alto.
Filomena.. la storia del cristianesimo e in particolare delle religione “abramitiche” è fondata sull’autoritarsimo.
Non solo la loro storia ma anche i loro simboli, le iconografie, la dottrina…
tutto è mirato a celebrare e imporre il comando del papa ovviamente in quanto vicario in Terra del Cratore dell’Universo (ovviamente è lui stesso che si è definito cosi e loro gli credono).
Infatti fino a poco tempo fa i papa indossavano non una… ma TRE corone, il famoso TriRegno perche si consideravano e si considerano regnanti su TRE regni.
Per cui tutto cio che è “multiculturale”, “plurale”, autodeterministico, autonomo ecc.. per loro rappresenta solo un pericolo per il loro potere.
Tutti devono essere evangelizzati.
Sono nostalgici dello Stato Pontificio e del Papa Re.
Ardhanārīśvara610 mi fai scompisciare, ma tutte questi slogan e frasi fatte da dove li tiri fuori ? Da un ateo-induista vetero-sovietico mi aspetto qualcosa di meglio…. e che cavolo, la propaganda sovietica era un pochino più seria (il che è tutto dire….. ) su dai impegnati un po’ di più….
Ok Shiva, due le opzioni:on solo tu sai cosa ha senso, o forse al tuo ragionamento manca qualcosa. perché io l’alunna mussulmana l’ho avuta davvero. poi mi indichi le scuole in cui dicono messa ogni mattina (perché a me non dispiacerebbe, ma non ne conosco). e poi un bambino di 7 anni, spero, fa quello che i genitori desiderano per lui. Se io come mamma desidero che venga educato secondo la mia tradizione laica e cattolica (perché laico non è contrario a cattolico), o se tu vuoi mandare il tuo alla scuola agnostici, perché non possiamo essere liberi di farlo? non esistono scuole agnostiche? aprine una tu! perché l’illusione della scuola neutra è una illusione davvero: dire di non credere in niente è una fede, la più violenta e ideologica di tutte, perché afferma se stessi contro tutto il resto. io ai miei figli voglio offrire una ipotesi da verificare, non il nulla. quel che ti rode é che la supposta scuola neutra statale costa tanto e funziona male, le oscurantiste e ideologiche scuole paritarie, pur costando molto alle famiglie (ed essendo fonte di grande risparmio per lo stato, quasi 7000 euro a studente) continuano ad esistere, pur con grande fatica e sacrificio. o siamo tutti pazzi, o caro Shiva, sei tu che non vedi qualcosa che c’è. Perché scuola paritaria per te significa obbligo di dire la preghiera (come se un ragazzino obbligato ad un gesto formale ne venisse indottrinato: se fosse solo questo in poche generazioni tutti avrebbero in odio il cristianesimo come te!). per me scuola paritaria vuol dire attenzione alla persona, educare a partire dall’esperienza, enorme dedizione degli insegnanti, capacità di collaborazione con le famiglie e condivisione di un progetto educativo. quale di queste cose ti infastidisce? ci sono addirittura mussulmani e comunisti che, pur di beneficiare di questo, hanno “sopportato” la preghiera del mattino (e credo che siano ancora sani di mente!). tra l’altro, se la differenza specifica della scuola cattolica fosse la preghiera saremmo dei folli a spendere migliaia di euro per mandarci i figli. per dire: io ho frequentato un liceo statale e tutte le mattine dicevo le lodi con i miei amici in un’aula che la scuola ci metteva a disposizione prima dell’inizio delle lezioni. gratis!
— “Se io come mamma desidero che venga educato secondo la mia tradizione laica e cattolica (perché laico “non è contrario a cattolico), o se tu vuoi mandare il tuo alla scuola agnostici, perché non possiamo essere liberi di farlo?”
Per lo stesso motivo per cui non puoi iscrivere un bambino in un paritto politico.
Perche un bambino è in un’eta evolutiva e deve crescere e, culturalmente, crescere significa ricevere gli strumenti critici per POI prendere le PROPRIE decisioni e costruire la PROPRIA visione della vita quando sara adulto o diciamo maggiorenne.
Questo non è generalemtne possibile se in un’eta ancora immatura si subisce per ANNI un’indottrinamento.
Un genitore non puo inculcare IDEE e ideologie su un bambino APPROFITTANDO della sua posizione, della sua influenza e/o dell’immaturita, dell’inesperienza, innocenza e fragilita del bambino stesso.
Si chiama abuso.
In questo modo si costruiscono solo dei CLONI.
OK?
—-
— “l’illusione della scuola neutra è una illusione davvero”
Sei tu l’unico ad essere illuso, dimostra se puoi quello che dici.
Hai bevuto le super-cazzole di Bagnasco e Scola
(quello che andava ad Arcore ad insegnare la morale in politica a Berlsuconi).
— “dire di non credere in niente è una fede, la più violenta e ideologica di tutte, perché afferma se stessi contro tutto il resto”
Non è vero, non sono ateo ma chi dice di non credere in niente assume una personale posizione che non fa capo a nessun papa, è piu onesta perche perlomeno è confermata dalla realta visibile e non pretende di inculcarla come una religione agli altri tantomeno ai figli.
E non afferma nessuna individualita visto che mette TUTTE le creature sullo stesso piano, cosa che voi non fate.
Inoltre rispetta le leggi e gli altri perche maturo e consapevole del propri doveri non perche crede in una favola mitologica.
— ” io ai miei figli voglio offrire una ipotesi da verificare, non il nulla”
Tu non offri nessuna ipotesi!!
Per te la resurrezione di Cristo è un’ipotesi!! Sacrilegio!!
Tu imponi una verita assoluta (non c’e’ nulla da verificare) decisa a tavolino che non puo essere messa in discussione, si chiama DOGMA.
Ma poi che vuoi verificare? Vuoi verificare l’ostia quando la digerisci è veramente carne invisibile di Cristo?
— ” quel che ti rode é che la supposta scuola neutra statale costa tanto e funziona male”
” per me scuola paritaria vuol dire attenzione alla persona, educare a partire dall’esperienza,
collaborazione con le famiglie e condivisione […] ci sono addirittura mussulmani e comunisti ”
Ahaha.. ti sei suicidato!
Leggi il mio secondo post, in alto.
Dati Ocse:
– “il clima disciplinare nelle scuole pubbliche italiane è migliore.”
– “In Ungheria, Indonesia, Italia, Giappone, Messico, Nuova Zelanda e nel Regno Unito
**le differenze nelle prestazioni** […] pendono in grado statisticamente significativo a favore delle scuole pubbliche”
– “i peggiori risultati sono raggiunti proprio dalle scuole private con finanziamento pubblico.”
Piu in generale su google:
https://www.google.it/?gws_rd=ssl#q=dati+ocse+scuola+pubblica+privata
Inoltre c’e’ il forte problema del lavoro sommerso nelle scuole paritarie.
La scuola religiosa serve solo a fare proselitismo, non c’e’ nessuna condivisione o collaborazione che non sia finalizzata a quello.
— “scuole paritarie, pur costando molto alle famiglie (ed essendo fonte di grande risparmio per lo stato, quasi 7000 euro a studente) continuano ad esistere”
Continuano ad esistere grazie a delinquenti come Berlusconi, Moratti, Formigoni e Dalema.
Inoltre assorbono molte risorse eocnomiche costantemente sotratte alla scuola pubblica.
Questo vi rende moralmente complici dello sfacelo della scuola pubblica.
— “o siamo tutti pazzi, o caro Shiva, sei tu che non vedi qualcosa che c’è”
No, siete solo creduloni plagiati da una setta religiosa… non una qualsiasi ma la piu ricca del mondo e la più scandalosa, seconda in termini di violenza solo all’Islam.
Bhūtamat610 te ne intendi di cloni e di super-cazzole vero ? Sei il miglior esempio di quello che esce dalla scuola “neutra”, la quale non inculca nè ideologizza….noooo. Un consiglio, cerca di essere meno vetero-sovietico, forse i tuoi post saranno meno comici……
Raga, io consideravo Filo una persona educata e intelligente, fino a quando non ha scritto questa descrizione. L’avete letta? No? Beh, ve la copio e incollo. Io mi e vi chiedo: che problemi ha una che perde il proprio tempo a scrivere una descrizione e a mandarla alle persone descritte???? Non dovrebbe mandarla ad altri?
h**p://www.tempi.it/parcheggi-rosa-per-donne-al-volante-le-femministe-si-offendono-ma-io-ne-approfitto#.U5TRFfl_vCs
Al di la dell’irrilevanza della notizia in sé contenuta in questo articolo e al concetto che esprime sulle potenzialità delle donne, più in generale leggendo i commenti di Tempi mi sono fatta un’idea precisa sull’ortodossia della morale cattolica di molti commentatori in riferimento soprattutto ai temi a loro cari. Provo a pubblicarne una sintesi.
Dio ha creato l’universo e con pari dignità l’uomo e la donna ma con caratteristiche molto diverse tra loro.
La donna come vuole la bibbia nasce da una costola di Adamo (quindi diciamo presumibilmente in una fase immediatamente successiva all’uomo), è molto istintuale, emotiva e irrazionale ma ha come virtù l’essere accogliente sia nei confronti in generale del prossimo (che inizialmente si evince sia costituito solo da Adamo), sia nei confronti della prole che ha generato con Adamo. Questo dunque è prioritariamente il ruolo e il destino delle donne anche se bontà loro, i cattolici più illuminati oggi non reputano più ciò come esclusivo. Ritengono infatti che le donne oggi oltre ad assolvere il suo ruolo naturale si cimentino anche in molte altre cose (vedi lavoro, studio, organizzazione del tempo libero ecc.) ma senza una vera organicità e soprattutto senza dare una seria priorità alle cose che fanno in quanto resta la loro carenza di razionalità e prevale la componente emotiva, istintuale.
L’uomo invece è forte, dotato di virilità e in lui prevale la ragione. E’ quello deputato a fare le scelte giuste in quanto logiche e razionali. Per questo è considerato la guida naturale della donna e dei figli con lei generati oltre ad essere colui che per predisposizione naturale è portato ad occuparsi della “cosa pubblica” e a provvedere al sostentamento della moglie e dei figli. Non è vietato alla moglie lavorare fuori casa ma è auspicabile che contribuisca al bilancio famigliare solo con un lavoro accessorio perché non deve essere distolta più di tanto dal lavoro di cura della famiglia e dall’accudimento dei figli.
Entrambi si riconoscono soggetti alla volontà di Dio in quanto loro guida, ma la donna è per definizione soggetta anche alla guida del marito perché incapace di fare scelte logiche e razionali. Dunque così gerarchicamente si costituisce la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, istituto quello del matrimonio che per i cattolici preesiste allo Stato e quindi alla democrazia.
Questo tipo di famiglia, l’unica riconosciuta moralmente dai cattolici rappresenta il perno della società e tutto, proprio tutto ruota intorno a lei. Compito delle famiglie è principalmente procreare e una volta uniti in matrimonio uomo e donna lo devono rimanere finché morte non li separi in quanto, “non osi l’uomo separare ciò che Dio ha unito”. Unica eccezione l’annullamento del matrimonio che però solo la Chiesa può pronunciare attraverso la Sacra Rota.
Il divorzio non rientra nel novero delle possibilità contemplate dal cattolico osservante che deve accogliere i figli come dono di Dio e quindi non può decidere se e quando pianificarli in base ai propri desideri. La contraccezione non è ammessa tranne quella basata sulla castità considerata una grande virtù specialmente prima del matrimonio. Questo in particolare per le donne che dovrebbero in linea di principio arrivare al matrimonio vergini in quanto tra le doti richieste spicca soprattutto la modestia e la purezza oltre alla volontà di sottomettersi alla guida rappresentata dall’uomo.
L’omosessualità è considerata un disordine morale contro natura e i soggetti che hanno questa tendenza se pur comunque persone da rispettare in quanto creature di Dio, dovrebbero essere consapevoli che il loro comportamento è moralmente da condannare. Andrebbero rieducati ma dove questo non si dimostra possibile, per essere accolti dalla comunità cattolica devono praticare la castità assoluta anche se questo li condanna alla solitudine e a non poter vivere la vita di coppia come qualsiasi persona e magari adottare dei bambini. Essi infatti non sarebbero in ogni caso dei buoni genitori perché i figli hanno l’assoluta necessità di avere genitori di sesso diverso.
Il principio di autodeterminazione del soggetto non è contemplato in quanto tutto dipende dalla volontà di Dio e l’uomo non può decidere nulla della propria vita, men che meno quando e come morire.
L’aborto è considerato omicidio anche per quanto riguarda per esempio la contraccezione del giorno dopo e non è ammesso neppure se vi è pericolo per la salute della gestante, sarà Dio che deciderà se salvare la madre, il bambino o entrambi.
Se una coppia non è fertile non può accedere alla fecondazione assistita, deve semplicemente rassegnarsi alla volontà di Dio e rinunciare al desiderio di mettere al mondo figli anche se la tecnica medica glielo consentirebbe. In questi casi è auspicabile l’adozione peraltro raccomandata anche alle coppie fertili già con figli. Più figli si mettono al mondo meglio è, perché così si contrasta lo sviluppo da parte dei mussulmani che sono molto prolifici.
In economia prevale come dottrina il liberismo in quanto l’intervento dello stato a qualsiasi titolo è considerato una invasione dell’ordine sociale costituito dalle famiglie e fondato in prevalenza sulle piccole e medie imprese meglio se a conduzione famigliare. La fiscalità generale dovrebbe essere ridotta al minimo in quanto lo stato sociale si basa soprattutto sul lavoro di cura offerto gratuitamente dalle donne all’interno della famiglia. Inoltre parte cospicua delle risorse che lo Stato riceve dalla fiscalità dovrebbe essere devoluto alle famiglie numerose e a finanziare le scuole paritarie confessionali dove il buon cattolico iscrive i propri figli sulla base del principio di libertà di scelta educativa.
In politica l’orientamento è quello di centrodestra in prevalenza e la morale dei politici cattolici dovrebbe vertere a difendere i principi fin qui descritti in particolare sui temi di bioetica. Per quanto riguarda l’esempio di moralità da dare da parte degli esponenti politici si può essere tolleranti, quello che conta è quello per cui si battono e perseguono in pubblico. Nell’ambito della sfera privata quello che fanno è irrilevante ai fini del loro operato in politica. Si può essere tolleranti anche per illeciti eventualmente commessi e connessi all’evasione fiscale in quanto se la tassazione non serve alle finalità della morale cattolica è da considerarsi un male assoluto e uno spreco di risorse tolte alle famiglie.
La corruzione è considerata un male se tradisce i principi cattolici ma se riguarda in particolare politici di destra che si dichiarano cattolici potrebbe essere il risultato dell’opera di presunti magistrati comunisti.
edo, credi di essere spiritoso? sei solo ridicolo.
Oh ma che vuoi, l’ha scritta lei questa pagliacciata, giusto per far sapere agli altri con chi abbiamo a che fare!
Edo, “Filomena” altri non e’ che Gianni, Manlio Pittori e tanti altri nick con cui ha infestato diversi blog cattolici, trollando a non finire.
E come su altri blog si e’ incartato nelle stesse sue trollate, confondendo le identita’:
h**p://www.tempi.it/obbedire-e-meglio-intervista-a-costanza-miriano#comment-535206
Questa e’.
Non è che sintetizzare il senso dei commenti di Tempi mi faccia diventare più o meno cordiale ed educata. E’ quello che avete detto voi, io mi sono limitata a farne una sintesi. Poi se la realtà ti fa cbiare opinione su chi la descrive mi dispiace non era mia intenzione. Volevo portare la discussione sui vostri temi e parlarne. Non vedo nulla di male.
Ma chi ha mai imposto di pregare la Madonna o partecipare alla messa? una cosa é la proposta una l’imposizione. io parlo di una esperienza vissuta da me: ma se si parte in malafede a che serve parlare?
Certo che viene imposto.
Se prima di iniziare le lezioni bisogna assistere alla messa tutta la classe viene portata nella cappella della scuola e un bambino di 7 anni non puo dire “io aspetto fuori perche la penso diversamente” !!
Se portano la classe a sentire la messa, o qualunque altra forma di rituale, ci vanno tutti i bambini.. ma poi non ha nessun senso che un musulmano venga iscritto in una scuola religiosa cattolica.
Beh si, te lo concedo,caro il mio troll Chandraśekhara610, se lo dici tu, che sei un esperto di cose senza senso,molto probabilmente hai ragione …….
Caro Shiva rizza le orecchie,
Ti racconto una storia di vita che ho sentito narrare da Mario Mauro.
Dunque, il bimbo di Mauro frequentava la scuola materna (scuola pubblica) ed era previsto che per Natale i bimbi facessero una recita.
Il figlio, tutto elettrizzato, ha quindi cominciato a raccontare al padre i particolari della recita: “indovina che cosa faccio io”
“Non so, un angelo?”
“No,no”
“un pastore?”
“Noo”
“Gesù Bambino?”
“Ma no papà, non ne azzecchi mai”
“E allora dimmelo tu”
“Ecco, io farò il fungo”
“Il fungo? Ma cosa significa? Cosa centrano i funghi con la storia di Natale?”
Il padre si precipita a scuola a parlare con le maestre le quali spiegano che per non “offendere” le famiglie musulmane hanno deciso di fare una recita sulla natura (ormai tutte le recite cascano lì, una pizza incredibile)
Mauro protesta, sostiene che è pazzesco festeggiare la festa del Natale con una celebrazione della natura, smuove altri genitori ma niente da fare, suo figlio interpreterà la parte del fungo.
All’inizio del nuovo anno viene a sapere che i genitori dei bimbi musulmani hanno ritirato i loro figli da scuola.
Mauro resta molto mortificato e decide di contattare uno di loro andandogli a parlare nel suo negozio.
“Senti Mohamed, mi spiace molto che i vostri bimbi non frequentino più la scuola, io, con le mie proteste non intendevo assolutamente spingervi a questa scelta, ero arrabbiato con le maestre, non con voi”
“Non ti preoccupare Mario, i nostri bimbi vanno ancora a scuola, noi vogliamo che studino come i vostri figli e che divengano come voi, anzi molto meglio di voi.
Semplicemente li abbiamo iscritti nella vicina scuola materna delle suore perché maestri che si vergognano della propria storia e della propria religione non sono in grado di educare”
Capito?
Perdonami ma uno può dire stupidaggini anche se è mussulmano. E poi nel caso del figlio di Mauro, non mi sembra che fosse traumatizzato perché a scuola non si faceva la recita sul natale ma su altro. Per i bambini quello che conta è la recita e cambiare tema come dici tu evita che uno si stufi. Forse trattare sempre ogni anno del natale nelle recite scolastiche ha un po’ annoiato.
Festeggiare il Natale mettendocela tutta nel far credere che non è Natale è decisamente da rimbambiti e viene esercitata una pressione disonesta sui bambini, privandoli di un grande bene. Qui non c’è affatto pluralismo c’è solo povertà mentale e appiattimento collettivo.
Oltretutto non ho mai sentito un genitore musulmano che dicesse che non si deve festeggiare il Natale, e ci mancherebbe, si tratta solo di posizioni ideologiche meschine, razziste (perché trattano i musulmani come incivili) e violente.
Quanto alla varietà delle recite ti garantisco che il copione a senso unico sulla natura che ormai ci propinano in ogni ricorrenza è una p..la incredibile.
Parlando poi delle stupidaggini chiaro che i musulmani ne dicono come tutti, ma nel caso del signore di sopra è emersa invece una grande saggezza.
Ho insegnato in una scuola paritaria cattolica molti anni fa: avevo una alunna mussulmana che osservava il Ramadan e la figlia di un capogruppo del PCI (allora esisteva ancora). era una scuola di suore, che accoglievano gratuitamente anche alunni di famiglie disagiate. mi piacerebbe ritrovare Ora quel papà mussulmano e quello “comunista”, almeno racconterebbero a Filomena gli esiti del lavaggio del cervello sulle loro figlie…
Si certo, un’alunna musulmana che prega la Madona, partecipa alla messa e alle benedizioni natalizie..
Shiva, sono andato in un liceo salesiano: messa all’inizio e alla fine dell’anno e nessuno era obbligato a far la comunione; un’ora di religione a settimana (sai che indottrinamento, Shiva); un’ora di confessioni al mese e si confessava solo chi voleva ovviamente; in classe almeno 4 miei compagni erano apertamente atei e anticlericali e hanno sempre avuto la possibilità di esprimersi liberamente su qualunque tema.
Cris, io e te ci abbiamo provato raccontando la nostra esperienza; Shiva ripete solo slogan triti e ritriti. Ti conviene farci l’abitudine.
@Edo e Crisi
Io non sono in malafede e ci credo rispetto alla vostra esperienza personale ma come dire non é rappresentativa della maggioranza delle scuole confessionali cattoliche dove per esempio alcuni insegnanti non hanno potuto lavorare perché divorziati. In ogni caso anch’io ti racconto un fatto reale avvenuto in un liceo statale della mia città, se mi permetti. C’è stata la necessità di una supplenza ed é stato chiamato un docente con un ottimo curriculum e molto stimato. Ebbene si é presentato un uomo vestito da donna e dopo un iniziale stupore degli studenti il professore é stato perfettamente accettato sia dagli studenti ma anche dal preside e dai genitori degli studenti che non facevano più caso al suo abbigliamento ne al fatto di essere transessuale. Onestamente io non credo che per quanto preparato e bravo avrebbe trovato spazio in una scuola cattolica.
Poi ad onor del vero ti posso anche dire che personalmente alla scuola elementare pubblica mi é capitato di trovare un prete (l’ora di religione ai miei tempi era obbligatoria) che solo perché ho candidamente confessato che imiei avrebbero votato a favore del divorzio al referendum mi ha abbassato il voto di religione. Sono sopravvissuta come facilmente immaginerai, ma era per dirti che le cose non sono mai o bianche o nere pero tendenzialmente sai cosa ti aspetta se iscrivi un figlio ad una scuola confessionale e non sei credente.
Quindi non iscriverlo, qual’è il problema ?
Filo & C.
questo vostro desiderio di uniformare e appiattire tutto mi angoscia. E’ un impoverimento collettivo di antica memoria.
Con la vostra ideologia i bambini dovrebbero divenire tanti robottini in divisa, già rimbambiti nella prima infanzia.
E’ l’esatto contrario della creazione in cui ogni creatura ha una sua unicità che la rende speciale e preziosa.
Non un fiocco di neve uguale all’altro, non una foglia, non un gatto o un uccellino. Perfino gli animali hanno caratteri diversi uno dall’altro oltre alle bellissime pelliccette variopinte che indossano.
Ma la cosa assurda è che poi, quando vi fa comodo e solo se vi fa comodo, sbraitate “diverso è bello”
Mah! Come si fa a vivere senza il desiderio di spiccare il volo?
filomena, complimenti per gli esempi. un uomo vestito da donna come insegnante è proprio il massimo della APERTURA per una scuola di qualità! e la tua CANDIDA CONFESSIONE sulle intenzioni di voto dei tuoi genitori non era una PROVOCAZIONE magari SUGGERITA ad arte ( cui il prete ha maldestramente abboccato)? anche i tuoi genitori hanno esercitato il DIRITTO DI EDUCAZIONE (io dico indottrinamento) che oggi viene negato e perfino combattuto. abbassiamo le barricate e il tasso di ideologia. farà bene a tutti , ai ragazzi in primo luogo.
Scusami ma voi siete i primi a dire che i genitori hanno il diritto di educare i figli secondo quello in cui credono, vale solo se credono nella morale cattolica altrimenti diventa indottrinamento? Io per esempio sono convinta che del contrario.
E rispetto al docente transessuale nella città dove vivo che è una città molto laica storicamente, questo è stato vissuto come segno di grande maturità nell’accettare l’altro diverso da noi senza che questo sconvolgesse nessuno. A proposito di essere aperti alla diversità: significa questo non imporre una morale unica.
Beh, niente di strano, caro il mio Bhava101, tu sei un ateo con un nick induista, la fobia per i cristiani e un’idiosincrasia per la logica, ma qui accogliamo tutti……
Shiva101, Filomena,…I soliti “utili id..ti” del totalitarismo illuminista che non fanno mancare i loro attacco.
D’altra parte Gramsci aveva ragione: occupate la cultura, l’istruzione, la giustizia e avrete il potere in Italia.
Basterebbe leggere la Costituzione Italiana (art. 3,30,33,118); la Legge 61/200; la Legge sull’autonomia n. 59; la risoluzione UE 1984 Libertà di insegnamento; la risoluzione UE 2012 Libertà di scelta educativa; Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo; la storia dall’uomo della pietra ad oggi; per trovare risposte di senso e di civiltà!!! Ma sino a quando ci faremo guidare dalle emozioni di pancia è chiaro che il Pre-giudizio arriverà sempre prima della Cultura del Giudizio. Allora resta sempre la medesima la domanda: “PERCHE’ CI FA COSI PAURA CHE LA FAMIGLIA ITALIANA POSSA ESERCITARE IL PIU’ NATURALE DEI DIRITTI QUALE E’ LA LIBERTA’ DI SCELTA EDUCATIVA?” Lo iuris lo riconosce, il pluralismo educativo lo favorirebbe, la politica d spending rew lo auspica…
La libertà agita a chi fa paura?
aro Alfanto82
la libertà in azione fa paura da chi è affetto dal livore dell’ignoranza. Ma di una ignoranza colpevole e meschina tanto che non è in grado di discernere la realtà dalle proprie idee, pregiudizi e fantasie. Basta leggere i commenti che la hanno preceduta per capire.
Grazie del suo intervento e Buona Domenica
“La libertà agita a chi fa paura?”
Si, per questo la chiesa vuole indottrinare i bambini.
E che diamine, vuoi avere solo tu il monopolio dell’indottrinamento ?
In effetti con te ha funzionato benissimo e si vede ……..
Sei una macchietta, quasi quasi propongo a Crozza quando ha finito con Razzi
il lancio di un nuovo personaggio ispirato a te…..
Ok, se lo stato mi restituisce anche solo la metà dei quasi 7000 euro che risparmia per ciascuno dei miei figli che vanno alla scuola paritaria (in totale di 5), ci penso io poi a destinare quella cifra a chi la usa al meglio per il futuro dei miei figli. E mi sa che ci scappa pure una vacanza per noi, che per pagare le rette son anni che non vediamo il mare!!!
Bravo Giudi, sottoscrivo in pieno.
I scusi sa ma allora provo a rivoltare la prospettiva. Perché io che ritengo che la scuola statale, come di fatto è, tuteli tutti i tipi di morale compresa quella cattolica, dovrei con i miei soldi finanziare una scuola che tutela un solo tipo di morale, visto che in Italia le paritarie sono quasi esculivamente cattoliche?
Vorrei vedere se in queste scuole si può esprimere liberamente dissenso alla religione cattolica o semplicemente contestare i temi cari ai credenti. Questo nella scuola pubblica si può fare e anche viceversa dichiararsi cattolici o mussulmani o ebrei ecc.
I miei figli vanno ad una scuola Montessori… facciamo una legge apposta per le paritarie non cattoliche, per accontentare Filomena?
Ora, come si fa a dire che una scuola (in questo caso statale, ma importa poco) possa tutelare tutti i tipi di morale? Anche quelle che sono in contraddizione tra loro? Anche quella (giusto per non fare un caso così improbabile) del musulmano estremista?
Certo che può, semplicemente non tratta la morale ma lascia che ognuno si tenga la sua, come é giusto che sia. I principi che regolano il comportamento sono dettati dalle leggi dello Stato non dai comandamenti e questo insegna la scuola statale pubblica. Poi a casa sua ognuno può pregare il Dio che vuole.
Filo, sono andato in un liceo salesiano: messa all’inizio e alla fine dell’anno ed un’ora di religione a settimana (sai che indottrinamento, Shiva), un’ora di confessioni al mese (si confessava solo chi voleva ovviamente), in classe almeno 4 miei compagni erano apertamente atei e anticlericali e hanno sempre avuto la possibilità di esprimersi liberamente su qualunque tema, caro o meno ai credenti.
Sei sicura che nella scuola statale non ci sia nessun professore capace di prendere in antipatia un allievo che manifesti idee contrarie alle sue? Non c’è questo rischio?
Dati Ocse confermano che:
– “il clima disciplinare nelle scuole pubbliche italiane è migliore.”
– “In Ungheria, Indonesia, Italia, Giappone, Messico, Nuova Zelanda e nel Regno Unito
le differenze nelle prestazioni […] pendono in grado statisticamente significativo a favore delle scuole pubbliche”
“i peggiori risultati sono raggiunti proprio dalle scuole private con finanziamento pubblico.”
Piu in generale su google:
https://www.google.it/?gws_rd=ssl#q=dati+ocse+scuola+pubblica+privata
Lottiamo tutti insieme per milgiorare la scuola Pubblica Statale e non perdere definitivamente questa risorsa, dove anche l’educz. civica sia un valore e non un ostacolo come sostiene la chiesa .
Chiediamo che l’8×1000 venga devoluto interamente alle scuole statali.
Cara shiva 101
io non ho mai risposto ai suoi post ,perchè lei è una provocatrice e io non abbocco ai provocatori ma adesso mi attacco all’amo e le voglio chiedere se è giusto che Santoro manda la figlia in una scuola privata costosissima la figlia, oppure la signora Melandri manda i figli in una scuola di suore, oppure che i leader maxiimi Bertinotti e Cossutta hanno mandato i figli e i nipoti in istituti paritari e parificati religiosi.
Io questo non posso farlo o farlo con fatica, perchè non riesco economicamente non riesco, quindi non c’è ugualianza, viva la Svezia dove c’è libertà di scelta e libertà di educazione con il sistema dei voucher dove ognuno può scegliere l’educazione per i propi figli.
Lei ne fa una questione di libera scelta e in via teorica dal suo punto di vista ha ragione. Su questo argomento però si fa un po’ di confusione paragonando la scuola paritaria italiana con quella di altri Paesi culturalmente molto diversi dove non c’è un monopolio privato della scuola confessionale. Esiste certo però si relaziona con la presenza di paritarie non confessionali o di diverse confessioni in un certo equilibrio.
In Italia invece le paritarie sono perlopiù confessionali e cattoliche e quindi non c’è concorrenza tra loro.
Non si può pensare di creare la concorrenza tra scuola statale pubblica e privata paritaria perché è lo stato che certifica l’esistenza e da la “patente” di paritarie alle scuole private come a tutte le strutture accreditate. Se lo stato decide di finanziare l’accesso alle paritarie dovrebbe anche far si che siano anche plurali come del resto avviene negli altri Paesi dove le finanzia.
Scuole paritarie in Italia: 13.500
Scuole di ispirazione cristiana: 9.371 (69%)
Come si fa dire che esiste un monopolio privato confessionale? Non esiste né di fatto, né tantomeno di diritto, in quanto i laici possono tranquillamente aprire le loro scuole private. Anzi io mi chiedo perché questi apostoli della razionalità in lotta contro gli oscurantismi debbano poggiare sempre sulla mammella statale e non siano capaci di far la concorrenza alle tonache.
Con il 69% delle scuole paritarie, in pratica di scuole non confessionali ne rimangono solo circa il 30% e non mi sembra una situazione molto equilibrata anche perché di quel 69% di confessionali sono tutte cattoliche non di diversa confessione.
Repetita iuvant : “….in quanto i laici possono tranquillamente aprire le loro scuole private. Anzi io mi chiedo perché questi apostoli della razionalità in lotta contro gli oscurantismi debbano poggiare sempre sulla mammella statale e non siano capaci di far la concorrenza alle tonache……”.
Filomena,
ci sono scuole ebraiche, islamiche, valdesi, luterane, evangeliche.
Certo in numero inferiore alle cattoliche anche perché in percentuale gli israeliti, i musulmani, i protestanti in Italia sono di gran lunga inferiori ai cattolici e non mi risulta che ebrei e protestanti si agitino per l’apertura di nuove scuole.
Ci sono anche scuole per i bimbi superdotati (veri o falsi che siano)
Anche tu, volendo, potresti aprire una scuola nella quale insegnare il relativismo e il femminismo, ovviamente a condizione di rispettare i programmi ministeriali e le norme edilizie.
Quanto alla qualità dell’insegnamento ho notato che i ragazzi delle scuole private cattoliche (io conosco figli di immigrati che probabilmente, date le condizioni economiche, non pagano la retta o non la pagano interamente) lavorano di più e meglio di quelli che frequentano le scuole pubbliche. Gli esami poi li fanno insieme e si vedono i risultati.
Certo probabilmente esistono anche scuole private pessime, ma se non funzionano i clienti se la svignano.
Ah! mi dimenticavo di dire che i ragazzi stranieri che conosco, allievi di scuole cattoliche, sono di religioni varie e le loro famiglie tengono alla religione.
“Come si fa dire che esiste un monopolio privato confessionale?”
L’hai detto tu.. il 70% .. 2 su 3 sono cattoliche.
Il monopolio delle scuola cattoliche tra quelle paritarie è una dato acquisito.
— “non ho mai risposto ai suoi post”
E infatti non lo hai fatto nenahce ora, visto che non hai smentito un solo punto di cio che è stato esposto.
— “Santoro manda la figlia in una scuola privata”
Santoro e gli altri la retta se la pagano per intero.
Se vuoi andare in un a scuola a pagamento perche diavolo devo pagartela io?
La società, ovvero lo Stato, assicura gia ai tuoi figli la migliore istruzione, i tuoi capricci non sono contempalti.
Allora questo deve valere sempre, nella sanita per esempio quindi Santoro potrà farsi una tac dopo un giorno perchè paga invece io che non posso, posso aspettare e morire, complimenti a lei e al suo modo di vedere l’ugualianza.
Ps Non discuterò più con lei perchè è razzista.
Eh si, nostalgico dell’URSS vero ? Anche lì lo STATO assicurava la migliore istruzione, mica indottrinava, erano LAICI…….. e ATEI………..quindi impossibile l’indottrinamento !!!!
Un paradiso in terra…………..
@Piero
Non ho capito se ti riferisci al mio post, forse non hai capito o non era evidente il mio sarcasmo nei confronti Schiva 101, nel mio post precedente parlo di libertà di Scelta e di Educazione e il paese dove funziona meglio è la Svezia che con il sistema dei Voucher ( che fa risparmiare lo stato) lascia libere le famiglie di scegliere in quale scuola mandare i propi figli.
Altro che URSS e KGB
Lasciateci nudi ma liberi di educare.
Controcorrente, ovviamente mi riferivo all’ateo-induista, è lui che (stra)parla di migliore istruzione possibile….
sciocco…
L’URSS non esiste piu da tempo e lo Stato non insegna l’atesimo (che tra l’altro non è una dottrina)..
la laicità come valore si, quella è e viene presentata come un valore.
Insegnare ai bambini a crescere sottomettendo il proprio pensiero all’autorità pontificia non è proprio “educativo”…
stupidino….è per questo che ne hai nostalgia (dell’URSS), la dottrina atea con i suoi dogmi lì sì che aveva una valenza “educativa”, erano avantissimo…… facevano persino i corsi di recupero nei campi di rieducazione (leggi gulag)…….
shiva, sei un invasato e paranoico statalista e arrivi pure a giustificare i tuoi compagnucci come santoro che la tua scuola di stato non la considerano nemmeno. bella riconoscenza.
Senza oneri per lo Stato?..
Le scuole paritarie sono private, appartengono ad organizzazioni private, e sono a fini di lucro.
La qualità è ovviamente sempre piu bassa di quelle pubbliche.
Sono in prevalenza di stampo cattolico e non c’e’ un reale controllo su come vengono attuati i programmi (“Queste hanno totale libertà circa materie e insegnanti”).
— Un ente privato in qualunque campo operi ha l’unico scopo di perseguire unicamente i propri interessi.
Uno dei suoi vantaggi deriva anche dall’indebolimento dei suoi concorrenti, in questo caso .. lo Stato.
Per questo MAI e poi MAI un bene pubblico deve essere dato in mano ai privati, che sia l’acqua, la sanita o l’istruzione.
Questo è uno dei principi fondamentali di una società civile.
Perche mai una religione dovrebbe aprire una scuola ed insegnare geografia o italiano?
— La scuola paritaria, ovvero privata in prevalenza cattolica, persegue l’unico scopo di plagiare i bambini per farli diventare cattolici.
Lo scopo evidente e dichiarato è quindi il proselitismo
per assicurarsi i fedeli delle prossime generazioni.
La scuola pubblica in questo ventennio ha visto, anche per colpa delle pressioni della chiesa e di delinquenti come Formigoni, Moratti ecc.., ridurre sempre di piu i propri finanziamenti, mentre quelle paritarie hanno goduto di sempre maggiori fondi.
Le scuole private hanno interesse a distruggere le scuola statale per aumentare i propri “clienti”.
In Inghilterra, dove questo principio è violato, le “faith-school” danno esempio di come possano essere discriminatorie le scuole religiose.
In alcune scuole viene perfino insegnato il creazionismo.
Anche in Italia sono avvenuti diversi episodi discriminatori: i dirigenti di scuole private possono rifiutarsi di accettare un’iscrizione in base a criteri da loro scelti,
cosa impossibile in una scuola pubblica l’unica veramente aperta a tutti.
— Un esempio della pericolosità di una scuola privata e religiosa lo diede proprio papa Ratzinger che invitò le famiglie cattoliche a NON far seguire corsi di educaz. civica e sessuale perche inducono “un’antropologia contraria alla fede e alla retta ragione”.
Date un segno di civiltà (che non avete) e donate l’8×1000 per la ricostruzione delle scuole pubbbliche.
Fatti meno canne e magari riuscirai qualche volta a dire qualcosa di vero e di intelligente……
Provaci…… Ti si aprirà un mondo….
Shiva, per mantenere le scuole statali ci sono già le mie e le tue tasse, che sono molto alte. Non ti bastano? Prenditela con chi gestisce i soldi delle nostre tasse!