
Il Nobel a Obama? Doveva rafforzarlo ma fu un fallimento, ammette l’ex segretario del comitato

«Perfino tra i sostenitori di Obama erano in molti a ritenere il premio un errore. In tal senso il comitato non ha raggiunto il risultato che aveva sperato». Con queste e altre parole dello stesso tenore, secondo l’agenzia Associated Press, un membro della “giuria” norvegese che assegna ogni anno l’ambitissimo Nobel ha rivelato alcune “verità nascoste” sulla procedura che nel 2009 portò a incoronare fra mille polemiche l’allora neo presidente degli Stati Uniti come icona mondiale della pace.
25 ANNI DIETRO LE QUINTE. Le indiscrezioni – merce rara visto il tradizionale riserbo che circonda le decisioni di questi particolarissimi giudici – sono contenute in un libro in uscita in questi giorni (che l’Ap avrebbe avuto la possibilità di sfogliare in anteprima) e appartengono all’autorevole memoria di Geir Lundestad, che è stato fino all’anno scorso, per ben venticinque anni, il segretario non votante del comitato.
LA DECISIONE. In realtà Lundestad aveva già fatto confessioni simili alla stampa norvegese. Nel dicembre dell’anno scorso, infatti, appena entrato in pensione, l’uomo raccontò all’Aftenposten che il Nobel per la pace era stato assegnato a Obama perché era riuscito a diventare il primo presidente nero degli Stati Uniti, e anche perché i membri del comitato erano convinti che Obama condividesse i loro stessi valori riguardo alla diplomazia, ai diritti umani e alle politiche ambientali.
LA DELUSIONE. Il riconoscimento però, ammette col senno di poi Lundestad (che per altro all’epoca aveva approvato la scelta), arrivò troppo presto e non servì a favorire il presidente americano. Il comitato – conferma oggi l’ex segretario all’Ap – «credeva che avrebbe rafforzato Obama, e invece non ebbe questo effetto». Lo stesso Obama, appresa la notizia della scelta da parte della commissione, fu tentato di disertare la premiazione, poi lo staff della Casa Bianca gli fece notare che solo in rarissimi casi i vincitori non si erano presentati a Oslo, e per lo più perché impediti da regimi ostili; così il presidente si decise a volare in Norvegia.
UN PRESIDENTE DI PARTE. Nel libro Lundestad critica anche Thorbjørn Jagland, che oltre a essere segretario generale del Consiglio d’Europa è stato primo ministro della Norvegia, a capo di un governo laburista, e dunque non avrebbe dovuto essere nominato presidente del comitato del Nobel, un organo che rivendica da sempre la propria indipendenza. Jagland nel 2009, appena entrato in carica, era entusiasta dell’idea di premiare Obama per la pace, racconta sempre Lundestad, ma il neo presidente non era granché informato riguardo al passato del suo beniamino. Per esempio, scrive l’Ap citando sempre Lundestad, Jagland «attribuiva a Obama il merito di aver salvato il trattato anti-missili balistici, quando in realtà George W. Bush aveva ritirato gli Stati Uniti dal trattato nel 2002».
Foto Ansa
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9 commenti
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Come DRACULA Presidente dell’AVIS….
I risultati della pace li stiamo apprezzando in medio oriente.
Abbiamo capito che i presidenti USA sono dei manichini a servizio di poteri ricchi. …
Questi ‘poteri ricchi’ sono apolidi, ci sono dentro tutti o quasi: ‘americani’, ‘europei’, ‘arabi’, ‘ebrei’: e gli altri, ultimi o penultimi arrivati, non sono meglio: e condividono gli stessi obiettivi globalisti e dunque, immigrazionisti. Che significa, in concreto, cancellazione dell’identità europea: per le altre, si vedrà, c’è tempo, ma che, entro il 2060, l’Europa debba essere rottamata e sommersa da 259 di immigrati più quelli che sono già qui, è un pun to su cui tutti, anche i ‘poteri poveri’, sono d’accordo.
Be’, io no, non sono d’accordo. Sono dalla parte di ORBAN e dell’UNGHERIA (W MAGYAR NEMZET!), odiati da tutti perché non rinunciano alla sovranità pubblica sulla Banca di Stato e all’identità nazionale fondata sul Cristianesimo, cosa che sta per cadere nel dimenticatoio e in disuso, a momenti, anche a Città del Vaticano.
Comunque, quello di cui si discuteva era il Premio a questo ambiguo, vanesio e pericoloso ometto da parte di un’Accademia che fa il paio con l’O.N.U., santuari del politicamente corretto e del mainstream a livello globale. I fallimenti collezionati in entrambi i casi non li fermeranno.
Ma che ce ne importa? Lotteremo per tutto ciò che amiamo – Dio, Patria, Famiglia – fino alla fine!
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Hai detto bene dal tuo punto di vista se per te questi sono ideali da perseguire ma ammetterai che non è detto che tutti la pensino così e non per questo si meritano tutti questi improperi.
Alla base della convivenza pacifica ci sta il rispetto per chi è diverso da noi, sempre che non prevaricare l’altro.
Dove li ha letti questi improperi? Erano diretti a lei? No, è la prima volta che leggo Arianna Z. Se si riferisce a qualche altro che lei vuole difendere dai miei improperi, mi dica chi è, potendole garantire fin da ora che il genere di improperi a me diretti sono assai peggio di quelli per cui lei si lamenta dei miei. Se non leggerà il genere di, chiamiamoli così, improperi che i nazi-islamici rovesciano su di me e che non auguro finiscano sotto gli occhi di una persona sensibile come lei, sappia che non avrà questa sfortuna perché la Redazione ha provveduto una volta di più a rimuoverli, trattandosi di molto peggio degli improperi che lei mi riprovera senza indicarne neppure uno.
Questa trascuratezza da parte sua nel lanciare accuse così precise sarebbe trascurabile di per sé e nel merito – senza con ciò voler minimamente sottovalutare o mancare di riguardo ai suoi rilievi, Arianna Z.-, se lei, che non prende in considerazione ciò che ho scritto, non interpretasse in modo sbagliato non so quale dei miei post: e in più, non trascurasse di fare sapere quale sarebbe la sua opinione per distinguerla da ‘così’.
Se vorrà essere più precisa, buon per lei. Se, invece, le è bastato dirmi che “non è detto che tutti la pensino così”, cioè, come me, sarà soddisfatta di sapere che non ho mai avuto questa pretesa, ma che non ho rinunciato a quella di sapere quali siano le ragioni per cui io, come tutti, dovremmo accettare con entusiasmo l’idea che come popoli europei dovremmo estingerci e farci da parte per fare posto nell’Ue all’arrivo, al netto di guerre e altre catastrofi, a 250 milioni di immigrati, oltre gli attuali 50 milioni a volersi tenere bassi, da qui al 2060, secondo quanto previsto ovvero programmato dai Poteri Forti sovranazionali e anti-nazionali, per tacer d’altro.
Un Nobel assolutamente gratuito. Meglio ammetterlo tardi che mai.
..e aggiungo un premio nobel razzista in quanto ammettono di averlo dato per il colore della cute non per l’operato di mister Obama!!! Ma vi rendete conto la stupidità ?! Che lotte ha sostenuto per la pace mister Obama o contro le discriminazioni etniche e religiose?! Tanto valeva prendere il primo africano trapiantato ad Oslo e premiarlo, senza dubbio ha incontrato più difficoltà di mister Obama . Lo stesso motivo che ha portato il PD a dare un ministero a lady Kienge ..preparazione da oculista non da politico ma giusto colore, anzi giusta pigmentazione di cute. I genitori adottivi dei bimbi del Congo che ancora attendono l’arrivo dei bimbi, dopo il prezioso intervento di Lady Kienge nella natia patria Congo..li vogliamo ricordare ?! Ringraziano senza dubbio le capacità di abile politico di lady Kienge.
Lo sappiamo che sono dei Buffoni …almeno il silenzio invece no, uno di loro ci scrive pure un libro. Che facce di c..o!!! Obama poi è incommentabile ..ora viene fuori che ha sottostimato l’ISIS per relazioni annacquate di suoi generali, tendenti a sminuire il problema. Ma dove vive, nel paese dei balocchi?! E questi ci dovrebbero difendere ?! Quando inizieremo a pretendere il giusto rispetto ed a mostrare un poco i denti a questa gentaglia da quattro soldi che manipola la realtà a proprio uso e consumo, che si affida a ciarlatani che si sono inventati in più occasioni armi di distruzione di massa inesistenti (Iraq e Siria) e ci hanno fatto sobbarcare spese per missioni di “pace” che hanno distrutto il Medioriente?! hanno abbattuto dittatori quali Saddam e Gheddaffi e ne tollerano e supportano altri come Erdogan, Arabia Saudita e Qatar molto peggio dei dittatori Saddam e Gheddaffi .. Come diceva Totò ..mi faccia il piacere …
Ormai i premi nobel vengono attribuiti solo a personaggi negativi, come obama appunto.