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Su Atlantico quotidiano Enzo Reale scrive: «Gli obiettivi del fondamentalismo islamico non sono negoziabili, per definizione. Al Dar al-Islam, la casa dell’Islam, le terre controllate dai musulmani, si contrappone il Dar al-Harb, la casa della guerra, il mondo non musulmano da convertire (cioè tutti noi). Da convertire con la guerra santa, appunto, un concetto che non ha limite, dal punto di vista territoriale ma anche da quello temporale. Il Jihad, infatti, è potenzialmente infinito, fino alla conversione dell’ultimo infedele, fino a che la Ummah, la nazione dell’Islam, non si imponga sull’intero pianeta. In questa visione totalitaria ed escatologica non c’è spazio per l’accomodamento o la trattativa con il nemico (il non musulmano), al massimo si possono ammettere tregue temporanee, da utilizzare per recuperare le forze e rilanciare la battaglia».
Reale spiega bene quale è la matrice dell’orrenda strage che Hamas ha compiuto il 7 ottobre in Israele, del fanatismo che por...
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