Napolitano «richiama l’attenzione del parlamento sul fine vita». Noi richiamiamo la sua su numeri e casi di eutanasia

Di Redazione
18 Marzo 2014
Il presidente della Repubblica scrive ai radicali. Ecco un po' di articoli di Tempi, con dati e testimonianze sul vero volto della "dolce morte"

Si torna a parlare di fine vita (leggi: eutanasia). Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato un messaggio all’Associazione Luca Coscioni, che ha organizzato una conferenza stampa sul tema. «Ritengo anch’io – scrive Napolitano – che il Parlamento non dovrebbe ignorare il problema delle scelte di fine vita e eludere “un sereno e approfondito confronto di idee” su questa materia. Richiamerò su tale esigenza, anche attraverso la diffusione di questa mia lettera, l’attenzione del Parlamento».
«Drammatici – scrive il capo dello Stato – nella loro obiettiva eloquenza sono d’altronde i dati resi noti da diversi istituti che seguono il fenomeno della condizione estrema di migliaia di malati in Italia. Sento profondamente la drammaticità del travaglio che hanno vissuto altri partecipanti alla conferenza stampa per le disperate vicende di loro cari».
Non è la prima volta che il presidente esprime il proprio favore a leggi che regolamentino il fine vita. In modo clamoroso, come si ricorderà, si rifiutò di firmare il decreto che avrebbe potuto salvare Eluana Englaro.

In questi anni, Tempi si è molto occupato delle leggi che, negli altri paesi, hanno introdotto la “dolce morte”. Di seguito ve ne forniamo alcuni, tra i più significativi.

Scordatevi l’eutanasia ai bambini. In Belgio già si invoca «l’eutanasia senza richiesta» (avete capito bene)
Jean-Louis Vincent, ex presidente della Società belga di terapia intensiva, invoca di «andare oltre» e permettere la dolce morte «senza che il paziente debba firmare documenti»

I dati sull’eutanasia in Svizzera ci dicono che il vero problema non è la malattia, ma la solitudine
Sono i risultati di uno studio condotto dall’Università di Berna che ha analizzato 1.301 casi in Svizzera tra il 2003 e il 2008 forniti da tre organizzazioni che sostengono il “diritto a morire”

Eutanasia. I sottili distinguo dei medici francesi: «Noi non uccidiamo i malati, li aiutiamo a morire»
La partita per la legalizzazione della dolce morte in Francia si gioca tutta intorno alla incomprensibile differenza tra “eutanasia” e “sedazione terminale”. Un trucco linguistico che «non cambia il risultato concreto»

Olanda, il “padre” dell’eutanasia accusa: «La legge sta deragliando, non mi sento più a mio agio»
Chabot è un grande sostenitore della “buona morte” e ne ha permesso la legalizzazione in Olanda ma davanti all’uccisione di persone con problemi mentali da parte di medici sconosciuti si è dissociato

«L’eutanasia per i bambini accelera solo l’auto-genocidio dell’Europa. E non è un diritto: è la fine del diritto»
Intervista al cardinale Sgreccia, ex presidente della Pontificia accademia per la vita, sulla legge in via di approvazione in Belgio. «La dolce morte serve ad alleviare non le sofferenze di chi sta male, ma il peso di chi sta bene»

Papa Francesco e il no della Chiesa all’eutanasia: «La vita umana conserva sempre il suo valore agli occhi di Dio»
Valore e cura degli anziani malati a tema della conferenza del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari. I partecipanti ricevuti in udienza dal Pontefice

Lucien Israel: «Scaricare il malato è eutanasia»
Intervista al grande luminare francese dell’oncologia. Ecco come un agnostico smonta la truffa della dolce morte e del testamento biologico

Scapagnini. Quando ci raccontò la sua conversione dopo un anno «da Eluana Englaro»
L’ex sindaco di Catania, nel 2011, dopo mesi di coma irreversibile, si risvegliò e iniziò una battaglia contro l’introduzione dell’eutanasia in Italia.

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7 commenti

  1. Cisco

    “un sereno e approfondito confronto di idee”? Presidente ma dove cavolo vive?!

  2. filomena

    Correttezza vorrebbe che accanto alla serie di articoli proposti se affiancassero altri di orientamento opposto. Solo così il lettore potrebbe farsi una opinione equilibrata, scopo dell’informazione.
    Detto ciò, l’argomento si presta facilmente a strumentalizzazioni. Dire che si è a favore della regolamentazione del fine vita non significa dare il potere a chicchessia di decidere per la vita o la morte degli altri, ma dare ad ognuno di noi inderogabilmente la possibilità di decidere come morire. Il dubbio che vi possa essere un abuso della norma nasce nel caso in cui la persona non sia in grado di esprimersi e non abbia espresso neppure in passato la sua volontà. In questo senso è chiaro che vanno posti dei limiti inderogabili, ma quando c’è la volontà precisa della persona io credo che bisogna rispettarla. Ognuno dovrebbe essere padrone della propria vita.
    Per anticipare poi la risposta alle critiche che qualcuno fará sottolineò che questo ragionamento non ha nulla a che vedere con l’eugenetica o il razzismo ma solo con il rispetto delle persone e con la loro autodeterminazione.

    1. giovanna

      Certo, cara Filomena, che come esordio potevi trovare qualcosa di più intelligente: che cappero vuol dire “correttezza “? E’ ovvio e stra-ovvio che in questi bellissimi articoli citati ci sia una proposta diversa rispetto alla posizione mortifera di Napolitano, (che si è rivolto all’associazione Coscioni, il peggio del peggio , spingerebbero un aspirante suicida dal balcone invece di tendergli la mano, non prima di averlo strumentalizzato in tutti i modi ), tra l’altro articoli che denunciano la deriva della paratica dell’eutanasia, roba da brivido, se uno ha un cuore e anche l’apertura mentale di leggere qualcosa oltre il titolo.
      (Ora non mi rivolgo a te e ai tuoi interventi ciclostilati in copia, sembra di parlare con un robot programmato a cottimo) ,ma occorre resistere a questo appiattimento che ci vogliono propinare sulla visone della vita e della morte, essere orgogliosi di sostenere la vita umana dal primo momento fino all’ultimo, differenziarci in tutti i modi dalle ideologie di morte, accogliendo il piccolo, il povero, l’abbandonato, l’anziano, il malato. Voglio guardare con sguardo umano ogni persona debole al mondo, come voglio essere guardata io, con amore, con accoglienza, non con menefreghismo al cubo.

      1. filomena

        Guarda che la prima ad essere appiattita sul pensiero conservatore e clericale sei tu che non fai altro che parlare di posizioni mortifere e di criminali. Rispettare i desideri delle persone quando riguardano unicamente la loro vita è un segnale positivo e questo vale anche per quanto riguarda l’accoglimento delle persone che hanno bisogno di aiuto.
        Non possiamo però decidere noi se una persona vuole o no farsi aiutare, possiamo solo metterci a disposizione di chi vuole il nostro aiuto.

    2. Franco

      “Ognuno dovrebbe essere padrone della propria vita.”
      Sei sicura, cara Filomena, che sei padrona della tua vita?
      Te la sei data da sola? Continui a dartela da sola ogni istante? Puoi aggiungere un solo secondo alla tua vita? Puoi impedire che ti venga un colpo all’improvviso?
      Ma forse non è più ragionevole prendere coscienza che la vita ti è stata donata? E ti viene continuamente donata, fino a quando chi te l’ha donata ritiene di conservartela?
      E’ un ritornello vecchio il tuo. Ricordi? L’utero è mio e lo gestisco io. Tanto da arrogarmi il diritto di uccidere un innocente, di cui mi credo padrone.
      Non è così che funziona, cara Filomena. Pensaci. E ama la vita.
      Un saluto cordiale.
      Franco

  3. leo aletti

    “ma quella via su cui ci pose il ciel, correrla intera convien, qual ch’ella sia, fino all’estremo. A. Manzoni, Adelchi, Atto IV, vv 103-105
    Basta parlare di eutanasia , leggi sul fine vita , dichiarazioni anticipate di trattamento ecc. !!!

  4. francesco taddei

    si sta estinguendo?

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