Milano è ferma e con Ambrosoli in Regione si fermerà anche la Lombardia

Di Matteo Rigamonti
08 Febbraio 2013
Maurizio Lupi apre la campagna elettorale del Pdl a Milano: «Il modello Pisapia ha fallito, i suoi risultati sotto gli occhi di tutti. Con noi famiglia, impresa e persona al centro».

Milano è «ferma». E la Regione Lombardia, che era la «locomotiva d’Italia», ora, invece, annaspa e rischia di diventare l’«ultimo vagone del treno». Così Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera e capolista del Pdl nel collegio Lombardia 1, alla prima delle conferenze che il suo partito terrà da qui al giorno del voto, il 24 e 25 febbraio, nel capoluogo lombardo. «La partita in Lombardia – ha detto oggi Lupi nella sede milanese del partito – assume un duplice significato, se si considera che è la regione dove si è declinata in questi anni di governo Formigoni la proposta politica del Pdl e l’importanza assunta in relazione al voto per il Senato».

AMBROSOLI = PISAPIA. «Il modello Pisapia a Milano ha fallito – esordisce Lupi – e la candidatura di Ambrosli ne ripete i contenuti», che sono l’esatto opposto delle proposte del Pdl sia per la nazione sia per la regione: «Il Pdl non aumenterà mai la pressione fiscale, ma vuole liberare risorse per il bene dei cittadini». «A Milano – continua Lupi –  i risultati di due anni di giunta Pisapia sono sotto gli occhi di tutti: le aliquote Imu sono state portate al livello massimo: quella sulla prima casa è pari al 4 per mille, ma quella sulla seconda e altri immobili è stata portata al 10,6 per cento; segno che l’unico obiettivo della giunta è quello di voler fare cassa» sulla pelle dei residenti, a danno delle famiglie. L’Expo, invece, «da opportunità appare sempre più come una sciagura da evitare». Mentre il Pdl «con Maroni in Lombardia e a livello nazionale vuole rimettere al centro dell’attenzione i temi di famiglia, impresa e persona».

AI MINIMI STORICI. «L’immagine della città è ai minimi storici – gli fa eco Alan Rizzi, coordinatore del Pdl nella città di Milano –. Prendiamo il caso Sea, per esempio: gli investitori istituzionali hanno rinunciato a investire in città perché non credono più in Pisapia. Per non parlare, poi, della situazione Expo: noi avevamo proposto la realizzazione a costo zero di un impianto sportivo di 5 mila metri quadrati nell’area dove sorgerà Expo, ma l’idea non è nemmeno stata presa in considerazione dal sindaco». Quanto alla sanità, «Ambrosoli ha dichiarato di voler smantellare il modello della sanità lombarda: un modello la cui efficienza e i cui risultati sono apprezzati da tutti» ha aggiunto Luigi Casero, deputato Pdl e anche lui candidato nel collegio Lombardia 1. «Noi, invece, vogliamo esportare il modello Lombardia in Italia, portando il buono scuola a livello nazionale, dando un voucher alle famiglie in modo che possano decidere liberamente la scuola dove iscrivere i loro figli».

IL REGISTRO E IL BONUS BEBE’. Come se non bastasse, «a Milano, il tasso di natalità è pari all’1,46 per cento (stranieri compresi) – continua Carlo Masseroli, capogruppo pidiellino al comune – sono 30 mila i nuclei familiari con bambini sotto i sei anni, 73 mila i bambini sotto i sei anni e 163 mila gli anziani over 65 residenti; il costo della vita, poi, è così alto che chi non riesce a sopravvivere decide di abbandonare la città per stabilirsi nei comuni in provincia. Noi vogliamo creare le condizioni per rendere la città nuovamente abitabile». E il sindaco Pisapia, in tutto questo, cos’ha fatto per la famiglia? «Nulla, anzi, una cosa l’ha fatta: il registro delle unioni civili che, però, famiglie non sono. Mentre una delle prime decisioni della sua giunta è stata quella di abolire il bonus bebè da noi voluto, l’antesignano di quello poi è stato portato in regione». «Se io dovessi un giorno fare il sindaco di Milano, proporrei la gratuità totale dei servizi per le famiglie con figli sotto i sei anni; una misura che avrebbe un costo di 160 milioni (su un bilancio di 2,6 miliardi) ma che si potrebbe realizzare».

ALBERTINI HA FALLITO. Incalzato dai giornalisti presenti, Lupi parla anche di Gabriele Albertini, candidato presidente per la lista del premier Monti in Lombardia, ma anche capolista al Senato: «Le dichiarazioni della capolista alla Camera in Lombardia 1 per la lista Monti, Ilaria Borletti Buitoni che ha detto che non voterà Albertini per far vincere Ambrosoli (“un’ipotesi utile”, ha detto) certificano il suo fallimento politico. Per dignità politica, pertanto (quella umana è fuori discussione), Albertini dovrebbe prenderne atto e non buttare il 2, 3, 4 per cento di voti che porta». Cioè? «Se desistenza deve essere, almeno si ricordi da dove viene, il Pdl, che l’ha fatto eleggere al Parlamento europeo. Il Pdl non ha mai anteposto l’interesse personale politico al bene dei cittadini».

@rigaz1

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6 commenti

  1. giovanni

    ” Milano é ferma e la Lombardia arranca ” Caro Lupi, CHI ha governato la Regione negli ultimi 18 anni ? E il Comune fino all’atro ieri ?
    Mi faccia il piacere … Ma il Giuss non ti ha insegnato, se non a non dire balle,almeno ad arrossire quando le dici?

  2. Enrico

    Qualcuno deve conservarsi un po’ di bile per il dopo elezioni, nel caso Ambrosoli tornasse a fare il miele.

    1. Giovanna

      Anche tu, Enrico, allora vedi queste facce verdi ? 🙂

  3. pse

    Una serie di menogne via l’altra.
    La giunta di forzaleghista (in cui i politici ciellini avevano ampia voce in capitolo) ha portato Milano sull’orlo del collasso finaziario(dato certificato, peraltro dai revisori dei conti scelti dalla Moratti, prima ancora che dalla nuova amministrazione). Le tasse di ora sono il risultato delle politiche di allora .
    Ambrosoli non vuole smantellare la sanità lombarda: vuole smantellare il sistema di corruzione che il magnifico modello del celeste non ha saputo o voluto cacciare.
    Il tasso di natalità di Milano non è variato con il cambio di giunta.
    Sia Ambrosoli che Pisapia non hanno fatto nulla per bloccare o eliminare l’EXPO (in cui qualche cosa si è mossa proprio dopo l’arrivo di Pisapia, prima Formigoni, Moratti e Potestà erano troppo presi a litigare tra loro).

  4. luigi lupo

    Lupi, quello che ha votato che Ruby era la nipote di Mubarak, ci viene a parlare di famiglia. Incoerente e faccia tosta. Evito di commentare le cavolate che ha detto e mi limito a ricordargli che se Albertini non sarà governatore della Lombardia dovrà ringraziare in prima persona il prossimo senatore Formigoni che prima lo voleva a tutti i costi ma poi, di fronte ad una poltrona di senatore, lo ha abbandonato. Tanti anni fa una persona ha tradito per trenta denari, Formigoni che ha fatto voto di povertà, si è accontentato di una poltrona.

  5. Bruno

    “Il Pdl non ha mai anteposto l’interesse personale politico al bene dei cittadini”
    è una battuta?

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