Liguori: Con Tgcom24 è arrivata la piattaforma mediatica all news

Di Roberto Regina
29 Novembre 2011
Paolo Liguori racconta a Radio Tempi come è nato TGcom24 «Siamo riusciti a realizzare una piattaforma giornalistica mediatica completa su cui puntiamo molto e di cui andiamo estremamente fieri»

«Con Tgcom24 siamo riusciti a realizzare una piattaforma giornalistica mediatica completa su cui puntiamo molto e di cui andiamo estremamente fieri».
Un Paolo Liguori entusiasta ha parlato stamattina a Radio Tempi della neonata Tgcom24, spiegando che «dopo due anni di lavoro TgCom e l’agenzia Newsmediaset si sono fusi in TGcom24, un canale e un progetto editoriale in sinergia tra di loro». «Il direttore del canale è Mario Giordano, da cui dipende l’ossatura portante del progetto. Poi c’è un progetto editoriale che và a declinare i contenuti su tutti gli altri mezzi di cui io sono il direttore editoriale».

Sul canale 51 di Mediaset c’è la televisione in diretta all news, con programmazione no stop in diretta dalle sei del mattino fino all’una di notte. Fin qui nulla di nuovo, può sembrare simile come Skytg24. «Il punto è che però questa tv è anche declinata sul sito internet Tgcom24, sarà quindi possibile guardare per la prima volta dal sito la televisione in modo totalmente gratuito. Una barra rossa posta in evidenza in alto poi si aggiorna ogni 5 minuti per assicurare la tempestività e la freschezza della notizia.
Inoltre i contenuti della piattaforma Tgcom24, programmazione televisiva inclusa, saranno declinati anche su tutti i devices (smartphone, tablet, Iphone ecc), semplicemente scaricando l’applicazione gratuita tgcom24».

C’è poi un’idea sul nuovo ruolo che il giornalista contemporaneo deve interpretare.
«La sfida del giornalista oggi è quella di saper produrre informazione in modo interattivo, e non più solo raccogliere informazioni come faceva in precedenza.
Su tutti gli smartphone le applicazioni e anche sul sito diamo la possibilità agli utenti di mandarci commenti opinioni, e soprattutto video di notizie interessanti. C’è quindi un rapporto sinergico con le persone, noi produciamo informazione e la gente partecipa al processo di produzione dell’informazione. Sono convinto che questo sia il futuro».

Ascolta l’intervista integrale a Paolo Liguori

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