Nel chiederci cosa può garantire all’individuo del nostro millennio uno spazio per la sua originalità di giudizio sulle cose, abbiamo individuato delle realtà intermedie, a lui vicine, che rompono il flusso coercitivo, i dictat della informazione verticale, invasiva. Come convive questo con la cultura della “disintermediazione”? Occorre ricordare che, se il mondo-internet, il mondo-social, ha sicuramente rivoluzionato il nostro quotidiano, è anche vero che, dal punto di vista dell’“effetto percepito”, stiamo vivendo una situazione simile a quella accaduta circa un secolo fa, il secolo della nascita clamorosa e disorientante delle “comunicazioni di massa”: allora, studiosi stupefatti e intimoriti dal nuovo (quarto) potere entrato violentemente nella scena del mondo, avevano creato teorie terrificanti che vedevano nei nuovi strumenti di comunicazione la capacità di “inoculare” (Hypodermic Needle Theory) qualsia idea nella testa degli uomini-ma...
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