
La preghiera del mattino (2011-2017)
Il Faraone dei sacchi a pelo a scuola
Tratto dal blog di Giorgio Israel – Il nuovo sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone entra nel dibattito sulle occupazioni scolastiche e lo fa senza mezzi termini. Non nasconde quanto gli piacciano le occupazioni e quanto detesti i «ragazzi seduti e la cattedra di fronte». Fosse per lui istituzionalizzerebbe le occupazioni ma ciò rischierebbe di svilirne il valore. Eleva un peana alle dormite in sacchi a pelo nelle aule che finalmente diventavano calde e umane e vedevano il consumarsi di amori e incontri con l’anima gemella. Concede – bontà sua – che scuola è didattica e studio ma, ha ricavato dalle sue esperienze di occupante la convinzione che le occupazioni sono una palestra del far politica e aggiunge che tanti hanno scoperto la politica e la passione civile in quelle esperienze, che tanti sono diventati leader di un’azienda dopo essere stati leader di un’occupazione studentesca. Insomma, è anche in quelle fucine che «si seleziona la classe dirigente».
Che dire? Ha ragione. Ha perfettamente ragione, almeno sul piano storico. E ciò è ancor più chiaro a chi ha più anni di lui e conosce il lunghissimo percorso che ci ha condotto dalle mitologie sessantottine a queste pratiche che si ripropongono in modo estenuante, sostenute da chi ancora è legato a quelle mitologie e le ha accuratamente trasmesse a figli e nipoti. Ha ragione perché è proprio vero che in quelle pratiche si sono create complicità e, in certi casi, autentiche congreghe che hanno continuato a frequentarsi per anni. Perché sono stati (e sono) in tanti ad apprendere come si diventa leader dopo aver fatto l’esperienza di capetto di un’occupazione, ad apprendere come si ottiene un facile avanzamento intimidendo i superiori e a spese dei “fessi”. Insomma, Faraone ha ragione perché questa è stata (ed è) una modalità di formazione di una parte (fortunatamente non tutta!) della classe dirigente di questo paese. Ed è qui che risiede la spiegazione del pozzo senza fondo in cui precipitiamo, la spiacevole sensazione di un paese diviso in due, di cui una parte ancora resiste ancorata a principi di rigore, di merito, all’idea che è giusto andar avanti soltanto se ci si impegna e si acquisiscono le competenze necessarie; e l’altra che ha imparato come far fuori i “fessi”, arrivare rapidamente in alto, intimidire qualsiasi principio d’autorità, a partire da quelli basati sulla competenza e sul merito.
Il sottosegretario Faraone può legittimamente difendere l’idea di una scuola aperta, in cui esista un dialogo profondo tra insegnanti e studenti, ma non può farci bere la favola che il fondamento della struttura dell’istruzione – ovvero l’esistenza di chi sa e di chi apprende – possa essere sostituito dall’autogestione programmata. Dice di aver partecipato alle occupazioni e di ricordarle come «esperienze di grande partecipazione democratica». Ma gli sfuggono due punti cruciali. Il primo è che anche la partecipazione democratica ha senso se si svolge entro regole estremamente rigorose, che rispettino i diritti di tutti. È quindi grave, molto grave che, in un momento in cui sono all’ordine del giorno le illegalità commesse durante le occupazioni, gli ingentissimi danni materiali e i furti che gettano allo stremo un’istituzione già senza fiato in un paese che ha sempre meno risorse per porre rimedio a questi danni, in cui l’autorità degli insegnanti e dei dirigenti scolastici è spesso sbeffeggiata e derisa, uno dei massimi responsabili della politica dell’istruzione non solo non condanni questi fatti ma non ne faccia neppure menzione, producendosi invece in una arringa in difesa delle occupazioni. Perché non basta dire teoricamente che le violenze non sono accettabili. Le violenze e le devastazioni sono avvenute e sono in corso e su questi fatti assai concreti occorre prendere posizione. Forse il sottosegretario Faraone non sa in quale sconforto hanno gettato le sue parole migliaia di insegnanti che tentano ogni giorno (eroicamente, è il caso di dirlo) di tenere in piedi la baracca e domani rischiano di essere presi in giro come antiquati professor Aristogitone da capi e capetti di occupazioni senza capo né coda e dai peggiori tra i loro colleghi, quelli che vogliono evitare grane. Il sottosegretario non ha percepito che qui è in gioco una grande questione nazionale, che riguarda il tema della legalità, della coscienza di cittadino, del senso del dovere, del rispetto delle istituzioni, incluse le sue strutture materiali pagate con le tasse di tutti i cittadini, che è inutile difendere con retorici corsi alla cittadinanza e poi distruggere con l’altra mano.
Quanto poi all’auspicata sostituzione della didattica dei «ragazzi seduti e la cattedra di fronte» con l’autogestione programmata, va detto chiaro e tondo che non c’è bisogno di arrivare alle tesi di Gramsci – secondo cui per abituarsi a studiare occorre imparare a soffrire fisicamente, restando ore e ore inchiodati alla sedia – per sapere che qualsiasi conoscenza o competenza si acquisisce soltanto con l’applicazione, col metodo, col seguire un percorso ben preciso, definito da anni (diciamo pure da secoli) di esperienze culturali e didattiche e di cui il professore deve essere la guida (beninteso secondo principi di rigore anch’essi da verificare). Faraone non è stato l’unico a partecipare ad autogestioni programmate, ma evidentemente ha preferito occuparsi dei sacchi a pelo. Altrimenti, avrebbe capito che anche quando gli occupanti chiedono, con le migliori intenzioni, a esterni di venire a fare seminari e lezioni, tutto finisce in una gigantesca buffonata, se non esistono regole, e accade che, mentre dieci studenti escono altri dieci entrano, in qualsiasi momento dell’incontro, e ogni tentativo di instaurare un dialogo sensato è difficile con chi è entrato mezz’ora dopo, e impossibile con chi è uscito. Figuriamoci poi quando lo studio autogestito è totalmente in mano a un gruppetto di studenti che non sanno neppure di cosa si parli, o se ne hanno, si tratta di idee abborracciate e senza alcuna verifica con un competente. Non solo per apprendere un teorema di matematica, un capitolo di storia, una legge di fisica o il pensiero di un filosofo occorre precisione, basi certe su cui costruire, un metodo che non esce dalla testa da solo e deve pazientemente essere appreso; ma anche per fare qualsiasi mestiere, dall’elettronica, all’idraulica alla panetteria.
A ben vedere i due punti che abbiamo sottolineato non sono una cosa diversa. Perché entrambi riguardano la necessaria, indispensabile figura di insegnanti competenti e appassionati della loro professione. Invece qui salta fuori il dramma profondo di questo paese: e cioè che mentre si parla e straparla di merito non soltanto non si fa nulla per affermarlo, che mentre si parla e straparla di valutare gli insegnanti si proclama l’inutilità della loro funzione, e si insinua che la cattedra va abbattuta e la classe dirigente del paese va formata con l’autogestione programmata. E invece di dire che finora la colpa più grave è stata formare una parte della classe dirigente in questo modo (distruggendo la coscienza della legalità e del merito), si fa capire che questa deve diventare la modalità prediletta nel futuro. Se siamo a questo punto, l’accelerazione verso lo sfascio è garantita.
(Il Mattino, 2 dicembre 2014)
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16 commenti
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massì, la prima scopata non si scorda mai. per quanto riguarda alfano non vorrei mai e poi mai rivederlo in qualsiasi modo nel futuro blocco alternativo a renzi e al pd. con buona pace di giovanna.
Caro Beppe, per te vale quello che ho scritto a Raider: non sono nessuno, sono una semplice lettrice, nemmeno tanto informata sulla politica, ma mi pare controproducente prendersela con uno dei pochi, dei pochissimi, che ha le idee chiare su cosa sia una famiglia ecc ecc.
L’eccessiva personalizzazione non porta da nessuna parte.
Vi ricordate quelli lassù su facebook , berlusconiani di ferro, che pur di difendere Berlusconi davano addosso pesantemente a qualunque politico vicino a lui osava contraddirlo ? E tradi tore di qua, e tradi tore di là !
E come è finita ? Con la foto con Luxuria ! Da parte mia ho votato Berlusconi e non me ne pento, ma non l’ho votato perché era un eroe nazionale, ma perché in quel momento era quello più vicino ai miei ideali.
Anche merito suo, il brodo dei matrimoni gay si è allungato un po’ .
Ora pare aver cambiato idea e io non lo voterei più: ecché, me lo sono sposato ??
Ho risposto a Giovanna, gradirei leggesse la mia risposta, molte grazie.
Mi dispiace che il mio post non sia fatto passare, perchè io non vorrei fosse fatta passare a Giovanna un’insolenza che non pemetto a nessun altro.
Pazienza, provo a riscrivere il post che non è passato, sperando che questo non faccia la stessa fine:
Cara Giovanna,
il modo in cui lei manifesta la stima per me lascia pensare che non stimi se stessa così modestamente come lei pensa. Io, senza curarmi di stimare me stesso al giusto e perciò, senza pretendere di venire a dire come comportarsi a chicchessia, posso garantirle, al netto da stime e autostime, che, al suo posto, mi sarei scusato con Raider, che, sì, è vero, ha attaccato, come a chiunque è consentito, un Ministro degli Interni che lei ha ritenuto di difendere dalle ironie di Raider. Questi ha avuto la cortesia di ricordarle a cosa fosse dovuto il suo scherno anti-ministeriale, che lei ha sommariamente liquidato in modo offensivo e senza spiegarne il motivo né prendere in considerazioni quanto Raider ha avuto modo di ribadire a propria giustificazione, per quanto non fosse tenuto a farlo, visto che lei non ha aspettato di sentire le sue ragioni per dare la stura a ciò che lei ha permesso le esplodesse così liberatoriamente.
Non entro nel merito di un discorso che mi sembra poco centrato – le mie contestazioni a Alfano sono sbagliate perché a contestarlo sono anche gli attivisti LGBT? E io che c’entro con costoro? L’arroganza violenta di questi facinorosi e il cinismo vile dei sindaci e l’ipocrisia dell’Ue avrebbero meritato ben altro Ministro: e dirlo sembra, alla fine, non costituisca reato, è un giudizio politico, non fisiognomico: che sia così lo riconosce lei stessa, in ultimo, concedendomi benevolmente di potere pensare di Alfano quello che ritengo opportuno.
Il modo in cui pongo certe questioni, su cui lei ha da ridire, è, se non altro, perfettamente coerente con quello che, sbagliando o meno, penso della inadeguatezza politica e personale di Alfie “Bugs Bunny”, un simpatico coniglietto che si presta al gioco delle parti col cinismo dei sindaci e con l’ipocrisia dell’Ue: e l’arroganza dei militanti LGBT, rispetto a cui nulla di concreto ha fatto per difendere le Sentinelle In Piedi, può delegarla ai suoi difensori d’ufficio.
Detto che io mi limito a rintuzzare accuse che mi sembrano, allo stato, campate in aria e che, quindi, non la sto attaccando, Giovanna, non essendoci abituato e semmai – mi scusi se glielo ricordo -, avendola difesa in qualche occasione, ho dovuto constatare di essere oggetto di attacchi quasi più frequentemente da “fuoco amico”, cui non fa velo la eventuale stima asserita nei miei confronti, che da parte di gente con cui polemizzo per inconciliabilità di opinioni. La mia reazione si spiega anche così e a questo punto, non chiederò neppure a lei di spiegarmi la sua, visto che ritiene di non avere nulla di cui scusarsi. Non so se sia questioni di orgoglio, ma io, proprio per orgoglio, non ho problemi a riconoscere quando ho torto e non ho mai esitato a presentare le mie scuse quando non potevo valermi di sufficienti ragioni. Come vede, la nozione di stima e di orgoglio varia dall’uno all’altro: ma la correttezza non dovrebbe essere soggetta alle volubilità di carattere e di umore. Su questo, almeno, spero che ci troveremo d’accordo.
Dai, Raider, non ti prendere così sul serio !
Volevo solo dire che questo atteggiamento così critico verso Alfano, mi sembra controproducente per quello in cui tu stesso credi.
E che gli epiteti che prendono spunto dall’aspetto fisico mi sembrano infantili. Diciamo scuola media, vabbè ?
E che avrò detto mai ??
Non la facciamo più lunga del necessario.
O mi vuoi sfidare a duello ? Semmai ti mando mio marito ! 🙂
( Ti sei così arrabbiato che non mi risponderai : ma quanti anni hai ? Te lo chiedo, perché quando uno reagisce in modo così sproporzionato immagino sia molto giovane!
Però è vero che mi hai difeso, e questo è più da persona d’età matura ! )
Lasciamo perdere. Non mi sono mai dovuto difendere dalle donne: anche se qualche discussione con donne di Sinistra – sempre mille volte meglio o mille volte peggio degli uomini di Sinistra – ne ho avute, anche molto appassionanti. Con quelle della mia stessa parte “politica”, mai.
Lo spirito non ha età. Né ne ha la correttezza. E’ un modo strano di ragionare, quello per categorie anagrafiche; quanti hanno posto a me problemi di età, qui, erano persone cui non le piacerebbe somigliare, penso. Tanto più strano perchè io evito sempre di personalizzare e quando esprimo giudizi sulle persone non faccio mai questioni di carattere, di sesso, di età, di esperienze passate felici o meno, ma, al contrario, solo per caratterizzare, quasi per personalizzare idee espresse da gente di cui nulla so e poco m’importa, perlomeno, a distanza di display. Se, per es., uno, anzi, tre vengono su “Tempi.ti” per mistificare e spacciare teorie paranoiche, mostrando la tendenza a qualficare il prossimo in modo inutilmente offensivo e con un tono di superiorità, del resto, piuttosto vulnerabile, li qualifico come mistificatori e paranoici, quale che sia la loro cartella clinica. Dopodiché, averne contro tre, da una parte e dieci o venti che mi vengono contro dalla mia, pazienza.
Alfano è una nullità: se io ne dò una caratterizzazione fumettistica, è perché corrisponde non certo all’immagine esteriore di Alfie, ma al “Bugs Bunny” che è in lui, al personaggio da fumetti, al bamboccione ben vissuto, al guappo di carta o “malandrin’ i fudda”, diciamo in Sicilia, che Alfano si è dimostrato a ripoetizione, a valanga. Da terza media è Alfano: si può essere d’accordo o no, ma lei, prima di capire, non apprezza e reagisce offendendo me sul piano personale. C’è una sproporzione evidente e non da parte mia. E finiamola qui, anche se non finisce bene.
Raider, mi scusi, io continuavo a scherzare, non avendo la minima intenzione di offenderla, ma vedo che lei la prende proprio maledettamente sul serio.
La prossima volta che nomina Alfano e lo copre di improperi mi sto zitta, va bene ?
Se la Redazione volesse fare passare i mie due post, uno, tutto per Giovanna, l’altro, solo per Alfano, gliene sarei davvero grato.
Faraone dice di ricordare le occupazioni come esperienze di grande partecipazione democratica….sarà…io di questa “partecipazione democratica” ricordo, negli anni settanta, ragazzi col manganello che cercavano di impedirmi di entrare in classe per partecipare alle lezioni dell’istituto di scuola media superiore che frequentavo….(solo per la cronaca: non ci sono mai riusciti)
Mi si permetta una digressione campanilistica: Alfano e Faraone, il peggio del governo e dei rispettivi partiti, sono siciliani come me. Potrei fregarmene, ma la cosa mi dà molto fastidio. Alfano ha l’aria del secchione di di, più che altro, millantata bravura: Faraone, dell’autentico ciucio cui studiare è servito per imparare a portare gli occhiali. E sono finiti in alto. Penso a Renzi che ce li ha messi, alla Boldrini che ha visto quasi tutti d’accordo: tutto diventa plausibile, così. Ma questi due… Poi, dice, i leghisti…
Scusa, Raider, cerca di andare un po’ al di là della fero ce antipatia che hai nei confronti di Alfano: non mi è mai parso che tu dessi dei giudizi sul merito, ma solo commenti piuttosto infantili, come questo, un po’ alla Grillo, sul suo aspetto fisico o simili. A mio parere, non ci possiamo permettere un simile atteggiamento, intendo se ci teniamo davvero a ciò in cui crediamo.
Non vorrei nemmeno risponderti sullo stesso piano, dire che a me Alfano sta simpatico ( diciamo che è un aspetto che in un politico mi interessa meno di zero ) ma voglio dire che i suoi discorsi che ho sentito in questi anni sui temi che a me interessano, filano, eccome se filano.
Di sicuro più dei discorsi leghisti.
Magari ne riparliamo sotto un articolo in cui questo discorso c’entri qualcosa, per non rischiare di parlare a vanvera.
Cara Giovanna, mi dispiace che tu capisca – per una volta e purtroppo, capita con me – fischi per fiaschi. Ho sempre motivato i miei giudizi su Alfano in modo piuttosto circostanziato, ti saranno sfuggiti e non ho avuto la fortuna che tu li avessi sott’occhio e così, pago questa sfortuna con l’accusa di infantilismo, per cui non hai perso tempo.
Viceversa, credo di essere stato piuttosto puntuto nel rilevare l’inconsistenza politica e personale di Alfano, per cui basta dire
che fine hanno fatto le sue circolari sulle trascrizioni dei sindaci dei matrimoni gay celebrari all’estero;
non si è preoccupato di farsi spiegare dai Prefetti quanto è avvenuto in alcune piazze alle Sentinelle In Piedi, regolarmente autorizzate a manifestare e poi, scortate da polizia e carabinieri fra ali di facinorosi, nessuno dei quali è stato denunciato, come non lo è stato nessuno dei responsabili di gruppi organizzati che hanno impedito lo svolgimento di manifestazioni in regola con leggi e i diritti dei cittadini;
che all’interrogazione di un parlamentare NCD ha fatto rispondere un sottosegretario, che ha riferito come, in pratica, non fosse avvenuto nulla di cui il Ministro o un Prefetto dovessero rispondere;
che ha creduto o fatto finta di credere alla farsa eurocratica su Mare Nostrum, che non è finita, come promesso e come da accordi con l’Ue; e quindi, su Triton, che, in pratica, non è neppure iniziata, né si sa come sarà gestita, né chi ne farà parte, né per fare che e chi dovrà dare farsi carico degòli immigrati.
Risparmio le polemiche sulla Shalabayeva, l’inerzia di fronte a problemi di ordine pubblco e sicurezza, ma non solo, come le case occupate dagli immigrati abusivi, affrontate per l’incalzare della cronaca e a opera, tardiva e lacunosa, di sindaci, prefetti e questori, il modo così soft, da opposione di sua maestà – a dir poco – di affrontare le questioni relative a gender, nozze gay e ddl Scalfar8. Alfano ha perduto molte buone occasioni per dimettersi, assumendosi rssponsabilità solo sue o denunciando responsabilità che l’Ue non vuole assumersi di fronte al problema epocale dell’immigrazione.
Credo ce ne sia abbastanza per giustificare un’ironia sul conto di Alfano – per tacere di Faraone – che, pertanto, mi sembra giustificata e meno puerile di quanto tu lamenti con un piglio decisionista fuori luogo. Luogo che sarebbe un’altra occasione, se mi farai sapere quale, in cui toccherebbe a qualcuno che non sei tu parlare in modo meno leggero di quanto accusi me. Se il piano su cui vuoi, ma non ora, dare risposte che non pensavo di avere sollecitato e aspettarti risposte che non so se sarò in grado di darti è quello della polemica spicciola Lega-NCD, non era questo che intendevo, coe ti renderai conto se rileggi bene il mio post qui sopra e ammesso che pensavi di intervenire su questo e non su altri miei post, in cui, effettivamente, è chiaro che i discorsi di Alfano li lascio filare a altri.
Ripeto che mi dispiace per te, soprattuto se penso che la tua reaziione, inattesa e non del tutto congrua, è per difendere Alfano (a questo punto, qualche altro prenda a cuore Faraone, per favore: non la faccia che ha, ma quella che gli ci vuole per nobilitare la valenza didattica dell’occupazione e devastazione delle scuole) da un’ironia e un’antipatia che ci può stare, specie se penso che nel proteggere il Ministro degli Interni ci hai messo una risolutezza che non mi pare Alfie “Bugs Bunny” abbia dimostrato nel difendere i diritti delle Sentinelle In Piedi.
Caro Raider, ne riparleremo quando saremo in argomento, non riesco a commentare su atti precisi che non conosco bene: come ho già detto, i discorsi di Alfano che ho sentito o letto mi sono sempre sembrati molto interessanti, con una posizione umana molto interessante e a me vicina, e riguardo alle sentinelle in piedi è stato aspramente contestato da gay e arci gay, almeno dando un’occhiata al web, per cui , evidentemente, non ha fatto tanto male,
Comunque, avevo solo colto più volte una ironia su Alfano che mi sembra un pochino controproducente, per come ti poni su certe questioni.
E, in generale, questo approccio così “a pelle” al politico, non lo condivido.
Voglio dire, la ricetta in tasca non ce l’ha nessuno, tutti possono sbagliare, ma la posizione di partenza di un politico non è una faccenda insignificante.
Davanti a questioni come quelle che si devono affrontare oggi non c’è Bugs Bunny, o secchione ,o altri epiteti che hai usato, che tengano.
Con ciò, puoi continuare a dire quello che vuoi su Alfano: la mia era una semplice punzecchiata, trattenuta da tanto e uscita fuori per la stima che ho di te.
Grazie prof. Israel!
Per chi fosse interessato, c’è una petizione:
http://www.change.org/p/matteo-renzi-chiediamo-le-dimissioni-del-sottosegretario-davide-faraone-che-ha-elogiato-le-occupazioni-studentesche-per-grave-inadeguatezza-al-suo-ruolo-istituzionale?recruiter=53589911&utm_campaign=signature_receipt&utm_medium=email&utm_source=share_petition
Faraone, a occhio e croce, al massimo ha potuto sbirciare dentro i sacchi a pelo altrui.
Bisogna dargli atto che non ha scelto un giorno festivo per fare la figura dello scemo.