«I democratici sfruttano il business dell’antirazzismo per lucrare i nostri voti»

Di Redazione
25 Giugno 2021
La coraggiosa tribuna su Newsweek di un afroamericano, ex candidato dem al Congresso: «Dividere l'America in oppressi e oppressori in base al colore della pelle danneggia noi neri»
Una bambina negli Stati Uniti con lo stendardo di Black Lives Matter

«I democratici lavorano notte e giorno per mantenere in buona salute l’ideologia della razza». Non è un incallito trumpiano né un suprematista bianco ad accusare il partito del presidente Joe Biden di sfruttare l’antirazzismo per lucrare consensi a danno dei neri. Barrington Martin II, che ha fatto rumore questa settimana con la sua coraggiosa tribuna pubblicata da Newsweek, si era infatti candidato con il Partito democratico l’anno scorso per entrare alla Camera degli Stati Uniti correndo nel quinto distretto della Georgia. L’accusa è dunque tanto più potente in quanto arriva dall’interno del mondo liberal.

«L’antirazzismo è un business»

Martin, laureato in studi afroamericani alla Georgia University, prende di petto i sostenitori della cosiddetta Crt (Teoria critica della razza), che rilegge l’intera storia americana alla luce del razzismo e che «rappresenta un enorme business e fornisce un importante capitale politico ai democratici che desiderano far credere ai neri americani che il razzismo è onnipresente».

È in nome della Teoria critica della razza che, continua l’afroamericano specializzato nel settore dell’educazione, «stanno indottrinando questa generazione, invitando i nostri figli a guardarsi per il colore della pelle e a leggere la storia così come il diritto americano non per ciò che sono, ma da una prospettiva incentrata in modo rigido sulla razza».

Insegnano ai neri a odiare i bianchi

Così, «i bambini neri impareranno a provare risentimento verso i loro coetanei bianchi, mentre i bianchi impareranno a disprezzare chi sono solo perché viene insegnato che il loro colore della pelle li rende automaticamente dei tiranni».

Per far capire che l’antirazzismo estremo tipico di Black Lives Matter non fa che danneggiare la vita dei neri, Martin cita un video ampiamente circolato online negli Stati Uniti e cioè quello di Keisha King, madre afroamericana preoccupata di ciò che una scuola della Florida stava insegnando ai suoi figli.

«Io non sono oppresso»

Durante un consiglio d’istituto, King ha detto agli insegnanti e agli altri genitori, bianchi e neri insieme:

«Dire a mio figlio o a qualunque altro che saranno sempre oppressi in America perché sono neri è razzista. E dire che i bianchi sono automaticamente, in quanto tali, superiori a me e ai miei figli è razzista allo stesso modo. Non possiamo dividere i bambini in base al colore della loro pelle nel 2021 in oppressi e oppressori».

Critiche simili sono state espresse da altri genitori afroamericani, che hanno protestato contro «chi insegna ai nostri figli a essere gli uni contro gli altri. Se fossi davvero ancora oppresso come dite, come potrei avere due lauree in medicina? Mi volete prendere in giro?».

«I dem ascoltino questi genitori»

Questi genitori, afferma Martin, «sono le persone cui i democratici dovrebbero dare ascolto». Secondo l’ex candidato democratico al Congresso la stragrande maggioranza dei neri vota i democratici «perché pensa che i repubblicani siano tutti razzisti. Il problema è che i repubblicani non si difendono da queste accuse» e si rifiutano di affrontare il problema, alimentando il circolo vizioso.

Oggi anche i liberal stanno diventando inaffidabili perché «i democratici non fanno che ricordare ai neri d’America che la razza è un ostacolo al loro progresso e che solo loro possono risolvere questo problema». Ecco perché servirebbe che il Partito repubblicano si impegnasse di più per ottenere il voto dei neri, «visto che molti di loro sono conservatori».

È arrivato il momento per gli afroamericani, conclude Martin la sua tribuna su Newsweek, «di comprendere che il colore della loro pelle non è un ostacolo. E soprattutto, obbligare democratici e repubblicani a guadagnarsi il nostro sostegno».

Foto Ansa

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