Questa mattina, sulla prima pagina del quotidiano della Procura delle Procure, il giudice di prima istanza (o mattanza) Gad Lerner ha definito Piero Daccò e Antonio Simone, così, allegramente e professoralmente (allegramente come il boia che insapona la corda e come il professore di diritto costituzionale che ci rammenta il noto principio di “presunzione di colpevolezza” , principio base dello stato di diritto secondo la Carta della Repubblica italiana), «faccendieri che hanno lucrato illegalmente».
Eppure i due, detenuti in attesa di giudizio nelle carceri italiane (il primo da circa sei mesi, il secondo da quasi un mese), collaborano con i magistrati, hanno favorito l’accertamento di tutti i loro conti, italiani ed esteri, si professano innocenti e respingono ogni accusa di appropriazione indebita, riciclaggio, associazione a delinquere.
Può darsi che i due siano, invece, colpevoli. Può darsi di no. Una cosa è certa: per Repubblica sono dei fuorilegge. Visti i capi d’accusa, viste le cifre contestate loro, visto che sono amici di Roberto Formigoni, che bisogno c’è di attendere l’esito del processo?
A proposito, espone sempre lo stesso magistrato della Etica Inquisizione e giudice di prima mattanza Gad Lerner: com’è che Formigoni non produce al tribunale dell’Inqusizione di Repubblica gli estratti di tutti i movimenti della sua carta di credito? Perché non mostra la ricevuta di pagamento delle vacanze alle Antille e lo scontrino fiscale che gli ha rilasciato l’amico Daccò come conguaglio spese?
Cioè, fateci capire. Gad Lerner e i suoi padroni di Repubblica si comportano così? Normalmente, Lerner e i suoi padroni vanno in giro con le ricevute delle vacanze degli anni 2004-2011? Normalmente, su ogni articolo che scrivono sui giornali, premettono la lista delle persone e dei faccendieri che è capitato loro di incrociare negli anni 2004-2011? Caro Gad Lerner, dobbiamo forse pretendere che anche tu, non essendo indagato come Formigoni, ma essendo una persona pubblica anche più di Formigoni, devi dare conto delle tue spese ed esporre i tuoi scontrini?
Insomma, caro giudice e militante, caro pseudo cittadino e pseudo democratico Gad Lerner, non sarebbe ora di smettere i panni del sepolcro imbiancato e dell’inquisitore infoiato? Ciao, Gad, ti vogliamo tanto bene ma non sei né una Corte della Repubblica Italiana, né un puro spirito kantiano appena un gradino sotto Dio.