Postilla sui casi Simone, Formigoni, Comunione e Liberazione. Cosa disse nel 1975 don Giussani, all’indomani dell’aggressione di ciellini da parte di squadracce di destra e di sinistra
Il movimento vuole il divorzio dal governatore lombardo? Lui puntava a diventarne il capo? Ma chi è il ciellino che direbbe una cosa del genere? Uno sparapalle
Enrico Marcora, consigliere regionale dell'Udc, racconta la sua visita in carcere a Piero Daccò e Antonio Simone. «La carcerazione preventiva non deve essere uno strumento per piegare il detenuto».
Antonio Simone è la notizia dell’estate. E molto al di là delle vicende giudiziarie che lo riguardano. “Punto di fuga” è dove la gente è costretta a cercarsi e a cercare un bene. Un respiro. Cioè, un senso.
«Faccio parte della categoria dei “condannati al carcere preventivo” e ritengo che esista una rete di persone che avrebbero molto da esprimere, in senso propositivo, per l’obiettivo comune del ripristino della legalità nelle carceri e nel “sistema giustizia”»
Autodenuncia del direttore di Tempi in attesa di mandato di comparizione per cene “volte a procurare voti a Formigoni e a Cl”: «Lo dichiaro pubblicamente, credo di aver partecipato anch’io al banchetto di reato».
"Così vicino, così lontano". Si intitola così l'editoriale di oggi di Avvenire, firmato da Marina Corradi che parla delle lettere inviate da Antonio Simone a tempi.it. Ne riportiamo alcuni stralci, invitando i nostri lettori ad acquistare, leggere e diffondere il quotidiano dei vescovi.