
Anonymous attacca il sito del Vaticano ma fa meno danni di Dan Brown
«Siete retrogadi (sic), uno degli ultimi baluardi di un epoca (sic) forunatamente (ancora sic) passata, e destinata anon (sigh…) ripetersi». Non giudichiamo i refusi, per carità. Nessuno ne è esente. Ma la sostanza sì, ed è delle più trite. Si pensava che i moderni strumenti informatici potessero rivelare notizie segrete, penetrare negli oscuri segreti di ogni associazione a delinquere e di ogni cattiva amministrazione e portarli democraticamente alla luce. Ma l’oscuramento del sito vatican.va per opera di Anonymous Italia, virtuale cavaliere mascherato, è più simile ai picchetti appostati davanti alle scuole durante le occupazioni. Non ti fanno entrare, ma non ti dicono il perché.
L’attentato digitale è partito ieri alle 16. All’oscuramento del sito è seguita la rivendicazione di Anonymus sul blog del gruppo in cui si giustificava il “tango down”, il tracollo del gigante abbattuto. Le ragioni? Rispondere «alle liturgie ed ai precetti assurdi e anacronistici che la vostra organizzazione a scopo di lucro (Chiesa Apostolica Romana) propaga e diffonde nel mondo intero». Chi, a questo punto, si aspetta che siano svelati i misteri alla Dan Brown che ormai vivono nella mentalità comune, resta però a bocca asciutta. «Avete bruciato testi di immenso pregio storico e letterario, avete barbaramente giustiziato i vostri più accaniti detrattori e critici nel corso dei secoli, avete negato teorie universalmente ritenute valide o plausibili». Non compaiono nomi, date, inchieste, libri, fonti. Nulla.
Anonymous sciorina in un discorso di dodici punti una serie di teorie che non riesce (o non può) a comprovare: dall’aiuto offerto ai «criminali di guerra nazisti a trovare rifugio nei paesi esteri e sottrarsi alla giustizia internazionale» (e qui un sottile misunderstanding: se la giustizia è internazionale, non c’è Stato estero che tenga), alla più recente, ma falsa accusa di evadere il fisco: «Avete immobili ed attività commerciali per il valore di miliardi di euro, sui quali avete fortissime agevolazioni fiscali». Alcune sono verità di dominio pubblico, come la vendita delle indulgenze, che però risale ai primi anni del Luteranesimo (1517). Insomma nuovi strumenti ma stessa vecchia tiritera ricca di preconcetti. Suvvia Anonymous, aggiornatevi.
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