Una settimana in Libano. Sostieni il reportage di Tempi

Di Redazione
08 Gennaio 2025
Per sette giorni saremo nel paese dei cedri per raccontarne la drammatica situazione. Aiutateci con una donazione

Da oggi al 15 gennaio Tempi sarà in Libano per raccontare come il Paese dei cedri sta cercando di rialzarsi dopo la devastante guerra tra Hezbollah e Israele dell’anno scorso, per ora ferma grazie al cessate il fuoco entrato in vigore il 27 novembre e che terminerà alla fine del mese.

Le enormi sfide che attendono il Libano

Sono enormi le sfide che attendono il Libano, l’unica nazione del Medio Oriente dove cristiani e musulmani vivono (faticosamente) insieme con pari dignità: l’elezione del nuovo presidente, carica vacante da oltre due anni, il ritorno degli sfollati nei villaggi distrutti dai bombardamenti, il ritiro di Israele dal Sud del paese, il disarmo di Hezbollah e il rafforzamento dell’esercito regolare, la ripresa di un’economia al collasso.

Tempi visiterà le comunità di sfollati cristiani e musulmani che devono ricostruirsi una vita da zero, il Sud colpito dai bombardamenti israeliani, raccoglierà le storie degli imprenditori che invece di fuggire restano in Libano per ricostruirlo, incontrerà le comunità cristiane che predicano incessantemente pace, unità e dialogo, oltre a intervistare personalità del mondo politico, intellettuale e religioso come sua beatitudine il cardinale Béchara Boutros Raï, patriarca di Antiochia dei Maroniti.

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Beirut, Libano, 9 ottobre 2024 (foto Ansa)
Beirut, Libano, 9 ottobre 2024 (foto Ansa)

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