Sport. Lo sponsor è local

Di Andrea Annunziata
31 Marzo 2014
Nello sport italiano, se prendiamo calcio, volley e basket i top sponsors sono nel 66% dei casi aziende locali cioè della stessa regione in cui milita la squadra

Se vogliamo, per chi conosce la provenienza dei loghi degli sponsor sportivi italiani, è una falsa notizia, tuttavia ha fatto scalpore: gli sponsor delle società sono sempre più locali e meno internazionali. Nello sport italiano, se prendiamo calcio, volley e basket i top sponsors sono nel 66% dei casi aziende locali cioè della stessa regione in cui milita la squadra, sviluppando così il proprio core business nella regione della società sportiva. Guardando indietro, a quindici anni fa la percentuale era minore, 58% circa, ma dalla stagione 1998-99 la tendenza è andata crescendo.

Escludendo il calcio tale tendenza è una abitudine consolidata, infatti le aziende top sponsor dei campionati maschili di basket e volley, nonché nel volley femminile per 83% dei casi sono locali. Certamente la Yamamay nel volley femminile con la partnership a Busto Arsizio nel volley femminile, oltre ad aver centrato il proprio core-business ha anche effettuato un’operazione che la vede portare benefici alla comunità nella quale opera. Il modello di business della società è stato spiegato da Massimo Aldera, direttore generale del club, in un’intervista al sito specializzato Sponsornet.it: «Il nostro più grande e concreto successo sta proprio nell’avere un pubblico costantemente di livello numerico elevato e credo proprio che questo nasca da un lavoro specifico che facciamo sul territorio. Poi spendiamo questi successi quando andiamo a trattare con potenziali investitori per le sponsorizzazioni. Questo ci darà modo, nel rispetto delle normative sulla raccolta dati, di realizzare a breve un database da poter offrire agli operatori economici interessati a interloquire con il nostro pubblico».

Sempre nell’ottica di portare benefici al territorio, grazie ad una azienda della provincia di Varese, la Internet One, si è deciso di dotare il palazzetto dello sport di Busto Arsizio, il palayamamay, di wi-fi gratuito, così da permettere ai tifosi, durante gli eventi, di poter postare sui social network in tempo reale foto e considerazioni inerenti la partita ed il team.

Nel calcio gli esempi più lampanti sono, il Sassuolo marchiato Mapei che vede il presidente della squadra sborsare 11 milioni di Euro per marchiare il team. Ancora maggiore è l’appeal creato all’Hellas Verona dove una azienda locale, la Franklin&Marshall che ha persino ricevuto complimenti da propri clienti inglesi per la bella operazione di sponsorship che pare abbia come seguito l’idea di aprire un punto vendita in Verona dove poter trovare prodotti della citata azienda e prodotti dell’Hellas Verona.

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