Quali scuole paritarie non dovranno pagare l’Imu? Ecco come si calcola il costo medio per studente

Di Redazione
04 Luglio 2014
Il sottosegretario Toccafondi: «Soddisfatto perché si aiuta la sopravvivenza delle paritarie. Ma è un'ingiustizia che siano escluse quelle rette da onlus e cooperative sociali»

paritarie-scuola-costi

Come vi abbiamo già raccontato, un decreto del Mef (ministero Economia e Finanze) ha stabilito quali scuole paritarie devono pagare l’Imu. Il parametro adottato è il costo medio per studente. Se le rette lo superano, le paritarie devono pagare l’Imu, altrimenti no.
Lo Stato italiano, dunque, ha calcolato, basandosi su dati Ocse, quanto spende ogni anno per ogni suo alunno e questi sono i risultati:

  • scuola dell’infanzia: 5.739,17 euro
  • scuola primaria: 6.634,15 euro
  • scuola media: 6.835,85 euro
  • scuola superiore: 6.914,31 euro

Le paritarie saranno esentato dal pagamento dell’Imu se il proprio corrispettivo medio è inferiore o uguale al costo medio per alunno. Il corrispettivo medio si calcola sommando il totale delle rette pagate dividendolo per il numero degli alunni.
Tutto ciò riguarda, però, solo le scuole paritarie non profit, cioè gestite da enti ecclesiastici o fondazioni. Quelle gestite da onlus o cooperative sociali sono escluse dal decreto del Mef. L’unica possibilità per loro è che il Comune le riconosca l’equiparazione a enti no profit.

L’INTERVISTA A TOCCAFONDI. Su Avvenire (da cui è tratta la tabella che vedete in pagina, i cui numeri si discostano da quelli del Mef perché calcolati sul bilancio dello Stato e non sui dati Ocse), oggi compare anche un’intervista al sottosegretario Gabriele Toccafondi il quale si dice soddisfatto per il «passo importante», che «sana una delle diverse disparità di trattamento all’interno dell’unico sistema scolastico nazionale. E poi sono soddisfatto perché questo passo permette di aiutare la sopravvivenza delle scuole paritarie». Tuttavia il sottosegretario non nasconde il fatto che ancora molto è da fare «verso una parità scolastica chiara e reale, come del resto è previsto nella Costituzione, abbandonando una parità che è ancora zoppa» (della stessa idea il ministro Stefania Giannini nell’intervista a Tempi).
Toccafondi è soddisfatto che il Mef «abbia percepito, attraverso le regole varate, che le scuole paritarie svolgono, al pari di quelle statali, un servizio pubblico», anche se definisce «un’ingiustizia» il fatto che siano state escluse le scuole rette da gestori Onlus o cooperative sociali».

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.