Dalla Lombardia nuovi fondi per 35 milioni alle scuole dell’infanzia paritarie
Caro direttore, sono state approvate dal Consiglio regionale della Lombardia, a larga maggioranza (con soli due astenuti), le linee di indirizzo per l’assegnazione dei contributi regionali a sostegno delle scuole dell’infanzia paritarie non comunali, per il periodo 2023-2026.
Il provvedimento, di cui sono stato relatore, assegna 12 milioni di euro per ogni annualità dal 2023 al 2026, con un incremento del 50 per cento rispetto agli 8 milioni stanziati nel triennio precedente, aiutando le famiglie nel pagamento delle rette.
Si tratta di risorse proprie, integrative rispetto a quelle comunali e a qualsiasi altra forma di contribuzione prevista dalla normativa statale, che Regione Lombardia eroga riconoscendo la straordinaria funzione sociale che tali istituti rivestono.
Il provvedimento, proposto dall’assessore all’Istruzione Simona Tironi, interessa circa 1.300 realtà che ospitano circa 87 mila alunni dai 3 ai 6 anni, pari al 50 per cento di tutti i bambini che frequentano una scuola materna in Lombardia.
Nell’importo complessivo delle risorse stanziate dalla Regione per il triennio sono compresi i contributi mirati agli alunni portatori di handicap.
Vengono inoltre snellite le procedure per ottenere il contributo, che non passerà più da un bando, ma verrà erogato in automatico a tutte le scuole materne censite dal sistema scolastico regionale.
Si tratta di un’iniziativa di grande rilevanza che va nella direzione di assicurare a tutte le famiglie lombarde la possibilità di usufruire del servizio educativo della scuola materna, anche in quei Comuni (un terzo di tutta la Regione) privi di una scuola materna comunale o statale.
Pur in un bilancio regionale improntato all’austerità, la giunta ha trovato le risorse per aumentare il finanziamento riconoscendo il grande valore sociale ed educativo che le scuole materne paritarie non comunali svolgono, riaffermando in tal modo princìpi cardine per la nostra Regione, come il pluralismo educativo, la libertà di scelta delle famiglie e la parità dei soggetti che erogano i servizi.
Matteo Forte
consigliere regionale della Lombardia (Fratelli d’Italia)
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