Responsabilità civile dei giudici. Il leghista Pini: «Non si può difendere l’impunità assoluta delle toghe»
È passato alla Camera (187 voti a favore contro 180) l’emendamento che riscrive l’articolo 26 sulla responsabilità civile dei magistrati. Di seguito riproponiamo la lettura dell’intervista che facemmo a Gianluca Pini (Lega), primo firmatario.
Perché i magistrati che sbagliano non dovrebbero risarcire le vittime dei propri errori? «Non si fanno sconti a tutti gli altri professionisti, anche quelli che svolgono lavori delicati», denuncia il deputato leghista Gianluca Pini a tempi.it. «Dal medico chirurgo al professore di scuola – spiega il vice-capogruppo alla Camera della Lega Nord – se un dipendente pubblico (e ovviamente un privato) commette uno sbaglio nello svolgimento delle proprie mansioni, può subire una causa civile. I magistrati sono gli unici a godere dell’immunità».
La deduzione di Pini, che ha presentato alla Camera un emendamento sulla responsabilità civile dei magistrati, è logica: «Se la legge è uguale per tutti, i magistrati devono rispondere direttamente del proprio operato e risarcire le vittime dei propri errori dolosi».
Onorevole Pini, la sua “domanda di eguaglianza” è disattesa dal 1987, quando a favore della responsabilità civile delle toghe si espresse il 80 per cento degli elettori. Ad oggi, né il Parlamento né la Corte costituzionale hanno saputo dare risposta: perché?
Quando si parla di magistrati si cerca di stare molto attenti e molto spesso si finisce per non cambiare nulla. I detrattori della responsabilità diretta oppongono a una legge giusta, che toglie l’immunità totale ai magistrati, fantomatiche questioni sull’indipendenza e sull’autonomia dell’ordine, messe in discussione – secondo questa curiosa teoria – dal desiderio di giustizia delle vittime degli errori giudiziari. Mi chiedo cosa c’entri la terzietà dei magistrati con l’impossibilità per un cittadino di fare causa a pm e giudici che commettono errori dolosi nei suoi confronti.
Mi scusi, fare il chirurgo forse è un lavoro meno delicato del magistrato? Fra l’altro, i magistrati sono già dotati di una copertura assicurativa e a giudicarli sarebbero altri magistrati. L’obiezione è risibile.
All’estero però non si prevede la responsabilità diretta dei magistrati.
Vero, ma si dimentica di ricordare che all’estero rimuovere giudici e pm che sbagliano è molto più semplice. In Inghilterra, per esempio, basta il voto della maggioranza del Parlamento. Vogliamo farlo anche in Italia? Vogliamo introdurre la chiamata diretta dei giudici da parte di organismi politici? Oppure vogliamo eleggere i procuratori e i giudici come avviene in alcuni stati americani? Da noi è l’organo di autogoverno dei magistrati a giudicare i comportamenti dei magistrati e a decidere della loro carriera. Ed è risaputo che non sia particolarmente duro nei confronti dei colleghi che sbagliano. In qualche modo, bisogna riequilibrare il sistema.
Il suo tentativo di “responsabilizzare” giudici e pm è già stato affossato nel 2012. E poche settimane fa è stato bocciato un secondo emendamento sulla responsabilità civile, grazie ai voti del Movimento 5 Stelle. Perché lo ripresenta?
Perché il voto si terrà a scrutinio segreto, come è avvenuto nel 2012, quando l’emendamento passò alla Camera grazie ai voti della sinistra. Non diventò legge a causa dell’opposizione del governo Monti e del Pdl. Ora vedremo cosa diranno i nuovi partiti Forza Italia e Ncd. Il mio emendamento è molto meno “duro” nei confronti dei pm e dei giudici rispetto a quello bocciato di recente. Spero che possa essere accolto anche dai 5 Stelle. Beppe Grillo un tempo si diceva a favore della responsabilità diretta dei magistrati: ha cambiato idea, come sul reato di immigrazione cladestina?
In cosa consiste l’emendamento?
Si tratta dell’applicazione di una sentenza di condanna allo Stato italiano della Corte di giustizia europea e mai applicata. La Corte denuncia che in Italia è quasi impossibile chiamare in causa i magistrati che non applicano una norma comunitaria favorevole al cittadino, nonché che la normativa è inefficace e restrittiva nel sanzionare il singolo magistrato. L’emendamento si limita a estendere la norma in applicazione della sentenza a tutti i casi e non solo in merito a quelli europei, aggiungendo che l’errore per chiamare in causa – direttamente – il magistrato deve essere fatto con dolo. In pratica, un giudice può essere chiamato in sede civile dal cittadino solo se va volontariamente contro la legge. Nel 2013 l’Europa ha aperto una procedura di infrazione per non aver applicato la sentenza. Cosa vogliamo fare?
Sta dicendo che lo Stato oltre a rispondere per gli errori dolosi dei magistrati potrebbe essere costretto a pagare una multa perché non si rivale su di loro? Cosa impedisce ai magistrati italiani di indignarsi di fronte a questa iniquità che danneggia i cittadini contribuenti e favorisce i colleghi che sbagliano?
Di certo c’è che i bravi magistrati non hanno alcuna ragione di opporsi alla norma. Infatti si applicherebbe soltanto in caso di dolo e di manifesta violazione dei diritto. La legge è necessaria, visto che il principio della malatissima giustizia italiana è classificare un imputato come colpevole fino a prova contraria. Nel frattempo i processi durano anni e, anche quando finiscono in niente, la vita degli innocenti è rovinata. Una norma sulla responsabilità civile diretta come questa sarebbe utile a rendere davvero indipendente e terzo il magistrato che valuta i casi e ad applicare la normativa europea. Servirebbe anche a eliminare qualsiasi “fumus persecutionis”. Ci sono tanti esempi, purtroppo, di come i magistrati italiani evitano di applicare una legge “in favor rei”, trascinando il processo fino in Cassazione. Quando poi i cittadini si rivolgono allo Stato per ottenere i risarcimenti e agire indirettamente sui magistrati, nella maggior parte dei casi non succede nulla.
La responsabilità civile diretta dei magistrati riuscirà a diventare legge? A favore ci sono anche molti esponenti della sinistra, come Giuliano Pisapia. Oppure prevarrà l’ala degli strenui difensori della corporazione?
Spero nel buon senso. L’emendamento arriverà in Parlamento, probabilmente, nella settimana successiva al voto per le europee. Grazie allo scrutinio segreto, la sinistra potrà emanciparsi dalle posizioni di alcuni guardiani del sindacato presenti nelle sue schiere, ex pm e giudici, magistrati in aspettativa, oggi parlamentari. Non si può difendere l’assoluta impunità delle toghe, anche quando commettono errori dolosi.
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23 commenti
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Ogni tanto il tuttologo Amicone si sveglia dal letargo e scrive l’ennesimo articolo “contro”.
Le sue vittime preferite?
“Euro” “Giudici” “Obama” e “Hollande”.
Adesso, per la milionesima volta tocca ai “Giudici”, e ti va prendere il parlamentare leghista che si vanta pure di ripresentare la sua proposta, ma questa volta pensa un pò, é meno dura dell’altra.
Amicone vuoi scrivere un articolo sulla giustizia? Esamina come mai un truffatore fiscale, in termini di milioni di Euro, viene condannato a fare 4 ore alla settimana di servizi sociali. Spiegaci come mai le carceri sono piene e spiegaci se chi è dentro è peggio del truffatore fiscale.
i giudici possono sbagliare, allora paghino come tutti di propria tasca con gli euro dovuti e anche il resto.
@ Luigi Lupo, non le auguro di finire in un tritacarne giudiziario. Però l’Italia è piena di Signori Nessuno che per qualche ragione stupida (tipo un frammento di intercettazione telefonica ritagliata ad libitum iudicis e interpretata come sopra) si sono fatti mesi di galera/arresti domiciliari, magari comprensivi di infarto o altro malanno dovuto allo stress, si sono dovuti pagare un avvocatone di grido per tirarsi fuori dal brago e alla fine si ritrovano con tutti i capi d’accusa derubricati tranne uno che viene lasciato in sospeso finché tempi di prescrizione non decorrano. Escamotage col quale si evita che il giudice responsabile di aver messo in moto la macchina debba riconoscersi in errore e soprattutto non debba esporsi al rischio di dover magari forse pagare qualcosina di monetario.
Ne però l’esempio di condannato ai servizi sociali non si può proprio dire che abbia subito la pena in virtù di una mezza intercettazione. Vogliamo esseri sinceri una volta per tutte? Questo è un frodatore fiscale per milioni di euro, volendo parlare solo di una delle condanne, poi ci sono le altre che non sono ancora giunte al terzo grado ma se questa legge passerà il pregiudicato potrà cavarsela per l’ennesima volta. Chi vuoi che condanni un miliardario che non perderà occasione per vendicarsidel giudice che sacrosantamente lo voleva sbattere in galera?
“si ritrovano con tutti i capi d’accusa derubricati tranne uno che viene lasciato in sospeso finché tempi di prescrizione non decorrano”
Quindi lei sostiene che il famoso truffatore fiscale non ha MAI avuto reati caduti in prescrizione?
«Quindi lei sostiene che il famoso truffatore fiscale non ha MAI avuto reati caduti in prescrizione?»
Signor Lupo, nel mio commento NON SI PARLA DI BERLUSCONI (né di Penati, del resto). Nel mio commento si parlava di “Signori Nessuno”. Comuni mortali, come lei e me, cui può capitare di vivere una “disavventura” come quella brevemente riportata. Per la cronaca, mi sono ispirato a un caso realmente accaduto in una cittadina toscana a metà strada tra Siena e Firenze, a un professionista e membro di una amministrazione comunale DI SINISTRA.
Oh ce ne sarebbero cose da spiegare: tipo come mai le prescrizioni vanno in porto per certi (Penati) senza che ci sia nessuno a sollecitare a “fare presto!”, come mai il segreto istruttorio venga costantemente violato per taluni e non per talaltri, che fine ha fatto il miliardo di Carlo Sama senza che si indagasse con la stessa “irruenza”, come mai un noto esponente politico conoscesse il luogo di prigionia di un altro importante esponente politico e se la possa cavare dicendo di averlo saputo durante il corso di una seduta spiritica…
UH quante cose ci sarebbero da spiegare…
A lei risulta che le accuse a Penati sono andate in prescrizione? A me non risulta, e se colpevole riceva una giusta condanna, e se la condanna sarà come quella che sconta un noto truffatore fiscale, mi unirò alla sua indignazione.
Certo che sono andate in prescrizione. Certo su Repubblica non lo troverai scritto, sarebbe alquanto imbarazzante…
E non fare il finto tonto (o lo sei veramente?) evitando di rispondere sulle altre questioni che riguardano i tuoi beniamini…
Una domanda: perché “solo in caso di dolo”? L’incompetenza non danneggia allo stesso modo? Il chirurgo che sbaglia un’operazione, causando un danno permanente al paziente, deve essere sanzionato solo se l’ha fatto apposta? Mi sembra proprio il contrario. Se un giudice non sa fare il suo mestiere, non deve essere sanzionato come qualunque professionista?
Ce l’ hai Internet, no?
E allora usalo, naviga e informati.
Non avere paura di sentire ANCHE le ragioni degli altri.
Scusami, non volevo rispondere a te, ma a quello sopra.
Fammi il conto delle volte che è effettivamente successo…
E’ molto istruttivo questo articolo.
L’ Italia sprofonda sempre più nel baratro della corruzione. Ogni giorno di più emergono le evidenze di questo ventennio di soprusi, volgarità, violazioni delle leggi, costruzioni di leggi per assicurare l’ impunità ai ricchi e potenti, e la destra ecclesiale e politica di cosa si occupa? Dell’ impunità delle Toghe.
Mica i problemi Italiani vengono dal marciume politichese/finanziario. No, vengono dal fatto che la magistratura cattivona e sinistrorsa, invece di occuparsi soltanto dei ladri di galline, pretende di occuparsi anche dei colletti bianchi.
il ventennio di soprusi, volgarità e violazioni è a carico di chi ?? ci illumini sig “responsabilità”, perchè io mi sono rotto di vedere per esempio le COOP fare e disfare senza MAI essere molestate, e mi sono rotto di vedere dei pezzenti rossi che hanno danneggiato l’Italia accordandosi con la Germania per far cadere un governo, e mi sono rotto di vedere la magistratura cieca dall’occhi sinistro, e mi sono rotto di vedere in circolazione persone come lei che hanno seminato dal 1968 (e prima) il virus e il veleno dell’odio che ha portato allo sfacelo questo paese
Dal ‘cancro’ della corruzione non sono immuni nemmeno i giudici, che l’hanno consentita e hanno indirizzato le indagini, inchieste e sentenze là dove li portava il cuore, condizionando pesantemente la vita politica e la dialettica democratica del nostro Paese; denunciare carrierismo e clientelismo dei giudici non è un modo per sviare il discorso, ma un fatto concreto di malagiustizia, che non data da oggi; soprattutto, la corruzione viola la legge, ma l’uso politico o discrezionale della giustizia fa di peggio della corruzione, perché corrompe la legge, la aggira, la froda o la vanifica, la piega a logiche gruppettare, di parte, senza che nessuno, a quanto pare, possa obiettare e anzi, senza che sia dato nemmeno rilevare questi dati di fatto. Il riflesso politicamente condizionato che scatta a Sinistra a difesa di istituzioni infeduate alla Sinistra e dell’egemonia culturale sulla società civile, di gramsciana teorizzazione perseguita in un’azione decennale dal Partito Comunista e affini, che l’hanno lasdxciata come eredità storica alle Sinistre subentrate, spiega perfettamente reazioni – già – contro la Destra clericale e politica: che, come direbbe lei, svolgono una funzione ‘supplente’, visto che alla Sinistra giudiziaria non passa nemmeno per l’anticamera del cervello di riformarsi.
Responsabilta,
a me le tesi di Pini paiono molto ragionevoli e non roba da “destra ecclesiale”.
Anzi, c’è una forte componente a sinistra “garantista” (SEL astenuta, molti PD hanno votato l’emendamento, Pisapia è favorevole, Luigi Manconi etc. etc.).
A tal proposito segnalo:
In attesa di giustizia. Dialogo sulle riforme possibili
Scritto a quattromani da Nordio Carlo e Pisapia Giuliano
E non mi dica che Nordio è un magistrato compiacente al potere dei tangentari…..
@responsabilità
Dovresti informarti sul fatto che il “baratro della corruzione” pullula di magistrati complici che restano impuniti… Oppure ritieni che il concorso per magistratura abbia funzione catartica? O che per i magistrati valga il dogma dell’Immacolata Concezione?
Se un magistrato applica la legge invece di interpretarla, non mi sembra che l’emendamento dell’on. Pini possa danneggiarlo, in quanto l’errore è nella legge, quindi se i magistrati si oppongono vuol dire che…………
vuol dire che invece di chiedere l’interpretazione al parlamento, organo legislativo legittimato dal voto popolare, fanno come vogliono loro.
il leghista Pini chiede l’appoggio della sinistra per far applicare la Legge anche ai magistrati. Questa è proprio la mossa azzeccata, ovvero è come chiedere alle volpi di far la guardia al pollaio delle galline e significa sopratutto non aver capito nulla del problema della magistratura
il presidente del senato è il delegato sindacale dei magistrati, le riforme per gli statali non devono essere punitive(cioè se qualche giudice viola il diritto che deve applicare allora amen), chi non fa la concertazione è fassista, chi vuole che la magistratura applichi le leggi invece che interpretarle a proprio piacimento è contro l’indipendenza della magistratura. e voi credete che qualcuno possa riformare qualcosa per davvero?