Per “salvare il clima” Oxford diventa «una Berlino Est green»
Oxford come la Berlino della Guerra Fredda. Solo che al posto dell’ormai celebre Mauer eretto dai tedeschi dell’est nel 1961, il Muro nella città inglese è rappresentato dalle 6 zone climatiche attraverso cui il traffico sarà regolato dal 2024. La misura – definita draconiana dai residenti – ha generato polemiche, tanto che il consiglio comunale locale ha ricevuto innumerevoli proteste dopo la sua approvazione, e la gente è scesa in strada per manifestare tutto il suo disappunto.
I sei distretti in cui sarà divisa Oxford
Normalmente, i posti di blocco non sono associati alla libera circolazione delle democrazie. Non in questo caso però. Oxford, infatti, sarà divisa in 6 distretti, e, per passare dall’uno all’altro, i proprietari di autoveicoli dovranno chiedere un permesso di massimo 100 giorni all’anno. Cosa che, inevitabilmente, renderebbe la vita impossibile a tantissimi lavoratori in transito nella città. Anche perché le autorità non ci andrebbero leggere con le sanzioni: 70 sterline per le auto private che non rispetteranno i confini delle 6 zone. Un modo, forse, per rientrare dalla spesa di 6,5 milioni di sterline per l’acquisto di telecamere a circuito chiuso che saranno dislocate nei punti nevralgici della città per andare a pescare in flagrante i trasgressori. Una Berlino Est in salsa inglese, ma, per fortuna – o forse sarà il caso di dire “per ora”? – senza pastori tedeschi a perlustrarne i confini.
Eppure, per l’Oxford City Council – governato da una coalizione di laburisti, libdems e verdi – l’idea sarebbe brillantissima e rientrerebbe nel novero delle misure indispensabili per fare della città una 15 minute city, cioè un luogo in cui tutti i servizi essenziali, dalla scuola alle farmacie, potranno essere raggiunti in un quarto d’ora. In realtà, a prima vista, i traffic filters sembrerebbero proprio ostacolare questa visione e creare nuove barriere per i cittadini oxfordiani.
Il primo esempio di lockdown climatico
In uno dei primi esempi di lockdown climatico in UK, le misure (definite «da stato totalitario» in un editoriale del Telegraph) non si applicherebbero solo a ciclisti, possessori di e-scooter, di auto elettriche e di emergenza e, secondo i proponenti, sarebbero anche volte a favorire l’uso di biciclette e mezzi pubblici, scoraggiando, ça va sans dire, l’uso dell’automobile. Ma i cittadini di Oxford non ci stanno: oltre 7,500 persone hanno firmato una petizione per abrogare l’atto del consiglio comunale e hanno inondato le mail dei consiglieri della maggioranza di inviti a ripensarci, quando non di insulti (puntualmente riportati alla polizia locale).
I Conservatori, che nella città sede di una delle più prestigiose università al mondo sono in minoranza, stanno facendo la guerra a un dispositivo che ritengono «discriminatorio, sbagliato e costoso». Il capogruppo Tory all’Oxford Council, Eddie Reeves, la mette anche sul piano della privacy: «Per una maggioranza che si definisce liberal è folle spendere 6,5 milioni di sterline in telecamere per restringere la libertà di movimento dei cittadini». Non sembra lontano il giorno in cui un leader politico britannico, ricalcando il celebre discorso di Kennedy a Berlino, si recherà a Oxford per pronunciare la fatidica frase: Ich bin auch ein Oxfordian. Anch’io sono un oxfordiano.
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