
La preghiera del mattino
Monumenti imbrattati, figli in vendita: prima della politica servirebbe l’intelligenza

Sul Sussidiario Giulio Sapelli dice: «C’è uno spostamento dell’asse di potere europeo, che è quello che dalla fine degli anni Novanta auspicavano i paesi baltici, la Norvegia e la Svezia. C’è uno spostamento del peso di potenza, anche delle marine militari della Nato, verso il fronte Nord piuttosto che verso il fronte Sud. E quindi il ruolo della Polonia e degli Stati baltici cresce sempre più. Il ruolo di Varsavia diventa di nuovo fondamentale. La Francia si è vista sfuggire di mano l’influenza che ha esercitato sulla Polonia per alcuni secoli. Adesso non l’ha più, ce l’hanno gli Usa. Diciamo che gli Stati Uniti sono tornati in Europa alla grande grazie al risentimento polacco e baltico verso l’Urss».
Come ci spiega, con l’abituale profondità, Sapelli, la “storia” non è morta e talvolta lotta (almeno in parte) contro di noi.
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Sugli Stati generali Mattia Marasti scrive: «Il nostro tempo, dove le disuguaglianze hanno raggiunto i livelli pre-Prima Guerra mondiale, non permette più chiaroscuri: le differenze tra destra e sinistra sono profonde a livello economico. Lo ha capito anche il Partito democratico americano e in particolare il presidente degli Stati Uniti Joe Biden: pur avendo passato la maggior parte della sua carriera politica su posizioni centriste, la linea politica del governo Biden ha sterzato nettamente a sinistra, nonostante le difficoltà sia a livello politico sia a livello economico come l’inflazione. Una delle critiche che si rivolge all’esperienza Biden riguarda il fatto che le differenze sono più a parole che non nei fatti. Ma questo è un indice affidabile: come abbiamo scritto con Nicola Lacetera su Il Mulino, la scelta delle parole, in politica, rappresenta un passo importante nel delineare l’ideologia e i gruppi interni alla società a cui ci si rivolge. Questo è, d’altronde, uno dei grandi ostacoli per il modello centrista: le parole d’ordine scelte rischiano di attrarre un numero estremamente limitato di persone. La scelta invece del Terzo Polo, ovvero l’alleanza tra Azione e Italia viva, pare opposta. Se al tempo del governo Conte I proprio i riformisti avevano guidato la linea dura dell’opposizione, con il governo Meloni non mancano parole d’elogio: a partire dalla delega fiscale che, secondo Marattin, rappresenterebbe un proseguimento sulla strada delineata da Mario Draghi. Lo stesso vale per misure come la riforma del reddito di cittadinanza. Non ci sarebbe nulla di male se emergesse una destra popolare e conservatrice nel nostro paese – magari con un leader diverso da Calenda – ma, appunto, di destra si parlerebbe e non di centro riformista. Perché, alla prova dei fatti, non c’è e non c’è mai stato spazio per il centro».
Emmanuel Macron è sveglio come un Matteo Renzi, cazzaro come un Carlo Calenda, competente (ma non ugualmente ottuso) come Mario Monti, ma neppure un superdotato come lui riesce ad abolire la politica democratica, la dialettica tra destra e sinistra, che con tutti i suoi limiti tiene in piedi il migliore dei sistemi possibili per governare una società “aperta”.
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Su Dagospia si riprende un’intervista di Filippo Manti per il Giornale dove Marina Terragni dice: «Se quelle di “Non una di meno” vogliono che le donne si prostituiscano liberamente, che mettano al mondo figli per gli altri per 10 mila euro… chiedilo a loro, non è femminismo, è transfemminismo, al servizio della comunità Lgbt+».
L’intelligenza è innanzi tutto intelligenza, poi può essere di destra o di sinistra come quella di Marina Terragni.
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Su Open si scrive: «Parole che non piacciono a Italia viva, soprattutto a Matteo Renzi che replica duramente. “Elly Schlein ha detto che chi imbratta i palazzi delle istituzioni va ascoltato perché chiede di ascoltare la scienza. Chi ha imbrattato Palazzo Vecchio non è un seguace della scienza: è un vandalo che fa del male alla cultura, alla bellezza, all’identità di un popolo”, ha scritto sul suo account Twitter. “Chi vandalizza l’arte non merita di essere ascoltato: merita di essere punito”, ha chiosato. L’imbrattamento avvenuto lo scorso 17 marzo, al momento, vede un danno quantificato a 30 mila euro e ha fatto scalpore quasi nell’immediato perché durante l’azione è intervenuto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, in persona».
La stupidità è innanzi tutto stupidità, poi può essere di destra o di sinistra, come in questo caso quella della Schlein.
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