
Maroni: «La Lombardia è una Ferrari e Ambrosoli non ha neanche il patentino dello scooter» [link url=https://www.tempi.it/fotogallery/maroni-insieme-a-formigoni-e-del-gobbo-allincontro-di-tempi#.USNX1lq51Wc]Foto[/link]
[internal_gallery gid=74696] «La Lombardia è una macchina da corsa, Ambrosoli non ha neanche il patentino per lo scooter. Come parte, si schianta». Scherza così Roberto Maroni, candidato alla presidenza della regione Lombardia per la coalizione Lega-Pdl, all’incontro organizzato da Tempi “Prima la Lombardia”, che si è tenuto ieri a Milano al teatro San Babila davanti a una platea di 400 persone.
PRINCIPI DELLA CHIESA. Il direttore di Tempi Luigi Amicone ha intervistato Maroni sul programma che intende portare avanti in Lombardia riguardo a scuola, libertà di educazione, sanità, lavoro, tasse, senza tralasciare l’esperienza personale che Maroni ha fatto da ministro degli Interni e del Welfare. «Il cardinale Caffarra, in una riflessione offerta ai fedeli della sua Bologna, ha indicato alcuni criteri per votare» esordisce Amicone: «rispetto assoluto di ogni vita umana; costruzione di un rapporto giusto fra Stato, società civile, persona; salvaguardia dell’incomparabilità del matrimonio-famiglia; priorità del lavoro; affermazione di una vera libertà di educazione. Il candidato Maroni ci garantisce tutto questo?».
INCENTIVARE IL BUONO SCUOLA. La risposta è affermativa e Maroni nel corso della serata dichiara di voler «sostenere la scuola paritaria e incentivare il buono scuola, per garantire una vera libertà di educazione», assicura «continuazione» per quanto riguarda «l’eccellenza del rapporto tra pubblico e privato nella sanità» e critica il candidato di centrosinistra Ambrosoli perché «non fa altro che attaccarmi, ma la sua ricetta “tutto pubblico” sarebbe un passo indietro». Assicura poi che combatterà la mafia al Nord, come ha fatto da ministro: «Noi, al contrario dei governi precedenti, abbiamo sequestrato 25 miliardi di beni alla Mafia È per questo che Monti nel novembre 2011 mi aveva chiesto di fare il ministro nel suo governo. Oggi invece dice che sono un pericolo pubblico, chissà perché».
PROSSIMO APPUNTAMENTO, LECCO. Quello di ieri sera è stato il terzo incontro organizzato da Tempi insieme a Maroni. Dopo Albiate Brianza, domenica scorsa il candidato ha parlato a Brescia davanti a 500 persone, ricordando l’importanza di trattenere il 75% delle tasse in Lombardia («Sono 16 miliardi con cui risolviamo tutti i nostri problemi»), e giovedì sarà a Lecco per l’ultimo appuntamento con Tempi «prima di chiudere questa campagna elettorale estenuante». Maroni si dice «ottimista» per il risultato, pur toccando la sua penna napoletana con tanto di cornetto scaccia-sfortuna quando Amicone si sbilancia chiamandolo «governatore».
IL SALUTO DI FORMIGONI. Prima della chiusura, il pubblico non ha risparmiato applausi a Luca Del Gobbo, ex sindaco di Magenta e candidato al Consiglio regionale con il Pdl, e a Roberto Formigoni, che ha dichiarato in un breve discorso: «Qualcuno dice che noi e Maroni abbiamo fatto un matrimonio di interesse perché io all’inizio volevo Albertini e lui non voleva il Pdl. È vero, ma il matrimonio non è nel nostro interesse ma di tutti i lombardi, per portare avanti il buon governo di questi anni. Maroni ha ricordato di essere il candidato della coalizione e noi del Pdl saremo attorno a lui per garantire che questo programma eccellente venga realizzato».
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24 commenti
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mi raccomando PRIMA LA LOMBARDIA DELLA PADANIA CHE NON ESISTE 🙂 e sopratutto mi raccomando avanti tutta con la LEGANEEEEERRDDD 2.0 della seconda fase pulita come anche le cronache di oggi dimostrano ampiamente http://www.lettera43.it/politica/corruzione-in-piemonte-l-assessore-giordano-della-lega-nord-lascia_4367584505.htm 🙂
articolo 33 della Costituzione:
L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.
E` prescritto un esame di Stato per l’ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l’abilitazione all’esercizio professionale.
Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.
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SENZA ONERI PER LO STATO: chi vuole iscrivere i figli alla scuola privata paghi interamente la retta.
Carissimo Giovanni,
guardi che chi iscrive i figli a quella che lei chiama scuola privata e che in realtà è scuola pubblica gestita da privati non solo paga la retta della paritaria ma pure quella della pubblica. Quindi ne paga due. Il buono scuola ripristina la giustizia: va bene senza oneri per lo Stato, ma oggi è con doppi oneri per le famiglie.
P.S.: la scuola paritaria fa risparmiare lo Stato. Non solo dunque niente oneri, ma più guadagni.
“P.S.: la scuola paritaria fa risparmiare lo Stato.”
queste sono le solite cazzate che si tirano in ballo, voi ciellini in primis, per giustificare un finanziamento pubblico a delle scuole private, se quei soldi che dovrebbero andare alle paritarie andassero in toto alle pubbliche il risparmio per lo stato ci sarebbe uguale.
Tornando all’articolo:
“Noi, al contrario dei governi precedenti, abbiamo sequestrato 25 miliardi di beni alla Mafia”
Questa è la cazzata tormentone di Maroni, nn sei tu ministro degli inteni che fai gli arresti, se mai sono l’esito di indagini, svolte dagli organi giudiziari, che hanno preso il via anni prima che tu sia diventato ministro….
“”[…] È vero, ma il matrimonio non è nel nostro interesse ma di tutti i lombardi […]” disse l’uomo che per parasi il culo prese posto sicuro al senato.
poppi, la matematica non è il tuo forte.
lo stato spende circa 7mila € per studente della scuola statale, e spende circa 500 € per studente della scuola paritaria non statale con i risicati contributi alle scuole.
le rette delle scuole non statali, tra l’altro, mediamente sono circa 5mila €, cioè quasi il 40% in meno della retta che lo stato paga per ogni studente.
questi sono fatti, le cazzate sono le tue che infatti non fai nemmeno finta di portare un numero, uno, a sostegno della tua invettiva.
Eccoti tutti i numeri e prove che vuoi:
h.t.t.p://www.uaar.it/news/2012/11/23/costi-pubblici-scuola-privata/
Quindi se secondo l’uaar lo stato tagliando del tutto la scuola paritaria non statale risparmierebbe 1,5 miliardi di €, stando ai loto numeri significa che approssimativamente spende circa 1500 € per studente di scuola paritaria, contro i 5mila e rotti € per studente di scuola statale.
Be’, per essere una stima contro le paritarie …
consiglio spassionato, rileggi perchè ne hai saltato dei pezzi….
Forse ne hai saltato qualcuno tu.
Consiglio spassionato a Pippo_Pappo: lascia perdere.
Hai perso un’altra occasione per stare zitto: questi problemi sono più grandi di te. Una mente atea non riesce a comprendere tutti i fattori della realtà.
I conti che fai te sono totalmente cannati, nell’articolo che ti ho linkato (e che ti ho detto anche di rileggere) dice che se si sommano tutti i soldi versati direttamente e indirettamente alle paritarie lo stato risparmia circa 2.500.000.000 € (non 1.5 come dici te).
P.s
Mi piacerebbe sapere da dove hai tirato fuori il 1500€ per alluno ?!?!
Sai, se fai 1,5 miliardi diviso per circa 1 milione di studenti (per avere un ordine di grandezza) viene 1500 € per alunno. Capisco che sia un calcolo difficile, ma con una calcolatrice ce la puoi fare anche tu.
1,5 miliardi sono 500 milioni di contributo statale, 800 milioni di contributo di altri enti pubblici e 200 milioni di IMU. 500+800+200=1500.
poi l’uaar ci mette dentro anche i costi dell’ora di religione, che non si capisce cosa c’entrino con la scuola paritaria (anche sull’IMU parliamone), e già questo fa capire l’onestà intellettuale dell’articolo.
i calcoli cannati che hai fatto li avevo capiti anche io, è il numero di studenti che è campato per aria totalmente.
@ bruno
Partendo anche suoi numeri non c’è tutto quel risparmio che lei dice.
Tra i 7000 costo per studente delle statali e i 5000 delle non statali la differenza è del 29 %.
Forse mi sbaglio ma ai 5000 vanno aggiunti i 500 di contributi? Se vanno aggiunti all’ora il minor costo è del 21%.
C’è anche da considerare che lo stato deve garantire un servizio globale su tutto il territorio nazionale, costo che i privati non hanno, e quindi la percentuale di differenza scende ancora.
chiedo venia, ho fatto i conti a mente in fretta.
spero di cavarmela con meno di 10 frustate.
il fatto che lo stato debba garantire il servizio anche in luoghi disagevoli è un fatto, ma non è che fa diminuire la differenza. al massimo la rende più accettabile.
in ogni caso nessuno sano di mente dice che debba sparire la scuola statale. è così difficile pensare a un sistema integrato pubblico/privato a parità di accesso anche economico e parità di requisiti di chi eroga il servizio?
Ma ci rendiamo conto che invece è proprio nei territori disagevoli (e parlo per esperienza diretta vivendo in una regione a prevalenza montana) che spesso è l’iniziativa privata dell’associazionismo cattolico ad aver aperto e a mantenere scuole (es. materne) che rappresentano l’unica possibilità locale per tutti?
Non sono d’accordo con te quando parli in termini riduttivi del costo della capillarità. Non ci sono solo i paesini delle cento e cento vali Italiane o delle isole ma anche il fatto che la popolazione è distribuita in oltre 7000 comuni. Sarà un caso ma chi sbandiera i vantaggi economici delle private se ne guarda bene di parlare di questo aspetto
Io non parlo in termini riduttivi proprio di niente.
Sei tu che giri i numeri. Se lo Stato ha dei costi in più per la capillarità (poi da dimostrare come dice Ftax), non è che siccome sono per la capillarità allora sono dei costi che non ci sono. Casomai come scrivevo, questa considerazione potrebbe rendere accettabile una quotaparte della differenza di costo, differenza che però c’è.
@ poppi
Mi sembra che fosse l’estate del 2009 e in Lombardia ci fu una retata che portò all’arresto di decine di persone accusate di mafia. Qualche settimana fà ci sono state anche le condanne per quelle persone arrestate. L’ex ministro Maroni sia nel 2009, che ora, si dimentica di chi era a capo delle indagini e che ha rappresentato l’accusa nel processo. Di chi stò parlando?, ma di una certa Ilda la rossa, che il 13 gennaio di quest’anno un certo SB ha dichiarato che andrebbe processata.
Altra perla del’ ex ministro è non sapere che le indagini di questa portata vengono condotte da magistrati che hanno come riferimento il ministro di giustizia e non dell’interno. Si prende pure i meriti che andavano, eventualmente, ad un’altro ministro
Non dimentichiamoci chi ha preteso di andare alla trasmissione di Fazio per sostenere che in Lombardia non c’è tutta quella mafia che si dice. Infatti!!! Hanno arrestato pure un assessore regionale.
Le scuole paritarie possono rifiutarsi di iscrivere studenti che ritengono inadatti (per esempio i disabili) mentre la Legge dice tutt’altro – e il Ministro Gelmini lo ha confermato affermando che si ottiene la parità solo se si rispettano le norme di inserimento degli alunni disabili.
Questo dove lo hai letto? Sulle istruzioni dei premi dei pacchetti di patatine?
Una scuola paritaria per esser tale deve avere la stessa possibilità di accesso ai disabili di tutte le altre scuole pubbliche.
http://www.corriere.it/salute/disabilita/10_febbraio_25/disabili-scuole-private_3ee7fade-2207-11df-8195-00144f02aabe.shtml
Se si cerca in rete si trovano molti casi simili (e io stesso ho visto queste discriminazioni – spazzate sotto al tappeto perché “non importanti”).
Se ci sono degli abusi vanno puniti.
Io ho letto in rete invece di altri casi che funzionavano.
La discriminazione nei casi che segnali comunque si origina proprio dal diverso trattamento economico dello Stato verso le scuole statali e non statali paritarie.
In tutti gli stati europei la scuola paritaria viene finanziata dallo Stato, per il principio democratico della libertà di educazione e per dar vita ad un’utile competizione fra scuola statale e scuola non statale, e anche per un motivo di giustizia, quello di non far pagare due volte le tasse scolastiche alle famiglie che scelgono liberamente di iscrivere i propri figli alla scuola non statale. Questo principio viene sostenuto anche dal presidente dellla Repubblica Luigi Einaudi nel bel libro “Le prediche inutili” Va poi aggiunto che “senza oneri per lo Stato” secondo una valida interpretazione era relativo all’istituzione di scuole un tempo private, oggi paritarie, cioè pubbliche ad ogni effetto e non statali. Non al loro funzionamento. La concorrenza non è solo l’anima del commercio, ma anche del livello di istruzione. L’altranno sono state premiate come scuole di eccellenza la scuola paritaria Monforte di Milano, frequentata da mie nipoti e una scola statale.. E’ un segnale molto significativo dell’efficacia della competitività tra settore scolastico statale e non statale.Del resto, ripeto, come avviene in tutta Europa.
Cordialità.
Bruno Mardegan – Milano