PRINCIPI DELLA CHIESA. Il direttore di Tempi Luigi Amicone ha intervistato Maroni sul programma che intende portare avanti in Lombardia riguardo a scuola, libertà di educazione, sanità, lavoro, tasse, senza tralasciare l’esperienza personale che Maroni ha fatto da ministro degli Interni e del Welfare. «Il cardinale Caffarra, in una riflessione offerta ai fedeli della sua Bologna, ha indicato alcuni criteri per votare» esordisce Amicone: «rispetto assoluto di ogni vita umana; costruzione di un rapporto giusto fra Stato, società civile, persona; salvaguardia dell’incomparabilità del matrimonio-famiglia; priorità del lavoro; affermazione di una vera libertà di educazione. Il candidato Maroni ci garantisce tutto questo?».
INCENTIVARE IL BUONO SCUOLA. La risposta è affermativa e Maroni nel corso della serata dichiara di voler «sostenere la scuola paritaria e incentivare il buono scuola, per garantire una vera libertà di educazione», assicura «continuazione» per quanto riguarda «l’eccellenza del rapporto tra pubblico e privato nella sanità» e critica il candidato di centrosinistra Ambrosoli perché «non fa altro che attaccarmi, ma la sua ricetta “tutto pubblico” sarebbe un passo indietro». Assicura poi che combatterà la mafia al Nord, come ha fatto da ministro: «Noi, al contrario dei governi precedenti, abbiamo sequestrato 25 miliardi di beni alla Mafia È per questo che Monti nel novembre 2011 mi aveva chiesto di fare il ministro nel suo governo. Oggi invece dice che sono un pericolo pubblico, chissà perché».
PROSSIMO APPUNTAMENTO, LECCO. Quello di ieri sera è stato il terzo incontro organizzato da Tempi insieme a Maroni. Dopo Albiate Brianza, domenica scorsa il candidato ha parlato a Brescia davanti a 500 persone, ricordando l’importanza di trattenere il 75% delle tasse in Lombardia («Sono 16 miliardi con cui risolviamo tutti i nostri problemi»), e giovedì sarà a Lecco per l’ultimo appuntamento con Tempi «prima di chiudere questa campagna elettorale estenuante». Maroni si dice «ottimista» per il risultato, pur toccando la sua penna napoletana con tanto di cornetto scaccia-sfortuna quando Amicone si sbilancia chiamandolo «governatore».
IL SALUTO DI FORMIGONI. Prima della chiusura, il pubblico non ha risparmiato applausi a Luca Del Gobbo, ex sindaco di Magenta e candidato al Consiglio regionale con il Pdl, e a Roberto Formigoni, che ha dichiarato in un breve discorso: «Qualcuno dice che noi e Maroni abbiamo fatto un matrimonio di interesse perché io all’inizio volevo Albertini e lui non voleva il Pdl. È vero, ma il matrimonio non è nel nostro interesse ma di tutti i lombardi, per portare avanti il buon governo di questi anni. Maroni ha ricordato di essere il candidato della coalizione e noi del Pdl saremo attorno a lui per garantire che questo programma eccellente venga realizzato».