Ma se la “Scelta civica” è di Monti perché comanda Riccardi?

Di Berlicche
27 Gennaio 2013
Accusano il ministro di aver riempito le liste del premier di candidati provenienti dalle file di Sant'Egidio. Da dove gli deriva tutto questo potere? E qual è il potenziale elettorale che può garantire al Professore?

Mio caro Malacoda, oggi voglio essere evangelico. La cosa ti potrà forse sorprendere, ma richiamarsi al Vangelo è da tempo una delle diavolerie più diffuse. Tu conoscerai senz’altro il detto o il convincimento diffuso secondo cui “il diavolo opera nel nascondimento”. Conoscerai anche il detto evangelico: «Ciò che ora vi dico di nascosto, proclamatelo apertamente; ciò che vi sussurro all’orecchio, gridatelo dai tetti». Ecco, questo voglio fare!

Forse esagero, forse la mia non è proprio un’azione meritoria del Paradiso, ma sono pur sempre un demonio. Potrei invero accontentarmi di applicare il vantato principio della trasparenza, del diritto a essere informati che lettori ed elettori hanno, del “vogliamo sapere tutto” con cui si pretendevano le sbobinature delle telefonate intercettate al capo dello Stato Giorgio Napolitano. Ma il gusto di apparire un campione della verità, tutta la verità, nient’altro che la verità mentre si fa una delazione non me lo voglio negare.

Ho esagerato, quello che sto per rivelarti non è un segreto, ma una notizia semplicemente non sbandierata, bisogna andare a cercarsela. Mi ha messo sulle sue tracce un’intervista dell’onorevole Giorgio Stracquadanio, ex deputato berlusconiano in attesa di candidatura nelle liste del presidente del Consiglio italiano, il senatore a vita Mario Monti. Attesa delusa e confessata in un’intervista a Fabrizio d’Esposito, penna inzigatrice del Fatto quotidiano. Dice Stracquadanio al d’Esposito che la parte del leone nella formazione delle liste di “Scelta civica – Con Monti per l’Italia” l’ha fatta il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, il ministro Andrea Riccardi. Dice a un certo punto Stracquadanio: «Riccardi ha riempito le liste di suoi candidati a scapito di Italia Futura. Dopo le elezioni scoprirete che Sant’Egidio potrà fare, sulla carta, gruppi propri al Senato e alla Camera». Sia vera o no questa previsione, mi sono chiesto: ma da dove deriva tutto questo potere di Riccardi? Certo dalle sue frequentazioni vaticane, anche molto esibite ma mai verificate alla prova dei fatti, dall’intensa attività di pubbliche relazioni della Comunità di Sant’Egidio nel bel mondo intellettuale e politico romano.

Ma i voti? Qual è il potenziale elettorale che Riccardi può garantire a Mario Monti? In risposta a questa domanda non è presentabile un dato storico, un candidato proveniente dalle file della comunità non si è mai messo alla prova, e una verifica sarà difficile anche dopo le elezioni politiche (con il Porcellum si “sale” in Parlamento in base a quanto si è “saliti” nelle prime posizioni della lista, niente preferenze). C’è un solo dato che permette di farsi un’idea del reale seguito di Sant’Egidio: è il numero di coloro che, senza nessun aggravio economico, hanno destinato il loro 5 per mille alla comunità trasteverina. Nel 2010, in tutta Italia, sono stati 11.200.

Serve un termine di paragone? I sostenitori di Emergency sono stati 363.070, quelli delle Acli 215.716, del Movimento cristiano lavoratori 98.785, dei Salesiani di Valdocco solo a Torino 30.923. Ma forse Riccardi è come Cuccia, i voti lui non li conta, li pesa, anzi li fa pesare.

Tuo affezionatissimo zio Berlicche

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2 commenti

  1. Stefano

    Inoltre il problema non credo sia il potenziale elettorale dei pochi membri di Sant
    ‘Egidio ma se gli italiani gradiscano votare una lista in cui ci sia gente pulita, competente, impegnata nel sociale, e che viva questa sfida elettorale come un’occasione per migliorare il proprio paese e non fare i propri interessi. Monti si sarà fatto i suoi calcoli e questi nomi di Sant’Egidio credo vadano in questo senso.

  2. Lorenzo R

    Ho letto che Riccardi in merito alla politica parla di una scelta personale, accompagnata da qualche amico di Sant’Egidio che ha chiesto di partecipare, ma che in generale nulla ha a che fare con la Comunità di Sant’Egidio. Frequentandola da quando avevo 15 anni (e ora ne ho 43) confermo che in tutte le liste regionali riconosco solo 4 nomi di persone veramente di Sant’Egidio.
    Stra-cquadanio ancora una volta stra-parla. Altro è dire che intellettuali, docenti, economisti e uomini del vasto panorama cattolico si siano stretti a lui nel tentativo di fare una “scelta civica”.
    Potenziale elettorale di Sant’Egidio? Nessuno mi ha mai chiesto cosa voto e nessuno si permetterebbe di farlo. Caro berlicche Sant’Egidio ha un’altra missione, e resta fedele al mandato del Cardinal Bagnasco che a Natale invitava ancora una volta a servire i poveri senza servirsene. Quindi può tranquillamente gioire nel sapere che il potenziale elettorale è vicino a zero. Ma attento!! Di questa politica bipolar ee muscolare non se ne può più e a parte la protesta grillina si guarderà alla proposta realistica, non dimentichi dei ciralatani che ci hanno così sgradevolmente guidato negli ultimi venti anni.

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