Ma quanti bravi sindaci pacifisti e democratici pronti a proiettare il documentario “Israele il cancro”
Israele. Il cancro. Come ha osservato il Giornale, è «un titolo che non offre sponde all’ambiguità» quello del documentario proiettato il 1° settembre a Recanati con tanto di patrocinio del Comune. Ma la notizia, appunto, non è che un’attivista filo-palestinese come Samantha Comizzoli abbia firmato un film a senso unico, bensì che il sindaco Francesco Fiordomo abbia deciso di benedirne la proiezione concedendo pure per l’occasione una sala di Villa Colloredo Mels, sede del museo civico. Quali siano le tesi del racconto della regista, è facile intuirlo. E il caso vuole che solo pochi giorni prima dell’evento recanatese il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che è anche il segretario del partito di Fiordomo (il Pd), fosse stato in visita alla Knesset per annunciare che «Israele non ha solo il diritto di esistere, ha anche il dovere di esistere e di resistere».
«OCCUPAZIONE NAZISTA». Niente di più lontano ovviamente, dalla linea del documentario tanto apprezzato dal Comune piddino marchigiano. La proiezione, per intenderci, è stata promossa su Facebook nei seguenti termini: «Il 1° settembre alle ore 21, in collaborazione con il comune di Recanati, verrà proiettata la pellicola diretta da Samantha Comizzoli (…) che documenta le condotte criminali dello Stato d’Israele ai danni della popolazione palestinese. Iniziato a girare nell’estate 2014 in concomitanza con l’operazione “Margine Protettivo”, Israele. Il cancro rappresenta una lucida e preziosa testimonianza di come “l’occupazione nazista israeliana della Palestina si rivela nel suo aspetto peggiore: l’occupazione della mente. Come un cancro mangia piano piano il cervello delle persone. Questo film tenta di spiegare la sofferenza di queste vite sotto tortura, dividendo il film negli stadi che ha la malattia del cancro: cancerogenesi-diffusione del tumore-cure palliative-metastasi-eutan
[pubblicita_articolo]SELFIE DAVANTI AL FORNO. Per altro, riferisce sempre il Giornale, la battuta sulla «occupazione nazista israeliana della Palestina» Samantha Comizzoli ha potuto ripeterla anche di persona davanti al pubblico intervenuto il 1° settembre a Villa Colloredo Mels, visto che è stata invitata alla serata patrocinata dal Comune. Interessante anche il curriculum extra-cinematografico di questa autrice, «che solo pochi mesi fa è stata fermata in Israele nel corso di una manifestazione, quindi arrestata e infine espulsa dal paese», e che si è vista recentemente oscurare il profilo Facebook per «la presenza di affermazioni e commenti razzisti e offensivi». L’attivista regista è «diventata famosa nel 2014 – ricorda inoltre Mosaico, giornale online della comunità ebraica di Milano – per una foto che la ritraeva, in Cisgiordania, con tre dita alzate e un festoso sorriso, davanti a un forno, nei giorni del rapimento dei tre ragazzi ebrei poi trovati massacrati da terroristi palestinesi».
DA NAPOLI A PAVIA. A commento dell’iniziativa, lo scrittore Umberto Piersanti ha detto a una radio locale che «l’abuso della parola “nazista” riferita sempre e solo a Israele da parte di pacifisti nostrani è squallido. Non mi risulta che siano state mai organizzate, in questo territorio, manifestazioni contro l’Isis e in generale contro l’integralismo islamico, di cui l’organizzazione palestinese Hamas è parte integrante». E lo stesso Piersanti sul Resto del Carlino ha scritto che «nessuna amministrazione seria può dare il suo patrocinio a una manifestazione anti-israeliana». Tuttavia è lungo l’elenco di presunte “amministrazioni serie” pronte se non proprio a sottoscrivere, quanto meno a ospitare cortesemente il documentario in questione. Lo ricorda oggi il Foglio: «In realtà il film sul “cancro Israele” sono mesi che riceve patrocini e autorizzazioni dai sindaci italiani, quasi tutti di sinistra, e di tante ong». Spiccano tra gli altri Messina (proiezione nel Salone delle Bandiere del Comune) e Pavia (Circolo Arci e teatri comunali). Addirittura «il sindaco di Napoli Luigi De Magistris – scrive ancora il Foglio – ha offerto al “cancro Israele” la sala comunale in piazza del Gesù nuovo intitolata a Tommaso Campanella. Il Comune di Bologna al film ha concesso la piazza dove d’estate si tengono le manifestazioni culturali all’aperto, quella piazza Verdi con il portico delle Scuderie simbolo della vita universitaria. A Ravenna, il Comune ha garantito il parco più importante della città, quello del Tondo. E la lista non finisce qui».
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9 commenti
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L’america combatte Assad per fare un piacere a Israele togliendo di mezzo gli alleati dell’iran. Quindi si Israele è un cancro ma non per la sinistra. Lo è per i cattolici che vedono in Assad l’ultimo baluardo di difesa dello stato laico.
Vero, verissimo: ma al Meeting dell’anno prossimo, proiettino SUBMISSION, di Theo van Gogh e mostrino le vignette di Charlie Hebdo: quelle violentemente offensive e orribili contro i cristiani: e quelle all’acqua di rose su Maometto.
Altrimenti, è facile polemizzare coi sindaci: prendiamocela con la nostra vigliaccheria, per cominciare bene e e esigere dagli altri il coraggio che nessuno ha più per vedere le cose che ci vogliono nascondere in ogni ambito.
W ISRAELE!
veramente il cancro,in questo caso piu’ che Israele,è la palestina e i paesi arabi in generale.la risoluzione 181 dell’onu,del 29 novembre 1947 dichiarava:la spartizione in due stati della palestina,uno ebraico con il nome di stato d’Israele, e l’altro arabo con il nome di stato di palestina.gli ebrei accettarono di buon grado questa spartizione,mentre i palestinesi e gli altri stati arabi,rifiutarono nettamente la nascita dello stato palestinese,dichiarando che l’esistenza dello stato d’Israele era incompatibile con l’esistenza dello stato di palestina.insomma doveva nascere solo la palestina.vogliamo parlare delle 5 guerre,che gli stati arabi scatenarono contro Israele,con l’intenzione di distruggerlo (48-56-67-73-82).vogliamo parlare di tutti gli attentati,che i palestinesi hanno commesso in europa,negli anni 70/80,ne citero’ alcuni (strage di monaco 1972-strage all’aeroporto di fiumicino 1973-strage all’aeroporto di fiumicino 1985-strage all’aeroporto di vienna 1985-attentato alla sinagoga di roma 1982-dirottamento dell’achille lauro 1985 ecc.ecc.) la guerra civile che i palestinesi,hanno fatto scoppiare in libano,incominciando a massacrare i cristiano-maroniti(1975-1990).è ora che i filopalestinesi,incomincino a studiare la storia,e non la becera e falsa propaganda palestinese.son 70 anni che i palestinesi vi prendono per i fondelli,SVEGLIATEVI.
La vicenda a dir poco scandalosa avvenuta qualche tempo fa al circolo Cassero di Bologna – circolo finanziato dal Comune, cioè dai contribuenti-, sapete dirmi se aveva l’ “ok” oppure no? Perchè se tutti tacciono, come non detto (o fatto), ma se salta fuori qualcuno che ha da lamentarsi (giustamente) i responsabili cadono sempre dalle nuvole e non sapevano niente…Anche se queste sono due storie diverse..Sbaglio?
Chissà se avrebbero fatto la stessa scelta sapendo che Israele è l’unico paese mediorientale ad ammettere il gay pride: l’hanno detto alla Cirinnà e alla sezione dell”Arcigay-bocciofila locale?
oh oh oh quanto ridere