«Quest’anno il Pil dell’Italia e quello della Grecia risultano appaiati nelle crescita dello 0,6 per cento. Ma nel 2015 l’Italia crescerà meno della Grecia». Il dato del Fondo monetario internazionale corrisponde all’esperienza che fa chiunque non viva sulla luna.
Come facevano gli italiani a sapere che il loro Belpaese è al capolinea, buon ultimo dopo gli ultimi in Europa, se non glielo raccontava il Fmi? Semplice, all’italiano basta passeggiare per le strade della sua città invasa da zingari, vagabondi, accattoni. Gli basta riflettere sul fatto che mentre Roma sprofonda nei debiti, i poveri grandi giornali hanno tempo, denaro e lusso per dedicarsi alle memorie veltroniane del partito comunista. Gli basta vivere in una capitale dove i mezzi pubblici non viaggiano se il governo non fa un decreto per pagare la benzina e dove la spazzatura monta la guardia al Campidoglio. Povera Italia!
Non tarderemo a vedere la crisi dello smagliante Renzi. Lo Stato italiano, purtroppo, sembra irriformabile. I suoi corpi separati, burocratici e giudiziari, sono barricati nei loro uffici. E di lì annientano le ultime isole di società e commerci che davano un po’ di ossigeno al Paese. Pensate al caso Lombardia. Non paghi di aver massacrato Formigoni e benché la gente resista, nel lavoro e nell’operosità, anche se deve subire chiusure quotidiane di piccole e grandi aziende, i magistrati entrano di nuovo in azione con l’ascia mettendo a repentaglio addirittura l’Expo, manifestazione internazionale che attrae capitali e lustro in un Paese in ginocchio.
Non c’è praticamente più nulla che funzioni regolarmente. Ma i sindacati si permettono proteste che rendono ancora più grama la vita ai senza lavoro. Droga e immigrazione clandestina dilagano. Ma grazie a una sinistra alleata di giornali benpensanti si deve concedere che ci sono droghe cosiddette leggere e ci sono tratte degli schiavi che non si devono discriminare. Gran parte degli incidenti mortali sulle strade sono causati da ubriachi, clandestini senza patente, balordi che trascorrono le notti nelle discoteche a riempirsi di ecstasy. Ma noi pensiamo a come allargare i famosi “diritti”.
E cos’è la violenza su donne e bambini se non l’espressione più eclatante di una violenza diffusa ad ogni livello, alimentata da una perseguita decadenza che va all’attacco di ogni dato di fatto, senso di realtà, autorità, gerarchia, ordine, disciplina? Nelle scuole sopravvivono gruppi di studenti che vengono usati da sessantottini con un piede nella tomba per fare casino su qualsiasi cosa abbia valenza ideologica. Malattie psichiatriche che avanzano in progressione geometrica e cani nei parchi che rimpiazzano giochi e vociare di ragazzini. Vie e piazze che puzzano di urine e feci, non un muro di casa e vagone di treno che non sia imbrattato dai writer. Nessun luogo dove star tranquilli e “pubblico” come sinonimo di “accampamento”. Dove da un momento all’altro può saltar fuori un vagabondo, una bestia randagia, uno che riscrive il sequestro Moro, l’altro la letteratura scientifica sui vaccini.
Quanto pensate che possa durare l’ebollizione in questa pentola a pressione che è l’Italia? Qui ci vuole un Fronte di Salvezza Nazionale. Altro che.